gentiloni

MATTARELLA ORDINA, ER MOVIOLA APPARECCHIA – GENTILONI RISCHIA DI RIMANERE A PALAZZO CHIGI ANCHE DOPO LE ELEZIONI: E’ L’UOMO SIA DELLE “LARGHE INTESE” SIA DI UN GOVERNO PROROGATO PERCHE’ I PARTITI NON SI METTONO D’ACCORDO - L’ESEMPIO SPAGNOLO E QUELLO TEDESCO – SI VOTA IL 4 O IL 18 MARZO

 

Laura Cesaretti per il Giornale

 

paolo gentiloni

La fine della legislatura si avvicina a passi rapidi. Quella del governo di Paolo Gentiloni meno: nel chiacchiericcio dei palazzi romani, una delle ipotesi più gettonate per il futuro prossimo si chiama «prorogatio». Già, perché tutti i sondaggi, allo stato, certificano la possibilità assai alta che nel Parlamento che uscirà dalle elezioni di marzo non ci sia una maggioranza. Del resto la Consulta ha cancellato sia il Porcellum, col suo premio di maggioranza, che l' Italicum, col suo doppio turno, e i cittadini hanno bocciato la riforma del bicameralismo: resta solo il proporzionale del Rosatellum, che non dà garanzie.

 

Anche le agenzie di rating annusano quest' aria e prevedono, scrive Fitch in un report sull' Italia, un lungo «stallo politico» dopo il voto. E in quel caso, l' attuale governo potrebbe restare in carica, sia pur per il «disbrigo degli affari correnti», molto a lungo. Del resto è successo in Spagna, in Belgio, ora sta accadendo in Germania. Qualcuno si avventura addirittura a prevedere che a Gentiloni toccherà restare a Palazzo Chigi fino al successivo scioglimento anticipato delle Camere.

la manovra di gentiloni

 

Il premier sa che il rischio (o l' occasione) c' è, ma ufficialmente lo allontana. Tanto che ieri ha spiegato che le chance del suo ministro Padoan di arrivare alla guida dell' Eurogruppo sono minate da un solo fatto: «Non sfugge a nessuno che la durata del mio governo è alquanto limitata, e questo costituisce un problema (per la nomina di Padoan, ndr)». Salvo, aggiunge però, «sorprese piuttosto imprevedibili».

 

PAOLO GENTILONI

Sta di fatto comunque che, con l' approvazione della Finanziaria, la legislatura si concluderà e il presidente della Repubblica (probabilmente senza neppure passare per dimissioni formali del governo) potrebbe annunciare lo scioglimento delle Camere e la data del voto, magari nel suo discorso di Capodanno a reti unificate. Il 18 dicembre la Finanziaria (modificata in commissione) approderà in aula alla Camera; tra il 19 e il 20 sarà approvata con fiducia e tra il 22 e il 23 sarà votata di nuovo in Senato. Il quale Senato, da domani, ha tre settimane di tempo per approvare il testamento biologico, riforma assai attesa e su cui può crearsi una larga maggioranza trasversale.

 

emma bonino

Resta solo un provvedimento che potrebbe essere necessario varare al volo: un decreto che dimezzi le firme necessarie a presentare una lista. Ne servono molte ora: 50mila, e gli unici che ne avranno bisogno, non avendo oggi rappresentanza parlamentare, sono i Radicali di Emma Bonino. Il Pd, che li vuole alleati, sta sollecitando il governo a farlo, ma l' esecutivo vuole avere la certezza che possa esser convertito in tempo.

 

Dopo di che, l' agenda sarà chiusa e le Camere verranno sciolte. L' unica incertezza riguarda la data del voto: escluso l' 11 marzo, Pasqua ebraica, e il 25, domenica delle Palme, restano il 4 (con la necessità di sciogliere a fine anno) o il 18 marzo, e sono quelle le date cerchiate in rosso sul calendario di Sergio Mattarella.

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