pisapia alfano

FARSA SICULA/1 - MENTRE I GRILLINI HANNO PASSATO L’ESTATE IN CAMPAGNA ELETTORALE, A SINISTRA ANCORA SI LITIGA SUL CANDIDATO TRA PISAPIA, ALFANO, BERSANIANI E ORLANDIANI - IL SINDACO MEROLA INCREDULO CON I SUOI STESSI COMPAGNI: ‘NON NE POSSO PIÙ DEI VETI DI MDP. UN VIZIO ASSURDO DELLA SINISTRA. CLAUDIO FAVA VIENE SEMPRE PROPOSTO NON PER QUALCOSA MA CONTRO QUALCUNO’

1. PISAPIA E IL GELO CON I BERSANIANI: SERVE UN CENTROSINISTRA AMPIO

Tommaso Labate per il ‘Corriere della Sera

 

pisapia alfanopisapia alfano

« La mia posizione è sempre la stessa. Io lavoro per un centrosinistra di governo che sia largo e vincente», continua a dire Giuliano Pisapia alla sua cerchia ristretta di consiglieri. Ma questa posizione - applicata al risiko siciliano in cui Leoluca Orlando ha fatto da gran cerimoniere al patto tra Pd, i movimenti civici e il partito di Angelino Alfano - rischia di provocare una rottura definitiva coi bersaniani. Che, al riparo da taccuini a microfoni, cominciano a manifestare «insofferenza e stupore» rispetto al silenzio dell' ex sindaco di Milano, letto come un «via libera» all' accordo elettorale che contempla un' alleanza col partito del ministro degli Esteri, finora sempre esclusa dall' ex sindaco di Milano.

Sceglie la strada di un silenzio prudente, per ora, Pisapia.

 

bersani pisapiabersani pisapia

Anche perché, come sottolinea il suo braccio destro Bruno Tabacci, «per parlare c' è tempo, non possiamo complicare ulteriormente una situazione già complicata». Ma le sequenze del film che va in scena dietro le quinte nelle ultime quarantott' ore, che riguardano il suo rapporto coi bersaniani di Mdp, sembrano la storia di un matrimonio salvato in extremis, che però rischia di naufragare definitivamente.

 

Due giorni fa, quando si fa strada l' ipotesi che Pisapia abbia garantito al sindaco di Palermo il suo «sì» all' accordo con Pd e Alfano in Sicilia, il sindaco di Milano va su tutte le furie. Si mette in contatto con alcuni esponenti bersaniani di Mdp, forse addirittura con Bersani stesso. «Non ho mai detto sì a Leoluca», garantisce. Ma la smentita preannunciata non arriverà mai.

 

SPERANZA PISAPIASPERANZA PISAPIA

E la temperatura dei rapporti coi bersaniani, adesso, rischia di precipitare di nuovo ai minimi raggiunti all' inizio dell' estate, all' epoca dell' ormai celebre abbraccio con la Boschi.

 

Di vie d' uscita, adesso, ce ne sono pochissime. Per Pisapia, benedire in Sicilia la strada del centrosinistra allargato ad Alternativa popolare vuol dire dover rivedere la pregiudiziale anti-Alfano messa a verbale pubblicamente decine di volte negli ultimi mesi. E, contemporaneamente, significa anche intonare il de profundis del patto a sinistra con Mdp, che sull' Isola sta già lavorando alla candidatura di Claudio Fava. Al contrario, sconfessare pubblicamente l' operazione del sindaco di Palermo - che parlò al battesimo di Insieme del primo luglio proprio come invitato di Pisapia - vorrebbe dire chiamarsi fuori da quel «centrosinistra largo e di governo» che rappresenta ancora, per l' ex sindaco di Milano, il comandamento numero uno.

PISAPIA BOSCHI 2PISAPIA BOSCHI 2

 

C' è una terza strada, che Pisapia può scegliere di percorrere. Ed è quella del «non aderire né sabotare». La batte in serata il coordinamento regionale siciliano di Campo progressista, che smentisce accordi con Orlando e Pd («Non saremo mai alleati di Alfano») e invita la sinistra a ritirare «i candidati identitari». È una strettoia, certo. Ma è l' unica che, al momento, gli consentirebbe di prendere tempo. Soprattutto perché, a sinistra, c' è già chi si prepara a mettere Pisapia di fronte a «tutte le volte che aveva detto no agli accordi con Alfano». E non soltanto nella sinistra-sinistra che si mantiene distante da lui. Ma anche tra chi, all' ex sindaco di Milano, ha appena offerto un ruolo di leader.

 

 

MEROLA: «NON NE POSSO PIÙ DEI VETI DI MDP»

Giuseppe Alberto Falci per il ‘Corriere della Sera

 

«Pisapia non ha detto sì ad Alfano, ha accettato la proposta di Leoluca Orlando di un candidato di stampo civico come il rettore dell' Università di Palermo Fabrizio Micari». Virginio Merola, sindaco di Bologna di fede Pd e legato politicamente a Giuliano Pisapia, non accetta la presa di posizione di Mdp, che in Sicilia ha deciso di sfilarsi dall' alleanza di centrosinistra per la presenza del partito del ministro degli Esteri Angelino Alfano.

fabrizio micarifabrizio micari

Però, è stato Pisapia a pronunciare parole di questo tenore: «Mai con Alfano».

«Giuliano lo diceva qualche mese fa, e ritengo che lo pensi ancora oggi se si ragiona a livello nazionale».

 

Derubrica l' alleanza siciliana a un accordo locale?

«Sì, le elezioni siciliane devono avere una dimensione regionale, non possono condizionare gli equilibri nazionali del centrosinistra. È stato seguito questo ragionamento: il modello Palermo, l' alleanza larga delle amministrative del giugno scorso, è stato ed è un esperimento vincente. Perché non riproporlo su scala regionale? Noi abbiamo semplicemente risposto positivamente all' idea del sindaco Orlando, il quale ha messo sul tavolo la candidatura autorevole del rettore Fabrizio Micari».

claudio favaclaudio fava

 

Però, l' isola resta il feudo del ministro degli Esteri.

«Questo andrà verificato. Il test diventa nazionale se la coalizione larga supera la prova».

 

E se l' accordo fra il Pd e Alfano celasse uno scambio sulla legge elettorale?

«Cosa significa, che dopo le urne Renzi e Alfano governeranno insieme non svelando prima le carte?».

 

Resta il fatto che Mdp e Sinistra propongono la candidatura di Claudio Fava. Cosa ne pensa?

«Non è la prima volta che viene candidato. Il suo nome viene sempre proposto non per qualcosa ma contro qualcuno».

 

La sinistra si divide ulteriormente perché in campo c' è anche il presidente uscente Rosario Crocetta.

«Crocetta può dire quello che vuole ma la sua esperienza è stata un fallimento. Però le chiedo una cortesia, mi faccia dire una cosa».

Rosario CrocettaRosario Crocetta

 

Prego.

«Non ne posso più di questi atteggiamenti da parte di Mdp. È il vizio assurdo della sinistra. Sa perché si fa così? Perché ognuno è convinto di essere il depositario della verità. Non ne posso più».

 

Dunque sbagliano i «compagni» Bersani e Speranza?

«Il concetto è: se tu hai la consapevolezza della tua identità, della tua proposta e dei tuoi valori, non puoi avere preclusioni o veti per confrontarti con qualcuno che non è di sinistra come te».

 

Secondo lei è possibile una ricucitura con Mdp?

Virginio MerolaVirginio Merola

«Io me lo auguro perché penso che il futuro per governare questo Paese sia stare insieme. Dividersi ancora una volta sarebbe il capitolo finale della storia della sinistra italiana».

 

 

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