A CHE PUTIN È LA NOTTE - MENTRE LE FORZE ARMATE RUSSE SONO PRONTE A PRENDERE D’ASSEDIO LA CAPITALE KIEV, E DA UN MOMENTO ALL’ALTRO POTREBBE INIZIARE LA FASE PIÙ CRUENTA DELLA GUERRA IN CORSO IN UCRAINA, MAD VLAD APRE AI NEGOZIATI, NON ESCLUDENDO NEANCHE UN TAVOLO CON ZELENSKY. IL CLIMA ATTORNO A PUTIN NON SAREBBE DEI MIGLIORI: SAREBBERO STATI ARRESTATI IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI E IL SUO VICE - VIDEO
Nelle ultime ore Vladimir Putin ha aperto ai negoziati, non escludendo neanche un tavolo con Volodymyr Zelensky. Intanto però le forze armate russe sono pronte a prendere d’assedio la capitale Kiev: da un momento all’altro potrebbe iniziare la fase più cruenta della guerra in corso in Ucraina.
Le piccole aperture di Putin possono essere lette anche come figlie delle difficoltà a gestire il fronte interno: diverse fonti russe sostengono che nemmeno i fedelissimi e gli analisti dell’Fsb erano a conoscenza dei suoi piani di invasione.
Secondo Andrei Soldatov, giornalista investigativo russo nonché esperto dei servizi di sicurezza, Putin sarebbe “davvero scontento dell’Fsb” per quanto riguarda l’operazione militare “speciale” in corso in Ucraina. “Sergei Beseda, capo del servizio, e il suo vice Bolukh sono stati messi agli arresti domiciliari”, ha reso noto Soldatov citando le sue fonti interne.
Insomma, il clima attorno a Putin non sarebbe dei migliori. “Aveva nascosto l’invio di truppe a tutti”, ha scritto un agente dell’Fsb a Vladimir Osechin della Ong anticorruzione Gulagu.net. “È il contrappasso della segretezza - ha aggiunto - dal momento che nessuno di noi era stato informato, come avremmo potuto fare calcoli su quello che non ci era stato detto?”.
Un arresto pesantissimo, insomma, che dà la cifra della situazione interna difficilissima in cui si sta muovendo Putin e che lascia presagire come, forse, il momento in cui ci sarà un tentativo di sovvertire lo zar si fa più vicino.
Oltre ai problemi con il servizio federale per la sicurezza della Russia, il leader del Cremlino pare che debba fare i conti anche con i fedelissimi: almeno un quarto dei funzionari vorrebbero dimettersi per protesta, ma non possono perché verrebbero accusati di tradimento e quindi incarcerati.
In Russia gira voce che soltanto pochissime persone fossero a conoscenza dei piani di Putin: si tratta del ministro della Difesa Serghej Shojgu, del capo di Stato Maggiore delle forze armate Valerij Gerasimov e dei leader del controspionaggio.
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