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FIATO ALLE TRUMP! IL TYCOON PARRUCCHINATO È AVANTI NEI SONDAGGI! - LE RILEVAZIONI DI FOX E ABC (DA SEMPRE CONTRO TRUMP) DANNO "THE DONALD" IN VANTAGGIO DI 2 O 3 PUNTI SULLA CLINTON - CORSA APERTA MA 6 ELETTORI SU 10 DANNO UN GIUDIZIO NEGATIVO SU ENTRAMBI
Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica”
bill clinton hillary e donald trump
Il primo segnale era arrivato pochi giorni fa con il sondaggio della Fox News, ieri la conferma con quello di Abc/ Washington Post: nelle preferenze Donald Trump supera per la prima volta Hillary Clinton. 45 a 42 (Fox) e 46 a 44 ( Abc/ Wp), tre o due punti percentuali a favore di The Donald (che con i margini di errore previsti sono equivalenti a un pareggio) a oltre cinque mesi dal voto (e con molti indecisi) vanno presi ovviamente con le molle, ma la tendenza è piuttosto chiara.
Dopo un anno da super- favorita, con tutte le rilevazioni che la davano facilmente vittoriosa (con Trump come avversario c’erano distacchi di venti o trenta punti) Hillary Clinton e il partito democratico devono affrontare una realtà molto diversa da quanto finora ipotizzato, compreso l’incubo di lasciare la Casa Bianca nelle mani del candidato-miliardario.
Il sondaggio Abc/ Washington Post (realizzato tra il 16 e il 19 maggio) non si limita a registrare il testa a testa tra i due probabili candidati nella sfida finale dell’8 novembre, ma mette anche in risalto quanto ambedue siano poco popolari nell’elettorato tradizionale. Hillary viene vista positivamente solo dal 41 per cento, con un grande maggioranza (57 per cento) che ne ha un impressione negativa (46 per cento «molto negativa »). Trump viaggia su numeri simili, con il 40 per cento di favorevoli e il 57 di contrari (45 «molto negativi»). Sei elettori registrati su dieci che hanno una percezione negativa di entrambi i candidati è una percentuale che non si è mai vista nelle elezioni presidenziali ed è la dimostrazione di quanto la corsa alla Casa Bianca 2016 sia anomala.
sostenitori di trump con il cartello hillary joker
All’ex Segretario di Stato viene riconosciuta una superiore esperienza (insieme a una personalità più “presidenziale”), il tycoon viene visto come l’outsider in grado di stravolgere la politica e i palazzi di Washington, ma nessuno dei due convince l’elettorato “registrato”: cioè i cittadini Usa che già sono iscritti alle liste elettorali come democratici, come repubblicani o come indipendenti. Quest’anno la novità - almeno per quanto si è visto finora durante le primarie - è che alle urne potrebbero presentarsi moltissimi nuovi elettori a fronte di una minore affluenza di quelli tradizionali.
In campo repubblicano quasi un quarto di chi ha votato finora Trump fa parte di quell’elettorato (in maggioranza bianco e maschile) colpito dalla crisi economica, deluso dai partiti e rabbioso con la politica che non votava da tempo (o non aveva mai votato) e che oggi trova in The Donald l’uomo giusto per semplici (e semplicistiche) risposte. In campo democratico un terzo di chi si è recato ai seggi per le primarie non ha alcuna intenzione di votare per l’ex First Lady (i giovani in prima fila), troppo legata alla vecchia politica e alle finanze di Wall Street e a novembre sono pronti a disertare le urne o addirittura a votare per Trump.
donald trump christie hillary clinton
Con queste premesse e grazie anche al sistema elettorale americano (gli Stati a grande maggioranza repubblicana o democratica sono ininfluenti) tutto si giocherà in quei 4-5 Stati in bilico (in primis Florida e Ohio) dove possono bastare poche migliaia di voti in più o in meno, una maggiore o una minore affluenza a far pendere l’ago della bilancia per una o l’altro candidato. Con i dati che abbiamo oggi The Donald è oggi un candidato che può realmente vincere. E la “ Clinton Machine” inizia ad averne paura.
trump su hillary disgustato
hillary clinton