FIRME “APOCRIFE” E DOCUMENTI “NON AUTENTICATI”: IL PASTROCCHIO DELLA SUCCESSIONE AGNELLI-CARACCIOLO – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI TORINO PUNTA A METTERE IN DISCUSSIONE IL PASSAGGIO DELLO SCETTRO DEL COMANDO DEL GRUPPO FIAT DA AGNELLI AL NIPOTE ELKANN: L’IPOTESI È CHE IL DOCUMENTO ORIGINALE SU CUI SI BASA L’ASSETTO DELLA “DICEMBRE”, LA SCRITTURA PRIVATA DEL 10 MAGGIO 2004 TRA MARELLA E I NIPOTI, NON SIA VALIDO…
Estratto dell’articolo di Camilla Conti e François de Tonquédec per “La Verità”
edoardo agnelli marella caracciolo gianni agnelli
Secondo la Procura di Torino, la residenza fittizia in Svizzera negli ultimi anni di vita di Marella Caracciolo, vedova dell’avvocato Gianni Agnelli deceduta nel 2019, «sarebbe stata preordinata», con tanto con tanto di firme «apocrife» dell’ereditiera, da un lato, «sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano» e dall’altro «sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e di redditi derivanti da tali disponibilità».
JOHN ELKANN - MARELLA CARACCIOLO - LAPO ELKANN
L’aspetto ereditario, apparentemente, colpisce meno l’immaginario, ma se confermato, potrebbe riscrivere, stravolgendolo, un pezzo fondamentale della storia imprenditoriale del nostro Paese degli ultimi vent’anni. Dal decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Torino a carico del presidente di Stellantis John Elkann, dello storico commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus Gianluca Ferrero, e del notaio svizzero Urs Robert von Grünigen, esecutore testamentario e incaricato di amministrare il patrimonio di Marella Caracciolo, nonna materna di John, che è figlio di Margherita Agnelli.
JOHN ELKANN - MARELLA CARACCIOLO - LAPO ELKANN
[…] Dal decreto di sequestro emerge però un’ipotesi investigativa che, se confermata, potrebbe mettere seriamente il discussione il passaggio dello scettro del comando del gruppo Fiat da Agnelli al nipote Elkann. Secondo i pm del capoluogo piemontese infatti, le firme della Caracciolo su «alcuni documenti di rilievo» come «aggiunte testamentarie e contratti di locazione/comodato degli immobili italiani» della famiglia sono di «natura ragionevolmente apocrifa».
La Procura evidenzia anche « l’assenza totale di documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria, sin dalla successione del senatore Giovanni (Gianni, ndr) Agnelli», deceduto nel 2004. Ci sarebbero pure «evidenti anomalie […] che hanno interessato l’aggiornamento della compagine sociale della Dicembre ss («cassaforte» della famiglia Agnelli), avvenuta a distanza di anni e in maniera irregolare».
I pm evidenziano come la «declaratoria del giugno 2021 contenente scrittura privata» del 10 maggio 2004, con cui la Caracciolo «avrebbe ceduto ai fratelli Elkann (John, Lapo e Ginevra) la nuda proprietà delle quote della Dicembre», sia un documento, «non autenticato».
Insomma, un semplice pezzo di carta, […] uscito dai cassetti dopo 17 anni dalla firma e dopo circa 2 anni dalla morte di chi lo avrebbe sottoscritto, mentre alcuni documenti della successione avrebbero, sempre secondo la Procura, firme «ragionevolmente» false.
[…] A fine ottobre 2023, lo stesso Elkann presenta «dichiarazioni integrative» con riguardo agli anni di imposta 2019, 2020 e 2021, «da cui emerge, oltre alla disponibilità di beni collocati all’estero, ragionevolmente derivanti dall’eredità di Marella Caracciolo, la presenza di redditi tramite compagnie controllate straniere, tra cui Blue dragons ag e Dancing tree ag».
Proprio le due «società anonime» con sede sempre al 91 di Essanestrasse a Eschen (un piccolo comune del principato del Liechtenstein). Indirizzo che corrisponde a quello di Tremaco, il «trust di famiglia Agnelli-Elkann». Sempre lì ha domicilio la Bundeena consulting inc, società costituita il 15 luglio 2004 a Tortola, nelle Isole Vergini britanniche.
Nel decreto si parla anche dell’«esistenza di ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dalle eredità del senatore Giovanni Agnelli, detenuti da società terze (tra cui Bundeena), collocate in paradisi fiscali, di cui Marella Caracciolo è risultata essere titolare effettiva».
I soldi della rendita vitalizia che la moglie dell’Avvocato riceveva dalla figlia (ovvero, poco più di 8 milioni di euro nel 2018, e circa 580 mila l’anno seguente, quando la donna morì, il 23 febbraio) sarebbero arrivati su un conto della Lgt bank ag (Liechtenstein) intestato alla Silkestone invest corp bvl, società offshore delle Isole Vergini britanniche.
MARGHERITA AGNELLI JOHN ELKANN - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO
Cercare nelle banche dati internazionali informazioni su queste società citate nelle nuove carte dell’inchiesta è praticamente impossibile. Si può solo risalire alla data della loro costituzione. Budeena Consulting, ad esempio, risulta costituita il 12 luglio 2004 mentre la Silkestone invest corporation Bv: è stata attivata il 4 gennaio 2000, con conto a Zurigo. Una comunicazione del 2007 confermava che la beneficiaria era la madre di Margherita.
I nomi erano comparsi già qualche anno fa quando, nel settembre del 2021, il Corriere della Sera aveva potuto consultare le carte svizzere della causa con Margherita scoprendo una parte della rete di società offshore che facevano già presumere l’esistenza di un patrimonio fin ad allora sconosciuto.
JOHN ELKANN CON LA MADRE MARGHERITA AGNELLI AL SUO MATRIMONIO CON LAVINIA BORROMEO
Si trattava di documenti depositati in un procedimento penale intentato da Margherita contro Morgan Stanley e archiviato dai giudici di Zurigo, relativi a una ventina di società off-shore in paradisi fiscali come le British Virgin islands. Di quattro, Bundeena consulting, Silver tioga (costituita nell’agosto del 2007), Layton e Silkestone, Marella Caracciolo era indicata come beneficiario economico. Morgan Stanley le attribuiva un patrimonio di 900 milioni di dollari. Altre 15 società […] sono ricondotte genericamente a «Members of the Agnelli family[…]