ELECTION DAY? ELECTION MAI! - IL BANANA VEDE LO STATO DELLE FORZISTI E CAMBIA IDEA: MEGLIO NON VOTARE A MAGGIO PER LE POLITICHE (VINCEREBBE RENZI)

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

«Ma a me conviene davvero il voto a maggio? In queste condizioni non andiamo da nessuna parte». L'interrogativo assillava da giorni Silvio Berlusconi, nelle ultime ore i dubbi sono diventate certezze, confidate nel chiuso di Arcore. Ripiegate le mappe di guerra, il quartier generale resta in assetto da battaglia, ma l'obiettivo unico a questo punto sono le Europee del 25 maggio e le amministrative. Il leader di Forza Italia per l'occasione confessa ai suoi di sognare un nuovo tour elettorale in grande stile, come ai vecchi tempi, almeno fino a quando i servizi sociali non ne limiteranno gli spostamenti. Ma alle elezioni per il rinnovo del Parlamento ha già detto addio.

"Election day" resterà lo slogan della campagna martellante forzista delle prossime settimane. Ma il Cavaliere non ci crede più, meglio, tira anche un sospiro di sollievo. Racconta di essersene convinto dopo il faccia a faccia dell'altro giorno tra il premier Letta e il segretario Pd e quello di ieri tra lo stesso sindaco di Firenze e il presidente Napolitano.

«Renzi non ha la forza di buttare giù il governo e ha capito che comunque il Colle glielo impedirebbe in tutti i modi, dobbiamo prepararci a un lungo anno di opposizione ed è meglio così» ha confidato l'ex premier ai dirigenti che lo hanno chiamato e sono andati a trovarlo ieri al termine di una giornata campale.

Trascorsa quasi per intero con vertici dell'azienda e figli (l'ad del Milan Barbara, soprattutto) per far fronte alla crisi della squadra, alla sostituzione dell'allenatore Allegri. Come ha spiegato ai suoi, alla fine la chiusura della saracinesca elettorale di primavera è un «male» che per Forza Italia non verrà per nuocere. Il partito è al palo, non è pronto, i club ancora non decollano, non c'è un candidato premier spendibile e lui stesso sarà "impedito" da qui a poche settimane.

A sentire i legali di casa, da marzo. E poi, col ciclone Renzi che incombe, con qualsiasi sistema elettorale il responso rischia di essere devastante, gli attuali parlamentari dimezzati. Anche se l'ultimo sondaggio targato Eumedia Research, consegnato ieri dalla Ghisleri e pubblicato dal "Mattinale", assegna a Forza Italia il 21,4 per cento. Ma cosa ne sarà da qui a qualche mese? Meglio tirare a campare così, almeno quest'altro anno, «tra dodici mesi tutto può succedere» ammette il Cavaliere.

Oggi dovrebbe rientrare a Roma e rimettere la testa sull'altro caos che gli preme, quello tutto interno al partito. Fino a ieri sera rassicurava falchi e dirigenti riottosi sui nuovi assetti. A modo suo, come sempre, Berlusconi ha deciso in completa autonomia. Anche sul discusso ruolo di Giovanni Toti, direttore di Tg4 e Studio Aperto in corsa per la carica di coordinatore (unico) organizzativo ma messo nel mirino da Denis Verdini e altri falchi.

Il capo nominerà a giorni il comitato di presidenza con i suoi 36 componenti e poi un comitato più ristretto di 8-10 big, qualcosa di molto simile alla segreteria in stile Renzi. E Toti - in contatto col capo, se non presente al suo fianco, ormai costantemente - assolverà al ruolo di segretario di quel comitato, oltre che di portavoce del partito. Targhetta modificata ma la sostanza non cambia.

Accantonare la nomina a coordinatore (non lo farebbe nemmeno Verdini) dovrebbe disinnescare la mina di veti e gelosie. Ma di fatto questo vuol dire che le prossime liste elettorali, a cominciare da quelle per le Europee, le deciderà in prima battuta quel comitato guidato appunto da Toti e composto tra l'altro da Raffaele Fitto, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Paolo Romani, Renato Brunetta, tra gli altri.

E non dal vecchio plenipotenziario Verdini. Sarebbe questo il cambio di passo per dare un'impronta di novità al vecchio simbolo. Un pacchetto da presentare poi alla kermesse celebrativa del ventennale della «discesa in campo».

È tornata in discussione la data, sabato 25 forse anziché domenica 26 gennaio, ma non la città: si farà a Roma, magari in un luogo più contenuto piuttosto che nell'enorme e «rischioso» Palalottomatica da 12 mila posti. A metà febbraio potrebbe tenersi l'assemblea costituente di Forza Italia, invece, funzionale in realtà al lancio della campagna elettorale per le Europee. Per il Piemonte la trattativa è appena iniziata, Berlusconi non esclude di cedere davvero la candidatura al "fratello d'Italia" Guido Crosetto.

 

Silvio berlu silvio berlu occhiali LA FACCIA DI ALLEGRI MENTRE PARLA BARBARA BERLUSCONI SILVIO BARBARA BERLUSCONI ALLEGRI DENIS VERDINI Raffaele Fitto MariaStella Gelmini TITTI E RENATO BRUNETTA PUBBLICATO DA ZUCCONI MARA CARFAGNA LAURA RAVETTO MARIASTELLA GELMINI FOTO LAPRESSE

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