FRATELLI D’ITALIA NON PARTECIPERA’ AL MINUTO DI SILENZIO PER GIANNI VATTIMO NEL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO: "ERA UN ANTISEMITA, ATTACCAVA ISRAELE" – L’AFFONDO DI GIOVANNI CROSETTO, NIPOTE DEL MINISTRO GUIDO CROSETTO: “E’ UNA POSIZIONE CHE HO CONDIVISO ANCHE CON EMINENTI FIGURE DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI TORINO. VATTIMO HA PERSINO SOSTENUTO CHE CI VORREBBERO PIÙ MORTI ISRAELIANI E CHE A TEL AVIV È AL POTERE UN REGIME FASCISTA CHE STA DISTRUGGENDO UN INTERO POPOLO…”
Estratto dell’articolo di Paolo Varetto per “la Stampa”
Fratelli d'Italia non parteciperà al minuto di silenzio che la Sala Rossa tributerà alla memoria di Gianni Vattimo durante la seduta di lunedì prossimo. «Era un convinto antisemita, paragonava lo Stato di Israele a Hitler, vaneggiava della bomba atomica in mano agli ayatollah, dichiarava di essere pronto a combattere a fianco di Hamas» attacca Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa Guido e capogruppo di FdI a Palazzo Civico.
«Una posizione che ho condiviso anche con eminenti figure della comunità ebraica di Torino» assicura, dopo aver dato ai suoi consiglieri la disposizione di non partecipare al momento di raccoglimento deciso dalla conferenza dei capigruppo di ieri pomeriggio. E il presidente della comunità Dario Disegni spiega: «Gianni Vattimo è stato indubbiamente uno dei grandi filosofi della nostra epoca. Altrettanto indubbiamente ha espresso sempre nei confronti di Israele posizioni di una violenza estrema, del tutto inaccettabili». […]
guido crosetto giovanni crosetto
Un'iniziativa, quella di Crosetto, che pare non trovare proseliti al di fuori dei confini del suo gruppo. Anche Fabrizio Ricca, consigliere comunale e assessore regionale della Lega storicamente vicino alla comunità ebraica, ne prende le distanze, rimarcando il principio di civiltà per il quale «non si fa polemica sui morti». […] Crosetto non fa un passo indietro rispetto alle sue posizioni, corroborate da una puntuale cronaca delle dichiarazioni del professore sullo Stato di Israele. «Ha persino sostenuto che ci vorrebbero più morti israeliani - insiste - e che a Tel Aviv è al potere un regime fascista che sta distruggendo un intero popolo. Le sue posizioni antisemite, che vanno condannate categoricamente, non si cancellano con la sua morte». […]