nicola zingaretti luigi di maio sergio mattarella giovanni guzzetta

“IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI MANDEREBBE ALL’ARIA IL PROGETTO DI UN GOVERNO DI LEGISLATURA” - IL COSTITUZIONALISTA GIOVANNI GUZZETTA: “SE LA RIFORMA DOVESSE ESSERE APPROVATA RAPIDAMENTE COME VUOLE DI MAIO, L’ATTUALE PARLAMENTO NON ANDREBBE A SCADENZA NATURALE. IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON POTREBBE ESSERE ELETTO DA QUESTA ASSEMBLEA. IL PROPORZIONALE? NON C’È CONNESSIONE LOGICA TRA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI E LEGGE ELETTORALE…”

 

 

Alessandra Ricciardi per “Italia Oggi”

 

giovanni guzzettasergio mattarella consultazioni 1

Se l' obiettivo del Pd è eleggere il nuovo presidente della repubblica «è ovvio che dica di no a una riforma che taglia il numero dei parlamentari». Spiega Giovanni Guzzetta, costituzionalista, ordinario presso l' università di Tor Vergata, nel 2009 presidente del comitato promotore dei referendum abrogativi della legge elettorale nota come Porcellum: «Se la riforma dovesse essere approvata con i tempi indicati finora dal Movimento5stelle, e dunque tempi veloci e non a fine legislatura, non potrebbe certo essere questo il parlamento che eleggerà il successore di Sergio Mattarella al Quirinale. Per coerenza l' onere dovrebbe andare al nuovo parlamento strutturato come la riforma costituzionale prevede».

CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

 

Domanda. Nicola Zingaretti ha detto no al taglio dei parlamentari, Luigi Di Maio l' ha messa come prima condizione per un futuro governo. Perché è così centrale nel confronto politico di queste ore tra Pd e M5s?

consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci

Risposta. Il Pd si trova nell' imbarazzo di dover accettare una riforma contro la quale ha votato no. Il M5s del resto non può rinunciare a una battaglia identitaria, così come lo è la democrazia diretta in contrapposizione a quella rappresentativa.

 

È un punto dirimente, tanto che lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, nel tentativo di ricucire ha indicato la riforma come provvedimento irrinunciabile, prima di andare al voto. Ma non è finita. Il taglio di 345 parlamentari manderebbe gambe all' aria il progetto di un governo di legislatura.

sergio mattarella consultazioni 3CONSULTAZIONI - SERGIO MATTARELLA CON LA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

 

D. Perché?

R. Perché se la riforma dovesse essere approvata rapidamente, come fino a ieri ha detto voler fare Di Maio chiedendone l' immediata calendarizzazione e non dunque a fine legislatura, questo significherebbe che l' attuale parlamento non andrebbe a scadenza naturale. Potrebbe passare ancora un anno, anche due, ma si dovrebbero poi sciogliere le Camere prima di eleggere il capo dello stato.

giovanni guzzetta 4

 

D. Perché lo scioglimento delle Camere è necessario?

R. È un problema di coerenza. Nel 2022 va eletto il nuovo presidente della repubblica, che resterà in carica per sette anni. Una figura centrale nell' architettura istituzionale del nostro paese, soprattutto in questi anni di crisi della politica.

 

Ebbene sarebbe surreale che il prossimo presidente fosse eletto da un parlamento vecchio, che non risponde alle istanze riformatrici che hanno portato a ritenere necessaria la riduzione del numero dei rappresentanti del popolo.

 

D. Ma questo significa che se il Pd va al governo per arrivare a eleggere il nuovo capo dello stato con il sì alla riforma non sarebbe più sicuro di poterlo fare, che la legislatura finirebbe prima?

R. Esatto. O si fa governo che dura tutta la legislatura e si ritiene che la riforma non sia centrale. Oppure si fa un governo che fa la riforma e prepara il paese al rinnovamento connesso al nuovo parlamento.

 

giovanni guzzetta 3

D. Il Pd per mezzo di Graziano Delrio non ha chiuso del tutto, ha detto che si potrebbe anche rivedere la composizione del parlamento a patto però di bilanciare con una nuova legge elettorale. I due fronti sono connessi?

R. Assolutamente no, non c' è nessuna connessione né logica né giuridica tra riduzione dei parlamentari e legge elettorale. Ci sono parlamenti in Europa più piccoli del nostro eletti con leggi maggioritarie.

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

 

D. Il barometro vira verso una nuova legge ma di stampo proporzionale.

R. Non ne sono stupito. Ogni legge elettorale è usata come strumento di lotta politica da parte di chi teme di perdere le elezioni e punta a un sistema che attenua i risultati e non consente al vincitore di governare. La legge proporzionale è una legge difensiva che nei fatti impedisce la vittoria di chiunque e apre ad accordi parlamentari a 360 gradi.

zingaretti di maio

 

D. Insomma, per coerenza M5s dovrebbe sbattere la porta in faccia al Pd.

R. Non arriverei a trattare questa conclusioni adesso. In astratto sì, ma i 5stelle hanno fatto talmente tanti voltafaccia rispetto ai loro obiettivi programmatici che non mi stupirei se ingoiassero anche il rospo del no al taglio. Del resto viviamo stagioni di massimo opportunismo istituzionale.

 

sergio mattarella consultazioni 7

D. Cosa intende per opportunismo istituzionale?

R. Tutti i partiti e i leader sono liberi di perseguire il proprio interesse, è pacifico.

Ma non dovrebbero usare le riforme di sistema e le procedure costituzionali come armi improprie, in un' ottica essenzialmente partigiana, legata alle convenienze politiche del momento. Con il risultato che l' incertezza che ne deriva per gli elettori si converte in sfiducia nella politica.

giovanni guzzetta 2sergio mattarella consultazioni 4sergio mattarella consultazioni 6sergio mattarella consultazioni 5luigi di maio nicola zingaretticonsultazioni parla sergio mattarella 1consultazioni parla sergio mattarellaugo zampetti sergio mattarellaconsultazioni parla sergio mattarella 4consultazioni parla sergio mattarella 3consultazioni parla sergio mattarella 2consultazioni parla sergio mattarella 1consultazioni parla sergio mattarellagiovanni grasso ugo zampetti sergio mattarella 1consultazioni la delegazione del pd paola de micheli paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delrioCONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DA MATTARELLA - NICOLA ZINGARETTI ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO PAOLO GENTILONI PAOLA DE MICHELIgiovanni grasso ugo zampetti sergio mattarellaconsultazioni la delegazione del pd paola de micheli paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delrio 1giovanni guzzetta 1

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...