A LUI IL BUNGA, A LORO LA GALERA (MA TANTO NON CI ANDRANNO) - FEDE, MINETTI E MORA “IGNORAVANO CHE RUBY FOSSE MINORENNE” - EMILIO HA 80 ANNI E GESTIVA TROPPE DONNE PER RICORDARSELO
Paolo Colonnello per “la Stampa”
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C’è poco da fare, chiunque s’imbarchi nelle avventure giudiziarie di Silvio Berlusconi rischia lo stesso destino: a fronte di ogni assoluzione per il Cavaliere, c’è sempre chi deve subire il contrappasso di una condanna. Alla regola non sfuggono nemmeno i tre imputati del cosiddetto “Ruby bis”, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, condannati ieri in appello per le “cene eleganti” di Arcore, sebbene con sconti di pena, ad appena due settimane di distanza dalla motivazione che aveva mandato assolto in secondo grado Berlusconi per gli stessi fatti.
La rimodulazione delle pene è avvenuta secondo il nuovo corso dell’interpretazione storica dei “bunga bunga”: ovvero, sostiene la terza sezione d’appello, non vi è prova che qualcuno sapesse davvero della minore età di Ruby quando si prostituiva a villa San Martino. Dunque, cade il reato di prostituzione minorile.
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E’ la vera novità, che emerge in particolare dalla condanna a 4 anni, e non più a 7, di Emilio Fede, considerato reo di “tentato favoreggiamento” e “tentata induzione” della prostituzione non più di una minorenne ma di una nebulosa indistinta di ragazze dedite al meretricio, per lo più maggiorenni, tra cui si distinguono per il loro rifiuto le parti civili, ovvero Ambra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil, ieri risarcite solo con il pagamento delle spese processuali ma senza alcuna provvisionale, che si dovranno conquistare in un processo civile.
L’ex direttore del Tg4, secondo i giudici, si sarebbe “dimenticato” della minore età di Karima El Mahroug ad appena un anno e mezzo di distanza dal concorso di bellezza a Taormina dove pure l’aveva scambiata per una tredicenne. Sono i vantaggi della terza età: con una pena così ridotta, se anche venisse confermata in Cassazione, Fede, 83 anni, non andrà sicuramente in carcere.
Ma, soprattutto - sebbene occorrerà attendere la motivazione della sentenza -, gli viene riconosciuta una smemoratezza senile, oppure per “over booking” di ragazze (era talmente ampio il giro di giovani ad Arcore che vai a sapere quale fosse maggiorenne e quale minorenne), che configge un po’ con l’ipotesi lasciata aperta nella sentenza di assoluzione di Silvio laddove, scrivevano altri giudici, la consapevolezza di Fede sulla minore età di Ruby veniva paventata. Ora si va oltre: nemmeno l’immarcescibile Emilio nazionale poteva sapere l’età della marocchina.
E però, si diede da fare per portarla ad Arcore e inserirla nel famoso “sistema prostituivo” che sollazzava le tristi serate dell’allora Presidente del Consiglio. «Se ne discuterà in Cassazione», annuncia il suo legale, l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Maurizio Paniz, l’uomo che portò la mozione votata alla Camera dalla maggioranza secondo cui Ruby poteva essere davvero la nipotina di Mubarak. Il teorema dell’inconsapevolezza sull’età di Karima si estende, stante la riqualificazione del reato anche agli altri due imputati.
Lele Mora ad esempio, incassa lo sconto più significativo grazie alla lungimirante strategia del suo avocato Gianluca Maris che gli ha fatto rinunciare al ricorso d’appello (ma non sulla quantificazione) e guadagna 6 anni e un mese di reclusione però in continuazione con la vecchia condanna per bancarotta fraudolenta patteggiata a suo tempo a 4 anni e 3 mesi. Il che significa che l’ex talent scout, ora in forza al volontariato coatto di don Mazzi a Exodus, è stato in pratica condannato a un anno e 10 mesi e finirà di scontare la pena residua (ha già fatto quasi tre anni tra carcere e servizi sociali) senza mai più tornare in carcere.
Rimane infine Nicole Minetti: 5 anni di reclusione in primo grado abbassati a tre ieri mattina. Anche per lei si allontanano definitivamente le porte del carcere pur rimanendo indelebile il marchio di tentativo di favoreggiamento della prostituzione e più prosaicamente di “tenutaria” delle Olgettine. «Per una che si è occupata in definitiva di affittare delle case, tre anni di galera mi sembrano tanti», chiosa il suo avvocato Pasquale Pantano. Tra 90 giorni le motivazioni, poi, i ricorsi in Cassazione.
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