enrico michetti 19

“DAGOSPIA MI CHIAMA ‘MINCHIETTI’? OGNUNO PUÒ CHIAMARMI COME VUOLE” - IL CANDIDATO SINDACO DI ROMA PER IL CENTRODESTRA ENRICO MICHETTI: “MI CHIAMAVANO MICHI, MA SGARBI HA DETTO CHE MI FARÀ DIVENTARE UN MICHETTONI. NON È VERO CHE SONO SCONOSCIUTO, HANNO SPULCIATO PARECCHIO NELLA MIA VITA” - “A CENA CON GUALTIERI O CON LA RAGGI? CON ENTRAMBI, SONO COLLEGHI, NON NEMICI. LA MIA PASSIONE È LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. LA PRIMA COSA CHE FAREI DA SINDACO? UNA GRANDE…”

 

 

 

enrico michetti 7

MA CHI E' QUESTO ENRICO MICHETTI CHE LA MELONI VUOLE CANDIDARE SINDACO DI ROMA? - NEL CENTRODESTRA NON LO CONOSCE NESSUNO: TE CREDO, PERCHE' E' VICINO ALL'AREA PD-EX MARGHERITA! - I RAPPORTI CON LUCA PALAMARA, IL CORSI PER AMMINISTRATORI, LA NOMINA A CAVALIERE DELL'ORDINE DEL MERITO SU PROPOSTA DI GENTILONI…

Estratto della Dagonews del 25 maggio 2021

 

Da ieri, tra gli ambienti di centrodestra il refrain è: ma chi minchia è questo Michetti? Talmente sconosciuto da essere ribattezzato nelle ultime ore ‘Minchietti’. Abbiamo scoperto perché nel centrodestra nessuno conosce il candidato sindaco Michetti, astro nascente dell’empireo meloniano.

enrico michetti 5

 

'SCONOSCIUTO?NON DEL TUTTO VERO, MIA VITA SPULCIATA PARECCHIO'

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - "Il mio soprannome? Mi chiamavano Michi. Ma Sgarbi ha detto che mi fara' diventare un Michettone". Dagospia "mi chiama Minchietti? Ognuno puo' chiamarmi come vuole". Lo dice Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma per il centrodestra, al programma radiofonico 'Un giorno da Pecora'.

 

enrico michetti 8

"La mia professione non mi dava tutta questa visibilita' - prosegue Michetti -. Ma infatti perche' sono a un giorno da pecora? Siete voi che mi dovete far conoscere. Poi non e' del tutto vero che sono sconosciuto. Io sono stato attaccato da destra a sinistra, nonostante non fossi ancora candidato. Hanno spulciato parecchio nella mia vita. Quindi forse non sono cosi' sconosciuto agli addetti ai lavori".

 

AMMINISTRATIVE, MICHETTI: A GUALTIERI DEDICO INNO D'ITALIA, A CENA CON LUI O RAGGI? CON ENTRAMBI; LE MIE PASSIONI? P.A. E MOUNTAIN BIKE, TIFOSO DELLA LAZIO DA QUANDO ERA IN SERIE B

Da "Un giorno da Pecora - Radio1"

 

enrico michetti 11

“Roberto Gualtieri mi ha dedicato ‘Bella Ciao’? Io gli dedico l’inno d’Italia. Cosa dedicherei Virginia Raggi? Non saprei, mi mettete in difficoltà. A cena andrei con entrambi, loro sono colleghi, non avversari o nemici ”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il candidato sindaco per il c.destra Enrico Michetti.

 

Qual è la prima cosa che farebbe da sindaco della Capitale? “Una grande pacificazione, dobbiamo mettere al centro gli interessi dei romani”. Di lei si sa molto poco, quali sono le sue passioni oltre alla politica? “La mia passione è la P.A., ci lavoro da talmente tanto tempo che ormai è diventato quasi un hobby”.

 

CV DI ENRICO MICHETTI - IL RIFERIMENTO AD ATAC

Avrà anche qualche altro interesse... “Lo sport mi è sempre piaciuto molto, in particolare la bici: quando esco in mountain bike faccio 40 o 50 km”. Calcisticamente lei è tifoso della Lazio. ”Ma da candidato e da sindaco sarò assolutamente terzo e imparziale”. Si sente un po' il Sarri di c.destra? “Beh, Sarri bisogna prima vederlo all'opera”.

 

enrico michetti 6

Quando è diventato tifoso biancoceleste? “Vi faccio una confessione. Io sono diventato della Lazio quando i biancocelesti erano in serie B e stavano tornando in Serie A, mentre la Roma a quell'epoca era forse la più forte di tutti i tempi. Nei confronti di quella squadra c'era solo ammirazione mentre noi soffrivamo, ma chi è tifoso della Lazio - ha concluso Michetti a Rai Radio1 - è abituato ai sacrifici, anche se non sono mancati momenti di gioia”.

enrico michetti 4enrico michetti 6

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…