FIGLI DI TROIKA - ATENE SCENDE IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO LA BCE - TSIPRAS INFIAMMA LA FOLLA RIBADENDO ZERO COMPROMESSI CON BRUXELLES MA SE INSISTE COL SUO PROGRAMMA LA GRECIA VA DRITTA IN BANCAROTTA

Ettore Livini per “la Repubblica

 

ateniesi pro governo contro austeritaateniesi pro governo contro austerita

Atene – convocata via Facebook – scende in piazza per protestare contro la Bce. E Alexis Tsipras, rientrato in patria dopo il tour europeo, chiude la porta alla richiesta di rinnegare le promesse elettorali nel nome del compromesso con Bruxelles: «Siamo un Paese sovrano e democratico – ha detto ieri ai parlamentari di Syriza dopo il giuramento del nuovo Parlamento – Abbiamo un contratto con chi ci ha votato e onoreremo i nostri impegni».

 

Tradotto per i creditori: il programma di governo che verrà presentato da domenica in aula (un’altra partita delicatissima per il premier) dovrebbe contenere le misure – rialzo dello stipendio minimo e assistenza sanitaria universale su tutte – andate di traverso a Berlino.

 

ateniesi pro governo contro austerita non siamo colonia di merkelateniesi pro governo contro austerita non siamo colonia di merkel

I greci, almeno per il momento, sembrano ancora schierati al suo fianco. Lo schiaffo di Eurotower ha scatenato una rivolta social nel Paese. Poche ore dopo la decisione di Francoforte, un gruppo di ragazzi ha lanciato via Facebook l’idea di una manifestazione contro Mario Draghi (“No ai ricatti, non abbiamo paura” lo slogan) e di sostegno a Tsipras. Il tam tam virale ha funzionato e in un tramonto luminoso e tiepido – ad Atene ieri c’erano 21 gradi – piazza Syntagma ha ospitato il primo corteo digitale della storia.

 

Migliaia di persone senza bandiere di partito – “La gente conta più dei mercati”, recitava uno dei pochi cartelli issati sopra le teste – a conferma della trasversalità del consenso anti-austerity di Syriza. Tutti pigiati sulle scale di fronte al Parlamento aperte al pubblico per decisione del governo pochi giorni fa con l’eliminazione delle transenne anti-contestatori piazzate da Antonis Samaras nel 2012. La polizia ha seguito la manifestazione da lontano e con discrezione, quasi fosse schierata a fianco dei manifestanti.

ateniesi in piazza contro l austeritaateniesi in piazza contro l austerita

 

Tsipras però non si fa troppe illusioni. E sa che la strada è in salita, non solo in Europa ma anche quando gioca in casa. Ieri gli esperti economici di Syriza hanno aperto un filo diretto con la banca centrale per verificare se lo stop della Bce all’uso di titoli di Stato ellenici come garanzia per finanziamenti al sistema creditizio avesse scatenato – come temono in molti – una corsa ai Bancomat.

ateniesi in piazza contro  l austeritaateniesi in piazza contro l austerita

 

Dati ufficiali non ce ne sono ma fonti vicine al partito confermavano in effetti un timido rialzo, pur se ancora non da allarme rosso, di prelievi. «I depositi sono al sicuro», ha provato a gettare acqua sul fuoco il Governatore Yannis Stournaras. Ma i risparmiatori hanno buona memoria e non dimenticano che la stessa rassicurazione era stata fatta ai ciprioti pochi giorni prima che il Paese mettesse dalla sera alla mattina rigidi controlli sui capitali usando poi le cifre oltre i 100mila euro sui conti correnti per salvare le banche nazionali.

 

tsipras merkeltsipras merkel

Il primo cruccio del premier – che il 9 maggio su invito di Vladimir Putin sarà in visita ufficiale a Mosca – è però quello della fiducia al governo in Parlamento. L’iter partirà domenica per concludersi con un voto martedì. Sulla carta non c’è storia. La strana coppia rosso-nera Syriza-Anel ha in aula 162 voti su 300. Il passaggio però è lo stesso molto delicato e Tsipras dovrà stare attento a calibrare anche le virgole.

 

Se il programma dell’esecutivo replicherà in fotocopia quello presentato agli elettori – luce e pasti gratis ai poveri, riassunzione di chi è stato licenziato senza giustificazione, ritorno ai contratti collettivi e stop alle privatizzazioni, per capirsi – Bruxelles e Bce potrebbero far saltare subito il tavolo dei negoziati, spingendo Atene verso il default.

tsipras con un poster della merkeltsipras con un poster della merkel

 

Se invece farà qualche concessione di troppo ai creditori, rischia di scatenare la rivolta interna al suo partito dove l’ala più massimalista e di sinistra (su alcuni punti più rigida di Wolfgang Schauble) ha già mal digerito l’alleanza con la destra di Panos Kammenos.

 

PANOS KAMMENOS ALEXIS TSIPRASPANOS KAMMENOS ALEXIS TSIPRAS

La strada insomma è molto stretta. E il rischio di incidenti di percorso è altissimo. Il rischio, dicono i catastrofisti, è che il Paese sia costretto a tornare subito a nuove elezioni in caso di divisioni interne a Syriza, con conseguenze politiche e sociali (Alba Dorata è pronta a monetizzare i guai altrui) che nessuno vuole nemmeno immaginare. Incassata la fiducia, Tsipras dovrebbe presentare mercoledì il nome del candidato alla Presidenza della Repubblica. Qualche giorno fa si era ipotizzato il nome affascinante del regista Costa Gavras.

 

tsipras varoufakis tsipras varoufakis

Il premier però potrebbe calare un asso a sorpresa: un candidato del centrodestra, nel nome dell’unità nazionale. Qualche avances sarebbe stata fatta a Kostas Karamanlis, ex premier e “totem” di Nea Demokratia. La scelta però potrebbe cadere su Dimitris Avramopoulos, commissario agli Affari Interni della Ue, altro uomo del partito dell’ex nemico Samaras. Il senso della scelta sarebbe chiaro: la partita per salvare la Grecia è delicatissima. E, nel nome della realpolitik, c’è bisogno davvero di tutti.

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…