matteo salvini luigi di maio

DI MAIO IN PEGGIO - ANCHE LA FESTA DELLA LIBERAZIONE DIVENTA MOTIVO DI SCAZZO TRA LUIGINO E SALVINI - IL VICEPREMIER GRILLINO SOTTOLINEA IL ‘MENEFREGHISMO’ DEL LEADER LEGHISTA CHE NON VIENE CITATO NEANCHE PER NOME: "NEGA IL 25 APRILE" – LA REPLICA: “VADO A CORLEONE, LA LIBERAZIONE CHE ORA SERVE AL PAESE È QUELLA DALLA MAFIA”

Alessandro Di Matteo per www.lastampa.it

salvini di maio

 

Ormai è così, si scontrano anche sulla Liberazione ed è persino difficile capire se è un gioco delle parti o se davvero il rapporto è ormai logoro.

 

Matteo Salvini annuncia che passerà il 25 aprile in Sicilia a parlare di mafia, anziché nelle piazze dove si celebra la sconfitta del nazifascismo, e Luigi Di Maio scrive su Facebook per attaccare il «menefreghismo» di «arriva a negare il 25 aprile». Il copione è persino prevedibile, con il leader della Lega che non perde occasione per solleticare il senso comune dell' Italia di destra - che da sempre mal sopporta il 25 aprile, mentre il capo M5s insiste su quel profilo "di sinistra" scelto dal Movimento per cercare di recuperare voti in vista delle europee. Tutto rigorosamente via Facebook, che ormai è il canale di comunicazione ufficiale per i due leader.

Salvini Di Maio

 

Salvini con una diretta video lancia la sua provocazione, un po' come se annunciasse di festeggiare la Pasqua il 25 dicembre: «Ho intenzione di trascorrere il prossimo 25 aprile con la polizia di Corleone, perché la liberazione che ora serve al Paese è quella dalla mafia». Un concetto ulteriormente chiarito poi davanti palazzo Chigi, quando gli è stato chiesto perché non voglia scendere in piazza contro il fascismo: «Io lotto contro i problemi attuali, il fascismo fortunatamente è stato sconfitto e condannato dalla storia. Non penso che tornino né il fascismo né il comunismo, la mafia purtroppo c' è». Una mossa che piace a molti dei suoi sostenitori, anche se non manca chi critica.

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

Di lì a poco ribatte Di Maio, che non cita nemmeno Salvini per nome: «Leggo che qualcuno oggi arriva persino a negare il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Lo trovo grave. Col menefreghismo non si va da nessuna parte». Il leader M5s incalza: «E' curioso che coloro che oggi negano il 25 aprile siano gli stessi che però hanno aderito al congresso di Verona, passeggiando mano per la mano con gli antiabortisti». Quindi, Di Maio cita uno per uno i temi di comunicazione della Lega, a cominciare dal «ripristino della leva obbligatoria», fino alla «contestazione della 194, gli attacchi alle donne, il ritorno al Medioevo». Tutte questioni che «non fanno parte dei valori del Movimento 5 Stelle. Il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica italiana. Non è questione di destra o di sinistra».

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

Di fatto, domani M5s sarà in piazza: Di Maio, i ministri Trenta e Bonafede e la Raggi con la comuità ebraica di Roma, Fico a Napoli. Anche il premier Giuseppe Conte sarà prima all' Altare della patria e poi alle Fosse ardeatine. Al contrario, i leghisti non hanno appuntamenti in agenda, a parte Salvini a Corleone. Solo il presidente del Friuli Massimiliano Fedriga parteciperà alle celebrazioni della risiera di San Sabba a Trieste, disertate però dall' Anpi perché, spiega il presidente provinciale Fabio Vallon, «è l' unica città capoluogo dove durante la cerimonia ufficiale non viene data la parola alle organizzazioni di chi la lotta per la liberazione l' ha fatta».

 

Ma l' Anpi replica anche a Salvini: «Il 25 aprile è festa nazionale. La festa della Liberazione dell' Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla».

 

 

 

SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO

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