mark rutte olaf scholz giorgia meloni paolo gentiloni

PATTO CHIARO, AMICIZIA LUNGA – GERMANIA E OLANDA SI METTONO DI TRAVERSO ALLA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ, OPPONENDOSI ALLA PROPOSTA DI GENTILONI DI CONCEDERE ALLA COMMISSIONE IL POTERE DI APRIRE NEGOZIATI CON I SINGOLI PAESI, MANDANDO IN SOFFITTA LE REGOLE SUL DEFICIT – IL PREMIER OLANDESE, RUTTE, PROPONE ADDIRITTURA LA CREAZIONE DI UN ORGANISMO CHE VIGILI SUL RISPETTO DEI VINCOLI DI BILANCIO, CHE SAREBBE UN COMMISSARIAMENTO DI FATTO…

Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

SCHOLZ RUTTE

È un attacco al cuore della proposta Gentiloni per la riforma del Patto di stabilità che sarà presentata oggi a Bruxelles. La Germania e i Paesi Bassi alzano un muro contro l'ipotesi che arriverà dal Commissario agli Affari economici di concedere ampio spazio all'esecutivo comunitario nei negoziati con i singoli Paesi per garantire finanze pubbliche sostenibili.

 

PAOLO GENTILONI CHRISTIAN LINDNER

[…] Nelle intenzioni di Bruxelles, il negoziato con i singoli Paesi potrebbe ottenere risultati più realistici. Ma i maggiori poteri attribuiti alla Commissione non piacciono alla Germania […]. Secondo Berlino, la rivolta non rimarrà limitata a Germania e Paesi Bassi: "Se gli altri cosiddetti "frugali", ossia Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia non si sono pronunciati ancora, è solo per ragioni tattiche".

 

"L'approccio bilaterale" come viene bollato a Berlino, cioè un futuro di trattative dirette tra paesi membri e Bruxelles per definire la traiettoria dei conti e per mandare in soffitta, in parte, le attuali regole sul deficit e debito (3% del disavanzo/Pil e 60% del debito), non piace affatto. Berlino vuole che si tenga fede almeno al parametro del deficit strutturale (0,5%).

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ

 

Quanto al debito: nel 2023 è previsto che si attivi, appunto, il Fiscal compact che imporrebbe il taglio di 1/20 del debito all'anno. Nel ministero delle Finanze guidato da Christian Lindner ci si rende conto che è un obiettivo "difficile", che metterebbe in enorme difficoltà Paesi come l'Italia o la Grecia, oberati da debiti colossali.

 

Nei primi anni sarebbero costretti a misure draconiane per raggiungere un taglio del ventesimo del debito, oltretutto in un momento di grave crisi energetica e probabile recessione. Berlino accetta di cancellare il principio del taglio del ventesimo del debito, ma insiste che ci debba comunque essere "un obiettivo numerico" e non solo un percorso di discesa di quattro o sette anni concordato tra un Paese e la Commissione Ue.

SCHOLZ RUTTE

 

[…] Il governo Rutte chiede che alla Commissione venga persino affiancato un organismo che vegli sul rispetto dei vincoli sui conti pubblici, lo European Fiscal Board. Quasi un commissariamento.

 

Ma non è tutto: da Berlino e l'Aia arriva una vera bomba, per i negoziati che si trascinano da dieci anni sul completamento dell'Unione bancaria. La Germania e i Paesi Bassi vogliono riesumare la vecchia proposta di non considerare più neutrali i titoli di Stato a bilancio delle banche.

 

GIORGIA MELONI ALLA COP27 DI SHARM-EL-SHEIKH

Un'offensiva che potrebbe innervosire i mercati, ma che rischia soprattutto di essere l'ennesimo ostacolo insormontabile per arrivare alla creazione del terzo pilastro dell'Unione europea, il deposito comune. […]

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