UFFICIO SINISTRATI - EPIFANI E LETTA VORREBBERO ALLUNGARE I TEMPI, MA TEMONO LA GHIGLIOTTINA DI “REPUBBLICA”

Amedeo La Mattina per "La Stampa"

Ci siamo. Oggi nella giunta del Senato si aprono le danze sulla decadenza di Berlusconi che potrebbero decidere le sorti del governo Letta. Non è il giorno delle decisioni: con la relazione di Augello (Pdl) inizia un percorso che il Pdl vorrebbe lungo, settimane, almeno un mese, mentre i Democratici prevedono al massimo di quindici giorni. «Un lasso di tempo sufficiente», sostiene la senatrice democratica Pezzopane,che in giunta fa parte dell'ala più oltranzista.

Ma quale delle anime del Pd prevarrà? Perchè ce n'è una che, al di là dei toni e delle dichiarazioni tetragone sotto sotto è accondiscendente a tempi più lunghi. Ecco lo stand by di Berlusconi, la sue incertezza su come muoversi nei prossimi giorni. Ecco spiegato perché Malan, membro della giunta sotto la bandiera berlusconiana, dice di non avere ricevuto indicazioni su come muoversi: se all'attacco o con moderazione.

«Tutto dipende se prevarrà il buon senso o il "partito dei facinorosi di Repubblica"», spiega il Cavaliere che ieri ha ricevuto in mattinata Brunetta per poi concedersi una giornata di relax con la Pascale, e i figli lontano da Arcore. Destinazione? Sembra Villa Certosa, in Sardegna. Non è escluso che abbiano preferito l'altra bellissima villa, quella sul Lago Maggiore.

Comunque relax per modo di dire poiché è rimasto spesso incollato al telefono con Alfano, Quagliariello, Bonaiuti, Verdini, Santanchè e Tajani. A tutti ha espresso la preoccupazione di avere a che fare con un partito, il Pd, balcanizzato. «Se dipendesse da Epifani - racconta con una buona dose di malizia uno degli interlocutori del Cavaliere - la grazia gliela darebbe lui stesso. Per non parlare di Enrico Letta...».

Ma c'è quel «partito di facinorosi» che l'ex premier identifica nel quotidiano La Repubblica (per il Pdl il Fatto Quotidiano lo fa già) che a suo parere è pronto a scatenare una «campagna denigratoria» nei confronti dei parlamentari Pd nel caso dovessero valutare seriamente la relazione di Augello. Con tutto ciò che ne consegue in termini di allungamento dei tempi in attesa della Corte dei diritti dell'uomo o addirittura di sospensione dei lavori della giunta se il caso dovesse finire davanti alla Consulta.

«Sotto il profilo politico - dice Alfano intervenendo al forum di Cernobbio - abbiamo la speranza che la Giunta non sia una ghigliottina, abbiamo la speranza che si studi, che si approfondisca, che si rifletta».

Per il vicepremier, con il ricorso alla Corte di Strasburgo il caso Berlusconi non è chiuso. Ma attenzione, aggiunge Brunetta, il ricorso alla Corte europea non è fatto per allungare i tempi: «Si tratta di legalità, di capire se ineleggibilità e decadenza abbiano un carattere effettivo e non siano retroattive».

Secondo il capogruppo del Pdl, se i democratici agiranno per assassinare politicamente Berlusconi, sarebbe «un voto eversivo contra legem e contro la Costituzione. Basterebbe mettere in fila quello che hanno detto Violante, il ministro Cancellieri e a Cernobbio il procuratore Nordio per capire che la legge Severino non è retroattiva».

Berlusconi teme che la «campagna denigratoria del partito di Repubblica» leghi le mani ai parlamentari del Pd, messi sotto accusa di fronte agli elettori di riferimento. Prestando inoltre il fianco ai grillini e a quel vasto elettorato che ha votato 5 Stelle, voltando le spalle al Pd.

Nel Pdl si punta il dito sul capogruppo dei Democratici Zanda, considerato il principale sensore di questo mondo mediatico. «Zanda chi - si chiede sarcastico Brunetta - quello stato eletto anni fa in Parlamento grazie alla desistenza voluta da Berlusconi perchè era cossighiano?».

Insomma, il capo del Pdl non ha grandi aspettative sul Pd. Allora pensa di adottare la solita tattica del bastone e della carota. Ha intenzione di diffondere mercoledì un video messaggio per lanciare Forza Italia: un modo per dire che lui è pronto alle elezioni. I falchi sostengono che attaccherà a testa bassa la magistratura per far saltare i nervi al Pd, ma è una versione che va presa con le pinze.

 

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