enrica sabatini - giuseppe conte

“LA FUSIONE A FREDDO DI CONTE CON IL MOVIMENTO NON HA FUNZIONATO E ORA È CHIARO A TUTTI” - ENRICA SABATINI, COMPAGNA DI DAVIDE CASALEGGIO, MENA DURO SU GIUSEPPI DOPO IL FLOP DEL VOTO SUL NUOVO STATUTO: “ALL'ENFATICA CHIAMATA DI CONTE AL VOTO, IL 70% DEGLI AVENTI DIRITTO HA RISPOSTO IN MODO CHIARO: IGNORANDOLO E GIRANDOSI DALL'ALTRA PARTE. E IL RESTANTE 30% HA VOTATO INCONSAPEVOLE DEL FATTO CHE, CON UN SUBDOLO SOTTERFUGIO, SI CHIEDEVA DI…” – L’AUT AUT DI CONTE SUL VOTO PER LA PRESIDENZA E L’ASSE CON FICO

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

 

conte

Insieme, come a sottolineare un asse che nel Movimento è sempre più centrale per gli equilibri interni. Roberto Fico e Giuseppe Conte scelgono Napoli (e non Firenze, dove parla in collegamento il presidente ucraino Zelensky e si radunano gli alleati di coalizione) per partecipare alla manifestazione promossa da Eurocities con il sindaco Gaetano Manfredi e altri esponenti M5S come il vicepresidente Riccardo Ricciardi e la capogruppo al Senato Mariolina Castellone.

 

Non solo la manifestazione, ma la giornata napoletana si trasforma in una occasione per un pranzo tutti insieme (alla storica pizzeria Brandi): una quarantina di volti M5S, dai consiglieri comunali ai parlamentari ai vertici.

 

di maio conte

L'asse tra Conte e Fico suona come un monito per mettere un freno alle correnti. La discussione - oltre che sul voto sullo statuto - verte sulla necessità di non farsi distrarre dalle questioni interne, ma di rilanciare l'azione politica. Conte - se il voto degli attivisti sulla sua leadership andrà come previsto - è pronto a riprendere in mano il rapporto con la base: un modo per rinsaldare i legami e trovare anche nuove risorse. «A breve inizierò a girare i territori, a incontrare i rappresentanti delle categorie e i nostri riferimenti locali», ha detto l'ex premier. Questo «giro dei territori», come è stato ribattezzato, risponde «alla situazione di sofferenza che si acuisce - ha spiegato Conte -. In questo momento è importante venire incontro alle urgenze dei cittadini».

 

conte

Non a caso il leader M5S ieri ha fatto visita al Parco Verde di Caivano (Napoli) per esprimere solidarietà e vicinanza a don Maurizio Patriciello, parroco noto per il suo impegno contro la camorra, dopo l'esplosione di un ordigno di fronte alla sua chiesa nel giorno del compleanno. «Non dobbiamo lasciarlo solo, sennò la partita è persa», ha detto Conte.

 

Ma proprio dai territori arrivano alcune preoccupazioni per i vertici M5S. In Sicilia lo scontro tra gruppi ha raggiunto il livello di guardia. In più di 300 tra amministratori e militanti hanno inviato una lettera a Conte chiedendo la nomina di Dino Giarrusso come referente regionale. Ma non è solo l'isola che lancia segnali. Durante la settimana ci sono stati diversi incontri tra i responsabili nazionali e gli esponenti locali in vista delle Amministrative. Da Roma è arrivata l'indicazione di fare squadra con il Pd, un passaggio risultato indigesto in alcune zone.

 

davide casaleggio enrica sabatini 2

E proprio su questo, Conte chiarisce: «Non c'è nessun diktat, ma un dialogo nazionale consolidato da tempo con il Pd, un dialogo che è una opzione prioritaria, ma ovviamente terremo conto delle specificità locali». Intanto, fa ancora discutere l'esito della votazione sullo statuto e di quella sulla leadership. Conte parla del voto sulla sua presidenza, quello su cui ha posto un aut aut sulla permanenza o meno nel Movimento in caso di maggioranza risicata.

 

«Sarà l'ennesima risposta di democrazia a chi gioca a ostacolarci, a chi ancora non vuole ammettere che il M5S resta orgogliosamente e testardamente l'unica forza politica che si confronta con la propria comunità. Andiamo avanti con coraggio e ostinazione», scrive su Facebook. Fico, invece, fa quadrato sui numeri: «Il 90% dei votanti ha detto sì e se avessero votato più persone sarebbe stato sicuramente lo stesso». La polemica però non si placa.

 

davide casaleggio enrica sabatini

Ad alimentarla è Enrica Sabatini, che commenta all'Agi : «All'enfatica chiamata di Conte al voto al quale era legata la sua stessa sopravvivenza politica, il 70% degli aventi diritto ha risposto in modo chiaro: ignorandolo e girandosi dall'altra parte. E il restante 30% ha votato, invece, inconsapevole del fatto che, con un subdolo sotterfugio, si chiedeva di eliminare attraverso questo voto il vincolo dei due mandati». E conclude: «La fusione a freddo di un leader con un Movimento non ha funzionato e ora è chiaro a tutti».

DANILO TONINELLI DAVIDE CASALEGGIO ENRICA SABATINI grillo enrica sabatinienrica sabatini foto di baccoENRICA SABATINILUIGI DI MAIO ENRICA SABATINI

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…