I BAGAGLI DI FIUMICINO FINISCONO A MALPENSA - C’È CHI ATTENDE DUE ORE PER LE VALIGIE, MOLTI LE RIVEDRANNO A VACANZE FINITE - IL CAOS ROMANO DURERÀ ANCORA GIORNI, COME LA PROTESTE PER GLI ESUBERI ALITALIA (IL MODO MIGLIORE PER ARRIVARE E’ NON PARTIRE…)

Valeria Costantini per “Il Corriere della Sera

 

caos bagagli a fiumicino caos bagagli a fiumicino

Le prime centinaia di valigie disperse sono partite con i corrieri verso gli aeroporti italiani. Altre migliaia potrebbero a breve prendere il volo a bordo di aerei cargo con destinazione Malpensa, dove poi saranno smistate. Sono solo alcune delle contromisure prese da Alitalia per limitare i danni del «caos-valigie», che negli ultimi giorni ha messo in ginocchio l’aeroporto di Fiumicino.

 

Ma ci vorrà ancora molto tempo per smaltire l’enorme montagna di bagagli (intorno ai 14 mila colli), che giacciono negli hangar dello scalo capitolino. Almeno dieci giorni, secondo le stime. E questo solo se la mobilitazione degli operai della compagnia italiana si fermerà. 

bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 9bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 9


«Non stiamo protestando, quindi non si può parlare di precettazione, stiamo solo applicando le norme di sicurezza alla lettera, come dovrebbe essere sempre fatto», continuano a ripetere i facchini e gli addetti di pista dell’handler che confermano la rivolta silenziosa a oltranza, finché dai 2.171 esuberi previsti dall’accordo con Etihad non sarà cancellato il loro reparto.

 

bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 8bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 8

La protesta quindi continua, anche se i ritmi di lavoro sono aumentati. «Qui si parla del destino di centinaia di famiglie, le nostre, senza padri che portano gli stipendi a casa», spiegano. Più calma, almeno all’apparenza, la situazione a Fiumicino. Sono diminuite le attese per il ritiro bagagli (oltre l’ora negli ultimi giorni), mentre i ritardi si sono registrati ancora per i voli Alitalia.

 

E intanto, in giro per il mondo, ci sono invece le migliaia di vacanzieri orfani di valigie, che forse rivedranno ormai al ritorno a casa. Ieri allo scalo è sbarcata, senza problemi, anche la squadra della Roma, in arrivo con volo Alitalia da Boston: Totti e compagni, sono usciti dal terminal 3 con bagagli a seguito, accerchiati dai fan. 

 

bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 6bagagli abbandonati per lo sciopero a fiumicino 6alitaliaalitalia

Meno fortunati i passeggeri di un volo proveniente da Venezia. Atterrati intorno alle 15, sono rimasti ad aspettare i bagagli per oltre due ore: alcuni hanno sporto denuncia, altri torneranno allo scalo in cerca di notizie. Sono terminati persino i carrelli portabagagli: la maggior parte «ospita» le valigie in stand by e Alitalia è stata costretta a chiederli in prestito alle altre compagnie. Insieme agli addetti del vettore tricolore, le task force di Adr, società di gestione degli aeroporti romani, martedì notte hanno smaltito circa 1.000 bagagli.

 

Per ridurre i disagi nei terminal, Aeroporti di Roma, in coordinamento con l’Enac, ha messo in campo 200 addetti per assistere Alitalia nell’emergenza. Sulle criticità di Fiumicino è intervenuto anche Maurizio Lupi, Ministro dei Trasporti, che ha definito «intollerabile e incomprensibile» la protesta.

AEROPORTO MILANO MALPENSA AEROPORTO MILANO MALPENSA

 

«Intollerabile perché si interrompe un servizio creando danni ai passeggeri italiani e stranieri, proprio nel periodo di maggior affluenza per il nostro primo scalo internazionale. — ha specificato Lupi facendo appello alla ragionevolezza degli operai — Incomprensibile perché succede nei giorni in cui si sta facendo di tutto per salvare l’azienda». 

 

maurizio lupimaurizio lupi

Una dura condanna, definita «sconcertante» dall’Usb, che invece ritiene legittima la ribellione degli operai «contro i licenziamenti ingiusti». «La loro reazione, che non è uno sciopero bianco ma consiste nell’attenersi legittimamente alle procedure operative, — difende i lavoratori il sindacato — si inquadra in una situazione dello scalo potenzialmente esplosiva, perché il personale che sarà collocato in mobilità comincia a essere individuato e identificato».

 

totti de rossi benatia pjanic totti de rossi benatia pjanic

«Comprendiamo le preoccupazioni degli operai ma ora è importante sostenere la ristrutturazione di Alitalia, — ha commentato Giovanni Galiotto, presidente dell’Anpac, associazione piloti — dobbiamo essere uniti per dare una bella immagine di una compagnia che può e deve risorgere».

james hogan etihad 5james hogan etihad 5

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…