FORMIGONI, FINE CORSA - IL CELESTE ANNUNCIA: “QUESTA LEGISLATURA È GIUNTA AL TERMINE” - ATTIRATO DALL’ODORE DEL SANGUE, ECCO ARRIVARE MARONI: “IL SOGNO DI UN FEDERALISTA È GOVERNARE LA PROPRIA REGIONE” - MA STAVOLTA TUTTI FARANNO LE PRIMARIE, ANCHE SOLO PER FINTA - NEL CENTROSINISTRA GIÀ IN CAMPO CIVATI, TABACCI, KUSTERMANN - A DESTRA, ALBERTINI, LUPI, GELMINI…

Da www.repubblica.it


Scorrono i titoli di coda sul ventennio di Roberto Formigoni. «Questa legislatura regionale è giunta al termine», ha annunciato il governatore prendendo la parola in aula nel Consiglio regionale Lombardo. Il presidente ha specificato che i consiglieri del Pdl hanno messo a disposizione le proprie dimissioni.

«Questa settimana procederò a dar vita a una nuova giunta» che sarà «completamente rinnovata, di persone esterne alla politica», ha aggiunto Formigoni. Non si sa ancora quando si andrà al voto in Lombardia, ma già è iniziato il "toto-candidati" e la corsa alle primarie. Il Pd le ha decise all'unanimità nell'assemblea regionale dello scorso 22 settembre. Nel centrodestra la Lega ha organizzato una consultazione informale per il prossimo fine settimana, quando a circa 1.500 gazebo in tutta la Lombardia sarà possibile indicare il proprio preferito come candidato al Pirellone.

La novità è che Roberto Maroni scende in campo. In un'intervista al Corriere, il segretario del Carroccio non si nasconde: «La Lega certamente aspira a indicare come presidente della Regione un suo uomo». Alla domanda se egli stesso farebbe il governatore, Maroni replica: «La massima ambizione di un federalista, senza dubbio, è quella di poter governare la propria Regione. Per quanto mi riguarda, ne sarei onorato, e posso anche dire che sarebbe per me certamente più importante e gratificante che non fare il ministro». Tuttavia, l'ex ministro assicura che «non è certo una questione personale».

Maroni ricorda inoltre i termini dell' accordo raggiunto nei giorni scorsi a Roma: «Era su tre punti: l'azzeramento dell'attuale giunta, una nuova legge elettorale, l'approvazione della legge di bilancio entro Natale. Cose che io torno certamente a sottoscrivere anche ora. E dunque, la Lega non ha rotto alcun patto. Io non ho preso alcun impegno per arrivare al 2015». Il leader del Carroccio appoggia poi la soluzione dell' election day, «sarebbe di grande aiuto», dice, mentre per quanto riguarda la legge elettorale con cui votare, osserva che «bisogna eliminare il listino bloccato».

Nel centrosinistra sono già arrivate alcune candidature: si è detta disponibile a correre Alessandra Kustermann, la fondatrice del Centro di soccorso violenza sessuale. E anche Bruno Tabacci - l'assessore al Bilancio del Comune che è già stato presidente della Regione dal 1987 al 1989 - ha detto che è pronto a mettersi in campo con l'idea di una lista civica lombarda alleata con il Pd. Però si fanno anche i nomi del consigliere Pd Giuseppe Civati e del segretario regionale Maurizio Martina, entrambi trentenni. Primarie organizzerà certamente il Movimento 5 stelle che prima di muoversi, però, aspetta di avere una data certa delle elezioni.

In casa Lega fino a ieri si parlava con insistenza anche di Attilio Fontana, avvocato che è stato a lungo presidente del Consiglio regionale prima di diventare sindaco di Varese. Ma la discesa in campo di Maroni fa prevedere un suo passo indietro. In casa Pdl, il nome che si sente più spesso è quello di Gabriele Albertini, l'ex sindaco di Milano, che si è detto pronto a prendere «in seria considerazione» la candidatura. Le sue possibilità dipendono anche dal tipo di alleanze che stringerà il Pdl.

Albertini ha definito quello della Lega Nord in Lombardia un ribaltone, come nel '94. Difficile, dunque, candidarlo se ci sarà un'alleanza con il Carroccio. Mentre, invece, il suo nome è molto più spendibile nell'ipotesi di un avvicinamento con l'Udc. All'interno del Pdl, oltre ad Albertini si parla della possibilità di candidare il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, Mariastella Gelmini, che ha buoni legami all'interno della Lega Nord. L'ex ministro dell'Istruzione, intanto, in un'intervista a La Stampa, chiede un «candidato unico per riunificare tutti i moderati»

 

 

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