gianfranco fini elisabetta tulliani

‘FINI CONDIZIONATO DAI TULLIANI’ - ‘IL TEMPO’ PUBBLICA TUTTE LE CARTE PROCESSUALI DEL CASO MONTECARLO-SLOT MACHINES: ‘LA LATITANZA DI TULLIANI PAGATA CON I SOLDI DI CORALLO E CON LA VENDITA DELLA CASA CHE FU DELLA CONTESSA COLLEONI’, MENTRE LABOCCETTA RACCONTA I 14 GIORNI DI VACANZA CON FINI-TULLIANI AI CARAIBI ORGANIZZATA DAL RE DEL GIOCO D’AZZARDO

Articoli di Valeria di Corrado e Andrea Ossino per ‘Il Tempo

 

GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI

La latitanza dorata di Giancarlo Tulliani a Dubai è spesata dal "re delle slot" Francesco Corallo e dai soldi ricavati con la vendita della casa di Montecarlo. Prima che a dicembre scorso scattasse l'operazione "Rouge et noir" e che scoprisse di essere indagato dalla Procura di Roma

 per riciclaggio trasnazionale, il cognato di Gianfranco Fini ha spostato negli Emirati Arabi 665 mila euro. Il conto corrente acceso presso la Emirates Nbd Bank di Dubai registrava, infatti, alla data del 18 agosto 2016, un saldo positivo pari a 633.583 euro.

 

Sono soldi sfuggiti alle ordinanze di sequestro del Tribunale di Roma,perché Tulliani li aveva movimentati lì 4 mesi prima dell'arresto dell'imprenditore del gioco d'azzardo. Ha provato a rifare la stessa operazione - con altri 500 mila euro - il 15 dicembre 2016, ossia due giorni dopo che il gip Simonetta D'Alessandro aveva emesso l'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al peculato e al riciclaggio nei confronti di Corallo, del suo braccio destro Rudolf Baetsen e dei tre procuratori per l'Italia dell'Atlantis World Giocolegale Ltd (poi B Plus e ora Global Starnet), tra cui l'ex parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta.

Fini- GIANCARLO TULLIANI

 

In quel caso il "giochetto" non è riuscito, perché la Guardia di Finanza ha prontamente bloccato la transazione. Tulliani, però, lo stesso giorno è volato negli Emirati e da lì non è più tornato, nonostante penda su di lui una richiesta di arresto in carcere emessa dal Tribunale di Roma il 17 marzo.

 

ZERO REDDITI

Il denaro versato dalle società offshore di Corallo sui conti correnti monegaschi del cognato di Fini,è poi confluito in un conto francese acceso presso la Caisse d'Epargne di Beausoleil. Una parte di quelle somme sono qui state trasferite a novembre del 2015 in Italia, su un conto corrente Mps, e un'altra parte a Dubai il 23 giugno e il 14 luglio 2016, rispettivamente in una prima tranche da 30 mila euro e una seconda da 635 mila euro. Presumibilmente proprio con questo denaro, ora, Giancarlo sta vivendo da latitante nella terra degli sceicchi.

FINI TULLIANI DOCUMENTI CASA MONTECARLO

 

La riprova è data dal fatto che, negli ultimi anni 20 anni, ha dichiarato al Fisco redditi annuali per un massimo di 4.500 euro, che tra l'altro gli derivavano da rendite su fabbricati. Addirittura, fino al 2008, a parte una parentesi relativa al 2005, dichiarava redditi pari a zero. Inoltre, dall'analisi degli estratti conto della famiglia Tulliani effettuati dai finanzieri dello Scico su disposizione del pm Barbara Sargenti, nel periodo compreso tra il 15 dicembre 2016 e il 10 maggio 2017, "al fine di verificare se taluno della famiglia (compreso Gianfranco Fini) avessero inviato denaro a Giancarlo Tulliani", non sono emerse somme trasferite verso i conti corrente del cognato dell'ex presidente della Camera.

 

Resta l'ipotesi che a Dubai abbia trovato un lavoro, ipotesi improbabile se si considera che dai conti che aveva intestati a Monaco "non emergevano attività lavorative svolte in quel Paese estero".

 

LA RACCOMANDAZIONE

 

Quel conto, accesso presso la Compagnie Monegasque de Banque a febbraio 2009 ed estinto ad agosto 2013, veniva infatti "alimentato essenzialmente – si legge nell'informativa della Finanza – con denaro contante e con fondi provenienti dal conto dei genitori Sergio Tulliani e Francesca Frau".

 

elisabetta tulliani gianfranco fini

Nella scheda di registrazione del cliente presso la banca si legge che Tulliani è stato presentato da M. Bianchi, ambasciatore del Principato di Monaco in Italia, e che operava nel settore immobiliare. Come ulteriore credenziale, veniva riportata anche la sua relazione di parentela con Gianfranco Fini, all'epoca presidente della Camera. Di fronte alle richieste di spiegazioni che l'istituto di credito monegasco rivolge al consulente bancario di Tulliani, in merito ai fondi provenienti dalla società Jayden Holding Ltd e dalla International Financial Planning Service Ltd (riconducibili a Corallo), il consulente rispondeva che quei soldi provenivano dall'attività immobiliare svolta da Giancarlo.

 

A MONTECARLO COL JET

 

La Dda di Roma ha richiesto con una rogatoria internazionale assistenza giudiziaria alle autorità del Principato, proprio per ricostruire i flussi finanziari di Tulliani e per acquisire l'atto di compravendita con cui la Timara Ltd, riconducibile a Giancarlo e alla sorella Elisabetta, avevano comprato da Alleanza Nazionale l'appartamento di boulevard Princesse Charlotte, lasciato in eredità al partito dalla contessa Colleoni.

LA FOTOCOPIA DEL PASSAPORTO DI ELISABETTA TULLIANI SPEDITA DA CORALLO A WALFENZAO jpeg

 

Ebbene, dai documenti acquisiti finora dalla trasferta del pm Sargenti a Monaco, è emerso che, ciò che Amedeo Laboccetta ha raccontato agli inquirenti su Fini e la famiglia Tulliani, è vero. L'ex parlamentare del Pdl, infatti, nell'interrogatorio del 2 marzo scorso, aveva riferito di aver incontrato nel 2008 Giancarlo a pranzo nel ristorante da "Fortunato al Pantheon": "Tulliani, anche a nome di sua sorella Elisabetta e di Gianfranco Fini, informò Corallo e me che doveva aiutarli a comprare una casa Montecarlo".

 

Laboccetta aveva poi precisato che nella primavera del 2008 si era recato nel Principato, insieme a Giancarlo Tulliani e a Corallo, con un jet privato e soggiornando nell'Hotel "Hermitage", il tutto a spese del "re delle slot". E, in effetti, durante la perquisizione nella residenza di La Monica sono stati trovati documenti sul noleggio da parte dell'Atlantis World Giocolegale di un jet privato, che ha effettuato un volo Roma-Nizza il 7 maggio 2008 e un altro Nizza-Roma il giorno dopo. La conferma è arrivata anche dall'"Hermitage": Tulliani, Laboccetta e Corallo hanno soggiornato presso la struttura alberghiera proprio in quelle date e anche in questo caso a pagare è stato l'imprenditore catanese.

 

 

 

1.LABOCCETTA: «TULLIANI CONDIZIONAVA FINI» - «IL RE DELLE SLOT VOLEVA CONTINUARE AD AVERE FAVORI»

 

giancarlo tulliani

«Voglio cominciare con il riferire quanto a mia conoscenza sulla gara vinta nel 2004 da Atlantis, anzi, bisogna cominciare dal dicembre 2002, allorché Francesco Corallo mi contatto affinché potessi fargli incontrare il cive ministro con delega al commercio estero, l' onorevole Adolfo Urso».

 

Sono trascorsi circa tre mesi da quando l' ex parlamentare Amedeo Laboccetta, un tempo vicinissimo a Fini, è stato interrogato per l' ultima volta dal procuratore aggiunto Prestipino e dal pm Sargenti: «Con riferimento al viaggio di Fini a Saint Maarten, preciso di essere stato contattato da Fini alla fine di luglio 2004. Mi disse che sapeva che frequentavo l' isola di Sint Maarten e che aveva piacere a fare una vacanza sull' isola. Io chiamai Francesco Corallo che fu ben contento di ospitare Fini e gli altri. Erano 14 persone che prima di giungere sull' isola avevano fatto una vacanza negli Stati Uniti. Fu Francesco Corallo che si occupò dell' organizzazione della vacanza ed affittò la villa, per 14 giorni, per tutti. Corallo affittò anche una barca e fece arrivare istruttori dalla Califomia e dalla Francia che accompagnavano Fini e Proietti Cosimi nelle loro immersioni».

GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI

 

E ancora. «...Dopo aver ricostruito le vicende relative all' aggiudicazione della gara vista la presenza in tali vicende di uomini legati a Fini, come vado a spiegare, posso dire che quel viaggio serviva a Fini proprio per creare un rapporto diretto con Francesco Corallo».

E continua: «Durante una conversazione a cui ero presente Fini si complimentò con Corallo per l' aggiudicazione della gara, gli disse che era molto amico di Giorgio Tino, all' epoca Direttore dei Monopoli e che per qualsiasi cosa si sarebbe potuto rivolgere a lui.

 

GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI

Aggiunse che, meglio, poteva rivolgersi al suo segretario particolare Proietti Cosimi e in quell' occasione sia Proietti Cosimi sia Fini si scambiarono con Corallo il numero di cellulare. Nel maggio 2007 ci fu il mio primo incontro con Giancarlo Tulliani e Fini me lo presentò come suo caro amico. Tullia ni e Fini, già dal nostro primo incontro, sapevano che Atlantis voleva acquistare un immobile importante nel centro della capitale. Questo interesse di Corallo era noto a Fini e propose di fare l' acquisto tramite una società immobiliare di Giancarlo Tulliani(...) Tuttavia l' acquisto non si fece perché un nostro ingegnere sconsigliò l' operazione.

GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI

 

Dopo il fallimento dell' operazione ci furono un paio di antipatiche telefonate tra Fini e me (...)Alcuni mesi dopo, siamo nel 2008, nel corso di un pranzo da Fortunato al Pantheon, Giancarlo Tulliani, anche a nome di sua sorella Elisabetta e di Gianfranco Fini, informò Corallo e me che doveva aiutarli a comprare una casa a Montecarlo. Dopo un attimo di stupore Francesco Corallo gli disse che una cosa del genere gliela dovevano chiedere direttamente gli interessati.

 

Tulliani telefonò a Fini e dopo poco andammo negli appartamenti della Camera: eravamo Tulliani Giancarlo, Elisabetta, Fini, Corallo ed io. Fini disse che lui ed Elisabetta desideravano una casa proprio a Montecarlo e aggiunse testualmente "siamo certi che vorrai aiutarci a esaudire questo nostro desiderio".

 

GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO

E Corallo si dichiarò disponibile. Tulliani aveva compreso che erano in grado di condizionare pesantemente le scelte e le valutazioni del Presidente della Camera, terza carica dello Stato. Quello che Corallo si aspettava, mantenendo i buoni rapporti con i fratelli Tulliani, era di continuare ad avere il favore di Fini che gli era utile a tutela dei suoi interessi imprenditoriali (...) Con riferimento alla cerimonia di festeggiamento della prima figlia di Fini (...) ho partecipato più come accompagnatore di Corallo.

 

 

LABOCCETTA jpeg

2.PROIETTI: «IO E CORALLO? DEI SOLDI NON SO NULLA» - IL PARLAMENTARE SENTITO DUE VOLTE IN PROCURA

 

Era il 20 aprile 2017 quando è stato sentito Francesco Cosimi Proietti, storico braccio destro di Fini dal pm romano Barbara Sargenti. «Devo chiarire che non so nulla della società KE.IS media comunicazione srl di cui non mi sono mai occupato. Sono stato rinviato a giudizio per il fallimento della KE.IS senza essere stato neppure interrogato. Pertanto non sono in grado di riferire alcunché circa la sponsorizzazione diAtlantis Servizi srl (la società di Corallo, ndr) di cui lei mi chiede, a favore della società KE.IS.

 

AMEDEO LABOCCETTA

Come già detto le spese della vacanza in Sint Maarten (eravamo circa 14 persone) sono state principalmente a carico di La boccetta, quanto all' alloggio. Non ci è stato presentato un conto. Ricordo di aver versato circa 7000/8000 euro a La boccetta. È vero che Labocetta mi chiese di fissare un appuntamento con Tino dei Monopoli ma non è vero che mi parlò di atteggiamenti ostruzionistici che Tino stava ponendo in essere nei confronti di Atlantis. Non è vero che mi sia incontrato con Corallo e Laboccetta alla Farnesina, in merito a questi problemi. Ritengo che non si siano incontrati neppure con Fini.

 

FRANCESCO PROIETTI COSIMI

Quando c' erano le riunioni a Palazzo Chigi, io, in qualità di Segretario di Fini, avevo avuto l' opportunità di incontrare Tino e, quindi, per ovvie ragioni, Laboccetta mi chiese se lo conoscevo ricevendo risposta positiva e, dopo, mi chiese di fissargli un appuntamento. Non è vero che in occasione del viaggio a Saint Maarten io abbia parlato con Laboccetta o Corallo dell' aggiudicazione della gara per la concessione del gioco, anche perché mi sembra che l' aggiudicazione sia stata successiva. Come già detto sono stato Segretario di Fini fino al 2008 e sono stato parlamentare fino al 2013.

 

Ho saputo della relazione di Fini con la signora Tulliani solo a settembre 2007, e di 1ì a pochi mesi sarebbe nata la loro figlia. L' ho saputo proprio da Gianfranco Fini. Non ho mai avuto rapporti con la signora Elisabetta Tulliani anche se ho già detto come ella nutrisse astio nei miei confronti. Non ho mai avuto rapporti con Giancarlo Tulliani, né posso dire nulla circa i suoi rapporti con Fini ovvero con Francesco Corallo ovvero con Amedeo Laboccetta. Con Amedeo Laboccetta ho avuto sempre buoni rapporti ma in ragione della militanza politica. Lui non mi ha mai parlato dei Tulliani.

 

Atlantis Casino Nassau Bahamas

Fini non mi ha mai parlato di Giancarlo Tullia ni. Come già detto sapevo che Francesco Corallo aveva un ufficio in San Lorenzo in Lucina perché me lo disse proprio lui, che incontrai casualmente sotto al portone del palazzo noto perché c' era lo studio di Andreotti. Non sono mai andato in quell' ufficio, né a trovare Corallo, né a trovare Laboccetta» L' ex deputato di Futuro e Libertà ha proseguito affermando che «sono andato nell' ufficio di Laboccetta quando era rappresentante di Atlantis a piazza Campo Marzio.

 

Non ricordo di aver incontrato Laboccetta o Corallo negli uffici di Atlantis di via della Maglianella, come lei mi chiede. Conosco Pierluigi Angelucci di cui lei mi chiede perché è stato sindaco di Subiaco ed era iscritto ad An; prima di fare il sindaco di occupava di ristorazione con un amico, sempre in Subiaco. Non conosco l' associazione culturale ed ambientale Simbruini di Pierluigi Angelucci di cui lei mi chiede.

 

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Pur non conoscendo il nome dell' associazione ricordo che effettivamente Angelucci ha organizzato una o più manifestazioni sul territorio di Subiaco nell' ambito dell' estate sublacense per cui aveva bisogno di contributi finanziari. Mi chiese se potevo aiutarlo per trovare questi contributi, io chiesi a Laboccetta perché era un amministratore di società e la società poteva fare la sponsorizzazione. Chiesi anche ad altri sponsor ma ottenni il contributo solo da Laboccetta. Lo chiesi un contributo ma non specificai la somma necessaria, mettendo in contatto Angelucci e Laboccetta che si misero d’accordo sulla somma.

 

Seppi dopo che il contributo ammontava a 120 mila euro. Di questa sponsorizzazione non parlai con Corallo, ma solo con Laboccetta».

FRANCESCO CORALLO

Il 20 febbraio scorso invece Ha detto ai pm: «Voglio chiarire le ragioni della crisi dei rapporti personali tra me e Fini, che erano stati buoni per moltissimi anni: ciò avvenne a causa della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra me e la ex moglie di Fini che riguardavano la cognata. Ciò creò un po' di tensione tra me e Fini. La mia famiglia e la famiglia di Patrizia Pescatori avevano in società un laboratorio medico e Fini mi invitò a lasciare la società, cosa che feci senza tuttavia essere liquidato (preciso che le quote erano intestate a mio figlio che era stato invitato direttamente dal Presidente della Camera.

 

 Aggiungo che ho incontrato Tulliani Elisabetta l' ultima volta presso lo studio, mi sembra ai Parioli, dell' avvocato Giuseppe Consolo, già deputato, molto legato a Fini, il quale (...) mi fece incontrare, a sorpresa, Elisabetta Tulliani che mi disse che non riusciva a contattare Corallo e mi chiese se potevo riferirgli di risponderle al telefono (...) Ritengo che Elisabetta Tulliani anche in questa occasione abbia agito in sintonia con Gianfranco Fini».

 

FRANCESCO CORALLOFRANCESCO CORALLO

 

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