giuseppe conte elly schlein carlo calenda matteo renzi

“I LEADER DEL CAMPO LARGO SI DEDICANO CON SUCCESSO ALL’HARAKIRI” - FABIO MARTINI: “CONTE, SCHLEIN, CALENDA E RENZI, SE SI DEDICASSERO NELLA RICERCA DI CANDIDATI E PROGRAMMI COMUNI, SAREBBERO IN GRADO DI AGGIUDICARSI (IN ALCUNI CASI NETTAMENTE) QUASI TUTTE LE REGIONI PROSSIMAMENTE AL VOTO ED ENTRAMBI I GRANDI COMUNI IN BALLO NELLE PROSSIME SETTIMANE, BARI E FIRENZE. ALLE POLITICHE DEL 25 SETTEMBRE 2022 IL 43.8% DEGLI ITALIANI VOTÒ PER IL CENTRO-DESTRA. GLI ALTRI PARTITI SI ERANO PROPOSTI DIVISI, MA LA LORO SOMMA ERA ASSAI PIÙ ALTA: ARRIVAVA A QUOTA 49,3%. UN ELETTORE SU DUE…”

Estratto dell’articolo di Fabio Martini per “la Stampa”

 

ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE

I quattro litiganti – Conte e Schlein, Calenda e Renzi – sono concentratissimi in queste ore nel rimpallarsi le accuse più crude […] tutte le forze di opposizione, se si dedicassero nella ricerca di candidati e programmi comuni, sarebbero ancora in grado di aggiudicarsi (in alcuni casi nettamente) quasi tutte le Regioni prossimamente al voto ed entrambi i grandi Comuni in ballo nelle prossime settimane, Bari e Firenze.

 

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

Questo netto, seppur potenziale, vantaggio delle opposizioni è un dato curiosamente rimosso dalla discussione pubblica ma il paradosso è grande: le minoranze hanno a portata di mano una possibile striscia di sconfitte delle forze di governo, ma questo scenario lascia sostanzialmente indifferenti i gruppi dirigenti di quei partiti. […] l'elaborazione de "La Stampa" su dati del Ministero dell'Interno, racconta assai bene la dissipazione in corso […]

 

A suggerire lo scenario delle "vittorie dissipate" non sono i consueti sondaggi, ma una bussola precisa […]: il voto degli elettori alle Politiche del 2022, vinte dal centro-destra col 43.8%. Da allora – come ha rilevato Alessandra Ghisleri, leader di Euromedia Research – pochissimi elettori si sono trasferiti da uno schieramento all'altro e proprio per questo i dati delle Politiche rappresentano un'eccellente pietra di paragone e di previsione.

CONTE SCHLEIN

 

Dati sostanzialmente infallibili: a leggerli bene, avrebbero consentito di anticipare tranquillamente la vittoria di Centro-sinistra e 5 Stelle in Sardegna, visto che sull'isola, le forze che appoggiavano Alessandra Todde partivano da un vantaggio di 6 punti, mentre in Abruzzo il centro-destra, sempre utilizzando il 2022 come base di confronto, partiva da un vantaggio del 2, 1% e infatti ha vinto.

 

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI

[…] il quadro che si presenta ai leader è talmente incoraggiante che vale la pena dettagliarlo: sulla base dei dati 2022 il cartello di tutte le opposizioni (Pd-5-Stelle-Avs– Iv-Azione, Più Europa) è nettamente avanti sul centro-destra in Basilicata (più 22, 5%), in Campania (più 29, 2%), in Emilia-Romagna (più 15, 4%), mentre il vantaggio è più ridotto ma incoraggiante in Umbria, in Piemonte e nei due Comuni più importanti nei quali si voterà a breve giro: a Firenze (addirittura più 28. 9%) e a Bari (più 23, 3%).

 

SCHLEIN CONTE

Da quel momento i leader del Campo largo si dedicano con applicazione e con successo ad una pratica, il harakiri, per la quale avevano già fatto le prove generali un anno prima nel Lazio. […] alle Politiche del 25 settembre 2022 il 43. 8% degli italiani votò per le forze di centro-destra, legittimamente premiate dal sistema elettorale perché si erano presentate in coalizione. Gli altri partiti si erano proposti divisi, ma la loro somma – ce lo siamo dimenticati e se lo sono dimenticati pure loro – era assai più alta: arrivava a quota 49, 3%. Un elettore su due. Se gli "eroi" dell'opposizione continueranno a cantarsela tra di loro in modo pretestuoso, non dovranno stupirsi se prima o poi un nuovo Nanni Moretti si prenderà la parola e pronuncerà la più ovvia delle profezie: con questi capi non vinceremo mai.

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