SALVARE SILVIO VUOL DIRE SALVARE LETTA - EX MONTIANI E FRANCHI TIRATORI PD PRONTI AD AIUTARE IL BANANA PER PUNTELLARE IL GOVERNINO DI RE GIORGIO

Amedeo La Mattina per "La Stampa"

Il Pdl tendenza Alfano insiste sulla necessità di rivedere la retroattività della legge Severino per evitare la decadenza di Berlusconi da senatore. È una partita tutta in corso e che attraversa velenosamente la spaccatura di Scelta civica dopo le dimissioni di Monti dalla presidenza. Le parole dell'ex premier, intervistato da Lucia Annunziata nel programma In 1/2 ora, sono eloquenti quando dice che lui voterà per la decadenza.

Quello di Monti è uno sgambetto agli undici senatori che stanno seguendo Mauro e Casini nell'operazione di avvicinamento al Pdl filogovernativo. Undici senatori (più lo stesso Mauro, quindi 12) che nel segreto dell'urna potrebbero dare una mano al Cavaliere per evitare la decadenza. E, soprattutto, per evitare di radicalizzare lo scontro, tenere a freno Berlusconi e puntellare il governo.

È vero che a Palazzo Madama Letta ha i numeri per rimanere comunque in piedi, ma i ministri del Pdl si troverebbero in grande imbarazzo di fronte all'espulsione del loro leader. Con i falchi che suonerebbero le loro trombe contro i «traditori», dentro e fuori il partito.

Dodici senatori di Sc non bastano, ma con il voto segreto in aula (ieri anche il candidato alla segreteria Pd Cuperlo ha detto di non essere contrario) può succedere di tutto. Ci può essere il soccorso dei franchi tiratori. Può succedere che a favore del Cavaliere si aggiungano una parte di voti provenienti dal Pd con l'obiettivo di evitare scossoni al governo.

Insomma, sotto il pelo dell'acqua si lavora con discrezione per salvare il soldato Silvio: è una priorità per coloro che cercano di far navigare Letta in acque meno tempestose. Innanzitutto per Alfano che vuole portare Berlusconi, e i suoi voti, sulla strada del «nuovo grande centrodestra» dove falchi e lealisti non avrebbero voce in capitolo. Così ieri il segretario Pdl ritorna su un tasto sollevato sabato dal ministro Quagliariello.

«Oggi la questione centrale è l'enorme sproporzione, la inaccettabile sproporzione tra i due anni di interdizione stabiliti dai giudici di Milano e i sei previsti dalla legge Severino. Come si fa ad applicare una legge così afflittiva in modo retroattivo?». Per cui il ricorso alla Corte Costituzionale è inevitabile e il Pd dovrebbe «correggere la sua impostazione», dice Alfano.

Vedremo l'evoluzione intanto c'è chi ovviamente piazza nuove bombe sotto il tavolo della grande coalizione per radicalizzare lo scontro e tirare Berlusconi dalla sua. Ieri ne ha lanciata una Santanché, che ha parlato di «traditori». Non cita Alfano, ma è implicito. Poi punta il dito contro il Pd per farlo irrigidire, soprattutto quando la pitonessa mette tra i «traditori» anche il Capo dello Stato.

«Sta facendo il suo secondo mandato grazie a Berlusconi ma la pacificazione di cui aveva parlato non c'è. Napolitano ha tradito. Quando vuole, il Presidente della Repubblica le strade le sa trovare...». Subito si sono dissociati i capigruppo Brunetta e Schifani, dicendo che i parlamentari del Pdl non condividono le «affermazioni personali e come tali vanno giudicate». I governativi «innovatori» spiegano che la pitonessa e i falchi vogliono avvelenare i pozzi: per loro vale la logica del tanto peggio tanto meglio; vogliono vedere Berlusconi in carcere per infiammare le piazze, i tribunali e un elettorato, chiusi in una ridotta di perdenti.

Ecco, dice il ministro Lupi, le parole «gravi e dannose» della Santanché «documentano il tipo di partito che noi non vogliamo che il Pdl divenga». Anche Fitto, alleato alla pitonessa nella battaglia interna al partito, non è d'accordo. Dice di avere rispetto delle istituzioni sempre, «anche se non si è d'accordo con quello che dicono o fanno». Quanto al Pdl, Fitto ribadisce che bisogna ripartire da Berlusconi, rimettendo nelle sua mani tutte le cariche interne, azzerando Alfano.

 

Letta e Berlusconi ENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONI LETTA E ALFANO FESTEGGIANO IN SENATO Mario Mauro Bersani e Cuperlo LORENZIN E QUAGLIARIELLO MANGIANO IL GELATO FOTO LAPRESSE LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA

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