evgeny prigozhin vladimir putin aleksandr lukashenko

A CHE GIOCO STA GIOCANDO IL VASSALLO DI PUTIN? – IL PRESIDENTE BIELORUSSO, ALEKSANDR LUKASHENKO, SOSTIENE CHE LA GUERRA IN UCRAINA POSSA ESSERE “FERMATA ORA”, MA NON SPIEGA COME. POI CI VUOLE FAR CREDERE CHE NON ERA STATO AVVERTITO DA “MAD VLAD” DELL’INVASIONE. MA L’ATTACCO A KIEV DEL 24 FEBBRAIO 2022 È PARTITO ANCHE DAL SUO PAESE. DOVE INTANTO SOGGIORNANO GLI INGOMBRANTI MERCENARI WAGNER. MA DOVE? I LUOGHI SIMBOLO E LE RICERCHE SATELLITARI…

1. LUKASHENKO, GUERRA SI POTEVA EVITARE ED ORA SI PUÒ FERMARE

Estratto da www.rainews.it

 

lukashenko putin

Il conflitto in Ucraina poteva essere evitato, e "può essere fermato ora", e Putin ha "già raggiunto i suoi obiettivi", così il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, in una intervista fiume rilasciata ad una giornalista ucraina filorussa.

 

Il più fedele alleato del presidente russo - e le cui dichiarazioni pubbliche sono sporadiche se non rare - interviene rimettendo la parola "trattativa" sul tavolo. Da un lato la minaccia nucleare "in caso di aggressione esterna" contro il suo paese, dall'altro ribadisce che non c'è “nessuna intenzione di essere coinvolti nel conflitto”. E Putin, secondo lui, sarà eletto di nuovo alle prossime elezioni presidenziali russe del 2024.

 

lukashenko putin

[…] Lukashenko ha affermato di ritenere che Putin abbia già raggiunto i suoi obiettivi in quella che la Russia chiama "operazione militare speciale" in Ucraina.  Le due parti ora “dovrebbero sedersi al tavolo dei negoziati ed essere pronte a discutere tutte le questioni, compreso il futuro della Crimea e di altri territori ucraini che Mosca rivendica: gli obiettivi (della Russia) sono già stati raggiunti fino ad oggi. ”L'Ucraina non si comporterà mai più in modo così aggressivo nei confronti della Russia dopo la fine di questa guerra, come faceva prima del conflitto", ha detto Lukashenko.

 

[…] La Bielorussia "aiuterà sempre la Russia", ma se gli ucraini non varcheranno i confini bielorussi, "Minsk non entrerà in guerra contro Kiev". […] "Se voi ucraini non attraversate il nostro confine, non parteciperemo mai a questa guerra. A questa guerra calda".

 

LA FOTO DI EVGENIJ PRIGOZHIN PUBBLICATA SU TELEGRAM DAL GRUPPO WAGNER

[…] Lukashenko - riporta la Reuters - ha inoltre detto che ci sono stati contatti diretti tra l'Ucraina e la Bielorussia, ma che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky li ha interrotti. L'ultimo contatto di questo tipo, secondo il presidente della Bielorussia, risale a qualche mese fa e "comprendeva una discussione sulla possibilità che la Bielorussia entrasse in guerra al fianco della Russia".

 

[…] Alexander Lukashenko, ha detto di aver appreso "dalla Tv" dell'invasione russa dell'Ucraina. "Anche io ho visto il presidente Putin parlare in televisione (il 24 febbraio del 2022, ndr) - ha dichiarato - non abbiamo mai avuto una conversazione in merito a un'eventuale azione della Russia contro l'Ucraina. Lo posso giurare".

 

LUKASHENKO ALLA PARATA MILITARE A MOSCA 2

"Penso che il prossimo presidente in Russia sarà Putin. Le elezioni sono tra sei mesi. Non ci sono rivali per Putin in Russia ora", ha detto Lukashenko. Le presidenziali 2024 dovrebbero tenersi a marzo, e lo zar - dopo la riforma costituzionale - può candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Conclude.

 

2. SULLE TRACCE DELLA WAGNER

Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

I mercenari della Wagner fanno paura anche fuori dall’Ucraina. Da quando sono arrivati in Bielorussia la Polonia ha rafforzato le sue guardie di confine con 10.000 uomini, la Lituania ha chiuso i valichi minori per controllare meglio i passaggi, la Lettonia allerta i suoi cittadini per possibili infiltrazioni. Qualche amico dei mercenari russi, in effetti, è già arrivato in Polonia. Sui lampioni sono comparsi adesivi con lo stemma dell’esercito privato di Evgeny Prigozhin e una scritta che è tutto un programma: «Siamo qui».

VLADIMIR PUTIN CON EVGENIJ PRIGOZHIN

 

E in Bielorussia? Anche qui i «musicisti» sono ingombranti. Il presidente Alexander Lukashenko ha organizzato un media tour nell’accampamento che li ospita.

 

[…] I guerrieri più temuti dell’invasione ucraina, golpisti mancati della «marcia su Mosca», sono finiti sotto traccia. Niente foto, notizie o permessi per intervistarli. Solo l’assicurazione del presidente Lukashenko: «Se ne avessimo bisogno per difendere il Paese, potremmo mobilitarli all’istante. Come per le bombe atomiche, io e Putin siamo d’accordo, basta una telefonata e c’è l’ok di entrambi».

lukashenko putin

 

L’Hayun Project è frutto del lavoro di Anton Motolko, esule da Minsk in Lituania.

Motolko studia immagini satellitari, social, canali chat e li confronta con gli informatori che ha in Russia e in Bielorussia. Servizi segreti a parte, è forse l’uomo che più sa di Wagner al mondo.

 

[…] «Secondo i nostri calcoli ci sono in Bielorussia circa quattromila mercenari di Prigozhin. La maggior parte è nelle tende montate vicino a Tsel, in una base militare abbandonata nella provincia di Osipovichi. Ma dei piccoli gruppi viaggiano per il Paese, soprattutto per addestrare i soldati bielorussi. Abbiamo segnalazioni al poligono di Zhabinkovsky, vicino a Brest, ad esempio».

 

prigozhin minaccia putin

I servizi segreti ucraini parlano di 6.500 mercenari in Bielorussia, fonti del Corriere di appena 2.200, indipendentemente da quanti sono, come verranno usati? «Sono assassini altamente addestrati che possono essere usati per incursioni all’estero — ricorda Motolko —. Nessuno è al sicuro. Non sappiamo se Lukashenko li stia finanziando, sembra dipendano ancora da Prigozhin, è lui che paga e gli trova lavoro».

 

I satelliti che usa l’Hayun Project non hanno bisogno dei permessi della polizia di Lukashenko, a livello terra si è più limitati, ma tre luoghi aiutano ad osservare i Wagner: un paesino, la stazione ferroviaria di Minsk e l’ex sede del Soviet supremo bielorusso.

Il primo luogo conferma, il secondo dà una notizia, il terzo rivela tante informazioni che da Minsk passano dal Cremlino per condurre sino in Africa.

 

[…]  Il paesino è Tsel, sede dell’accampamento tendato. Proprio qui, il Registro Nazionale delle imprese bielorusse ha iscritto la nascita di una nuova società chiamata Wagner che opera nel campo dell’educazione (meglio sarebbe dire addestramento militare).

LUKASHENKO ALLA PARATA MILITARE A MOSCA 1

 

Allo stesso indirizzo, in luglio, aveva aperto i battenti una società immobiliare, la Concord Management and Consulting, controllata al 100 per cento da una compagnia omonima russa di proprietà di Evgeny Prigozhin. Sabato scorso, a Tsel un «educatore» della Wagner (con tanto di piastrina identificativa al collo) è stato protagonista di una rissa in un bar-karaoke-discoteca. Dopo aver sfasciato mezzo locale e rotto qualche osso è stato arrestato dalla polizia, ma la sicurezza della Wagner ne ha preteso il rilascio. È importante questo dettaglio perché significa che Wagner ha mantenuto la sua polizia militare, forse soprattutto per la presenza di tanti ex detenuti.

soldati gruppo wagner

 

[…]  Il terzo luogo è un edificio di Minsk, lungo 200 metri, con colonne e finestre tutte uguali in omaggio all’estetica costruttivista sovietica: era il Soviet supremo bielorusso poi amministrazione di Lukashenko. Qui ha lavorato per anni Viktor Sheiman, braccio destro del presidente. Uno reduce dalla guerra afghana, l’altro ex direttore di fattorie collettive (Kolchoz). Sono diventati i padroni della Bielorussia. Oggi Sheiman ha uffici anche in varie capitali africane e fa affari miliardari nell’estrazione di oro e diamanti.

 

prigozhin

Sheiman è l’anello di congiunzione tra Lukashenko e Prigozhin e tra questo e alcuni dei migliori clienti africani della Wagner. È stato lui a chiedere i servigi dei mercenari a protezione delle miniere e, con ogni probabilità, è stato lui ad intercedere presso il presidente bielorusso perché durante la «marcia su Mosca» salvasse il suo socio d’affari. Lukashenko ha raccontato la telefonata con cui avrebbe convinto Prigozhin a fermarsi: «Non arriverai da nessuna parte. Ti schiacceranno come uno scarafaggio. Una cattiva pace è meglio di qualunque guerra». Così Lukashenko avrebbe fatto ragionare Prigozhin («che sembrava completamente fuori di testa» a detta del presidente), salvando così anche le miniere africane dell’amico Sheiman.

lukashenko COVO PRIGOZHIN 45PRIGOZHIN TRAVESTIMENTOaleksandr lukashenko con la mano bendata LE MASCHERE DI PRIGOZHIN E PUTINkolya e aleksandr lukashenko

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…