berlusconi fini tulliani feltri

GIANFRA’, HAI FATTO UNA FIGURA DI MERDA – FEDELE AL PRINCIPIO (LA VENDETTA E’ PIATTO DA MANGIARE FREDDO) FELTRI S’ACCANISCE SULLA CASA DI MONTECARLO E LA VOGLIA DI FINI DI FARE LE SCARPE AL CAV – VITTORIONE SPUTTANA ANCHE LA BIGNARDI: DARIA RICORDI QUELLA VOLTA CHE… 

 

Vittorio Feltri per Libero Quotidiano

 

Berlusconi Fini Mi Cacci

Gianfranco Fini, già presidente di Alleanza Nazionale e poi vicepresidente del Popolo delle libertà nonché presidente della Camera dei deputati, è oggetto con tutta la sua famigliola di una richiesta di rinvio a giudizio. Motivo? La famigerata casa di Montecarlo, ricevuta in eredità da una nobildonna bergamasca dal partito della destra e svenduto a due soldi al cognato dell' uomo politico, il quale dopo un po' lo ha ceduto, guadagnandoci assai, al prezzo giusto: elevato. Una grande porcheria che fu denunciata da me quando dirigevo il Giornale, suscitando le proteste (accompagnate da insulti) di Fini stesso. Seguirono polemiche a non finire, fui processato e condannato e al termine assolto per questioni collaterali.

FINI BERLUSCONI

 

Il prode Gianfranco ce l' aveva a morte con Berlusconi, il numero uno del partito. E si comprende. Tutti i numeri due aspirano a salire di un gradino. Fini si mise in testa di ascendere facendo fuori il capo profittando delle sue difficoltà giudiziarie. Egli andava in tivù e attaccava Silvio, scatenando gli applausi interessati della sinistra. Un putiferio. Liti continue tra i due galletti. Malumori, vendette covate, stracci volanti. Si dice che Fini abbia manovrato sotto acqua con Napolitano per far secco il Cavaliere e prenderne il posto. Non so cosa sia accaduto, ma le manovre fallirono.

 

GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO

All' improvviso scoppiò la bomba: la casa di Montecarlo. La cui documentazione mi fu offerta da un collega. La esaminai e decisi di spararla in prima pagina. Fu subito scandalo. Gianfranco si giustificò in modo maldestro, noi del Giornale, grazie alle notizie raccattata da Gian Marco Chiocci, ora direttore del Tempo, montammo un tormentone devastante. Nessun collega della stampa e della tv ci prese sul serio. La maggioranza degli scribi strapazzò noi e difese la terza carica dello Stato. Una vergogna.

GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI

 

Sono passati molti anni da quell' epoca funesta, e adesso salta fuori che avevamo ragione, tant' è che siamo arrivati alla richiesta di rinvio a giudizio. Troppo tardi per fare giustizia, signori miei. Il reato di riciclaggio non prevede che col tempo si estingua, causa prescrizione. In altre parole, se il processo tarda, non muore perché è invecchiato. Fini in qualche modo comunque la farà franca e a me non dispiace più di tanto. Mi basta sapere e che si dica apertis verbis la verità ossia che la casa di Montecarlo fu al centro di un pasticcio esattamente come noi lo raccontammo.

 

Segnalo a Daria Bignardi, che in una sua puntata delle Invasioni Barbariche (in tv) tentò invano di incastrarmi quale persecutore di Gianfranco, la conclusione della faccenda. Questa: io ero nel giusto e lei aveva torto. Non mi aspetto le sue scuse, ma se andasse a nascondersi farebbe bene.

feltri daria bignardi gatti

 

Il quartierino monegasco fu oggetto di maneggi illegali, mentre i reportage del Giornale riflettevano la realtà. Una realtà truffaldina che ha rovinato la carriera, se non la reputazione, di un politico importante e ha gettato discredito sulla sua famiglia, un componente della quale è addirittura fuggito a Dubai, e se ne guarda dal rientrare in patria. A Fini non ho nulla di sgradevole da dire, tranne che poteva risparmiarsi questa figura di merda.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…