UN EGO CHIAMATO FORMIGONI - “AL MEETING DI RIMINIMI HANNO FATTO UN OVAZIONE, MENTRE VERSO MONTI NON ERANO ENTUSIASTI. CONOSCO LA MIA GENTE E NON HO MAI TRADITO LA LORO FIDUCIA. NON HO MAI INFRANTO LA LEGGE, LO SANNO I CIELLINI E LO SA IL POPOLO LOMBARDO” - IL CAPO DEL MOVIMENTO DON CARRON LO HA STRONCATO ACCUSANDOLO DI FAR SEMBRARE I CIELLINI ATTACCATI AL POTERE, ALLA POLITICA, ALLA RICCHEZZA (MA VA?). IL MISTICO CELESTE: “DEVO USARE QUESTO PERIODO PER PURIFICARE ME STESSO”…

Franco Bechis per "Libero"

Quando racconta i suoi guai, lo fa in terza persona: Formigoni qui, Formigoni là. Quando parla dei suoi successi, perfino dei suoi meriti, dice sempre «Io». Gliene ho tolti almeno cinque in questa intervista. Un po' vanesio lo è Roberto Formigoni. Anche dopo tutto quello che ha passato. Bisogna capirlo pe- rò: non sarebbe accaduto a tutti di finire nel vortice di un'inchiesta, essere pubblicamente abbandonato da molti dei suoi amici, apparire al Meeting dopo mesi e ricevere una standing ovation che ha fatto impallidire il sobrio applauso ricevuto da Mario Monti. Formigoni domani parlerà al Meeting. Oggi parla a cuore aperto con Libero. E spiega perchè l'operazione feeling Cl-governo tecnico, forse immaginata dagli organizzatori, è stata un mezzo buco nell'acqua per il popolo di Cl.

Applausi affettuosi a Formigoni, quasi da standing ovation, e una certa freddezza nei confronti di Mario Monti, coccolato come pochi solo dagli organizzatori. Esistono due Meeting?
«Non ci sono due Meeting. Solo diverse sensibilità presenti anche domenica nelle 5-6 mila persone che hanno assistito all'incontro con Monti. Il popolo del Meeting è sempre cortese con l'ospite che accetta
di confrontarsi, anche per l'educazione che Comunione e Liberazione ci ha dato. Certo, gli applausi a Monti non sono stati frenetici».

No, tutt'altro. Forse il più breve e timido applauso della storia del Meeting...

«... Eh, forse Monti era obbligato a dire quello che ha detto e a non dire altro che magari ci si aspettava da lui. Capisco però il pubblico: il governo Monti ha avuto un primo tempo, è stato efficace nel mettere in sicurezza i conti. E poi un secondo tempo - della costruzione e della crescita - che stenta a venire. Anche domenica, dove il titolo dell'incontro gli dava questa possibilità, Monti l'ha evitata. Certo che poi il Meeting non era entusiasta...».

Torno all'altro Meeting. Domenica arrivo in 
sala stampa e tutti i colleghi mi dicono: quest'an-no il problema è Formigoni, sono imbarazzati dalla sua presenza...

«Non c'è mai stato imbarazzo, e l'affetto che ho trovato entrando in sala ha evidenziato anche ai giornalisti quale è la realtà. Conosco la mia gente, e soprattutto la mia gente conosce me da 50 anni. Non ha avuto dubbi su di me, perchè sa chi sono. Sa perché mi sono messo in politica, vede le cose che ho fatto, ha fiducia in me. Nonostante tutti i miei limiti, che riconosco, non ho mai tradito la loro fiducia. Nulla di ciò che ho fatto è contrario alle leggi. Questo lo sente il popolo di Cl, ma anche gran parte del popolo lombardo...».

Adesso Formigoni si allarga troppo...

«No, io in questi mesi sono andato a tutte le manifestazioni che c'erano. Certo, normalmente giro con la scorta. Però qualche volta - contravvenendo alle regole - ho girato senza scorta, proprio per testare quel che avveniva...».

Che ha scoperto?

«Io ho sempre corso la Stramilano. Quest'anno ho deciso di non fare la Stramilano dei 10 km dove mi sarei trovato a fianco 50 dei miei che mi circondavano. Ma sono andato a quella dei 21 km dove ero io da solo, in mezzo a gente che mi ha riconosciuto. Ho fatto il percorso contando le reazioni».

E il conteggio che ha detto?

«Mi sono sentito dire due "Pirla!" e 23 "Forza Formigoni, dai presidente, etc...».

L'hanno riconosciuta in pochi...

«È stato un piccolo sondaggio, che però dice come la pensa il popolo lombardo. Sa chi sono, mi ha guardato negli occhi molte volte, mi ha incontrato molte volte: sono uno che non si risparmia. Mi hanno visto perfino a Ostilia o a Livigno! La gente crede a quello che vede...».

Anche a quello che legge e che non pensava di vedere: le vacanze vip, il caso giudiziario che la coinvolge...
«In questi mesi è stata rovesciata su di me una montagna di accuse, sono stati raccontati episodi falsi o falsificati che avrebbero ammazzato un bufalo. Ma non hanno ammazzato Formigoni. Perchè la gente credeva al Formigoni che avevano conosciuto e non a quello dipinto. Certo, un po' di consensi li ho persi...».

Ci credo!
«Sì, ma nel 2010 ero stato eletto con il 56%, ora sono arrivato fino al 48%. Però sono sempre davanti di almeno 6 punti al mio possibile competitor di sinistra».

E i ciellini? Non mi sono sembrati teneri con lei, anzi! Ora gli applausi. Ma prima don Carron su «Repubblica» ha preso le distanze da lei...
«Sono un ciellino. Ho incontrato il movimento nel 1951. Questa è la cosa che mi definisce e a cui non rinuncerei mai: un ciellino. Quando sono in politica cerco di fare il bene di tutti. Per altro da quando sono presidente della Regione Lombardia la procura di Milano mi ha mandato 14 avvisi di garanzia. Da allora ho partecipato a 17 Meeting e quattordici volte avevo un avviso di garanzia sul groppone. Che imbarazzo vuole che abbia il Meeting? Ci hanno fatto il callo ormai...».

Non mi ha risposto sulla lettera di don Carron. A luglio poi Giorgio Vittadini ha preso le distanze dai politici ciellini schiacciati sul Pdl...

«Carron ha scritto che se noi abbiamo dato l'impressione di essere attaccati al potere, alla politica, alla ricchezza, abbiamo parte di responsabilità. Parte - ha scritto - non tutta. Per tutti, noi di Cl siamo sempre stati il male assoluto, da quando ci accoltellavano gli extraparlamentari di sinistra e ci bastonavano i fascisti. Carron non si riferiva solo al caso Formigoni. Non solo a quello. Ha colto un elemento di purificazione per noi anche dal male».

E lei cosa sta provando?
«Io sto vivendo questa prova lottando con tutte le forze per difendere me, la mia storia, la mia dignità. Alzo anche i toni di voce - forse troppo (e chiedo scusa) - perchè non passi che sono come mi dipingono. Poi mi dico: Signore mio, questo periodo di prova lo devo usare per purificare me stesso. Per riprendere le ragioni per cui faccio politica».

Cl rischia di fare davvero la scelta religiosa? Non è un segno questo flirt con un governo tecnico e incolore?
«Se facesse la scelta religiosa, compirebbe un errore madornale. Ma non la farà. Il compito di Cl non è fare politica, ma l'educazione di un uomo alla libertà e alla responsabilità. Carron è il capo del movimento e non fa che richiamare la libertà della persona. Non chiede a nessuno di fare un passo indietro. Don Giussani ci ha sempre insegnato a coltivare i nostri interessi e i nostri desideri, non a tirarci indietro».

Lei ha ricevuto applausi al Meeting. Li hanno ricevuti anche Monti e Passera dichiarando una guerra santa all'evasione fiscale. I primi applausi erano nella tradizione anti-moralista di Cl. I secondi no. È cambiato qualcosa?
«Io avrei evitato quei toni apocalittici usati dal premier. Anche Vittadini, ne sono certo. Il popolo ciellino però si è trovato di fronte a un no agli evasori fiscali. Che sarebbe accaduto se nessuno avesse applaudito? Oggi avremmo titoloni di giornali su Cl che difende gli evasori. Hanno fatto la scelta giusta».

È finito il rapporto privilegiato fra ciellini e Pdl?
«I ciellini rispettano l'autorità, per questo hanno accolto bene Monti e Passera, non per altro. Davanti alle elezioni ci si dà un giudizio molto laico: dove ritroviamo le cose a cui noi crediamo (valori irrinunciabili, sussidiarietà, famiglia etc...)? Li abbiamo ritrovati nel centro destra. Talvolta scegliendo il male minore. Ma scegliendo. Sarà ancora così alle prossime elezioni. Ma è evidente la delusione del nostro mondo nei confronti dei ben pochi risultati dell'ultimo governo di centro destra».

Molti cattolici votano pensando che sia più rilevante il comportamento personale di un leader politico rispetto al programma che ha. E Cl?

«Escludo che Cl possa ragionare così. La mia gente sa che quello che si chiede a un governante è fare le cose. I suoi comportamenti personali non sono indifferenti. Ma la politica viene giudicata per i risultati che ha o non ha».

E a lei che accadrà?
«Io vorrei governare la Regione Lombardia fino al 2015. Se lasciassi prima sarebbe una resa. Continuerò ad essere un militante del Pdl...».

... se esisterà ancora il Pdl...
«... O di quel che verrà dopo il Pdl. Mi batterò per un centro destra moderno, convinto ancora che bisognerebbe costituire qui quello che è il Ppe in Europa».

 

ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI MANI ALZATE ROBERTO FORMIGONIJullian Carron - Foto Pizzipassera al meeting corr_B1monti al meeting di comunione e liberazionePIERANGELO DACCO'ILLUSTRAZIONE SARX PIRELLONE CARCERE

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!