LA MALAGIUSTIZIA FORMATO STRASBURGO – LA SENTENZA DELLA CORTE UE SU BERLUSCONI POTREBBE ARRIVARE A FEBBRAIO. “MA SARA’ DURISSIMA”, DICE L’AVVOCATO DEL CAV, LONGO – “ESTENUANTI I TEMPI DELLA BUROCRAZIA EUROPEA. ABBIAMO FATTO RICORSO NEL 2013 E SI DISCUTE A NOVEMBRE 2017” – DUBBI SULLA CANDIDATURA CON RISERVA DI SILVIO ALLE PROSSIME ELEZIONI

 

Dino Martirano per il “Corriere della Sera

 

ghedini longo ghedini longo

Uno squadrone di avvocati convocati da Silvio Berlusconi si sta preparando per la trasferta di Strasburgo dove il 22 novembre si celebrerà l' attesissima udienza davanti alla grande chambre della Corte europea dei diritti dell' uomo (Cedu): quel giorno i giudici europei stabiliranno se il Senato italiano ha commesso oppure no un abuso applicando la legge Severino e deliberando nel 2013 la decadenza dal seggio parlamentare dell' ex premier dopo la sua condanna definitiva per frode fiscale.

 

Nel collegio difensivo del Cavaliere - oltre Niccolò Ghedini e Franco Coppi e lo specialista di Cedu Andrea Saccucci - c' è l' avvocato Piero Longo, deputato di Forza Italia, che spiega: «La battaglia è difficilissima ma vale la pena combatterla fino in fondo».

 

Avvocato, i tempi della Corte permetteranno a Berlusconi, nel caso la sentenza sia a lui favorevole, di essere riammesso al Senato prima della fine della legislatura?

FRANCO COPPIFRANCO COPPI

«La grande chambre è fissata per il 22 novembre ma per avere la pubblicazione della sentenza bisognerà attendere i tempi estenuanti della burocrazia europea. Ci sono da considerare i passaggi tecnici delle traduzioni degli atti. Possono decidere anche lo stesso giorno ma non si può dire quando avremo la pubblicazione della sentenza. È improbabile che il tutto avvenga entro il mese di febbraio del 2018».

 

Ma la sentenza potrebbe arrivare prima delle elezioni politiche del 2018, se si dovesse votare a maggio.

«Questa tempistica potrebbe essere probabile. Ma c' è una ragione politica, non solo italiana, che regolerà i tempi: perché si tratta di stabilire se un leader europeo, un ex premier, ha avuto una decisione conforme alla legge oppure no. Non è semplice il quesito da sciogliere».

 

Ammettiamo che la Corte dia ragione a Berlusconi...

berlusconi con gli amministratori di forza italia  1berlusconi con gli amministratori di forza italia 1

«Per la riammissione in Senato sarà lo stessa Aula a decidere se riconsiderare la sua decisione del 2013. E il Senato, in forza dell' autodichia, può decidere quello che crede. Fino a non applicare la sentenza di Strasburgo eventualmente favorevole a Berlusconi pur rischiando un conflitto tra istituzioni sull' immediata esecuzione della stessa».

 

Parallelamente, l' ex premier punta sulla riabilitazione che, se arrivasse prima delle elezioni, neutralizzerebbe gli effetti della «Severino» consentendogli di candidarsi alle politiche 2018.

paola severinopaola severino

«L' 8 marzo del 2018 scattano i tre anni dal momento in cui è stata espiata la pena. Decide il tribunale di Sorveglianza di Roma, luogo di residenza di Berlusconi, ma anche qui non c' è certezza sui tempi».

 

Gli altri procedimenti penali a carico di Berlusconi costituiscono un ostacolo sulla strada della riabilitazione?

«No, per la riabilitazione si deve guadare al comportamento successivo alla condanna».

 

Berlusconi «riabilitato» sarebbe candidabile, dunque?

«La Severino si applica "salvo che sia intervenuta la riabilitazione"».

 

La candidatura «con riserva», cioè in attesa di una pronuncia, potrebbe essere una soluzione?

«Potrebbe».

 

BERLUSCONI SALUTA NELL ULTIMO COMIZIO DA SENATOREBERLUSCONI SALUTA NELL ULTIMO COMIZIO DA SENATORE

E il ricorso al Tar davanti nel caso l' Ufficio centrale elettorale dovesse cassare la candidatura di un Berlusconi non ancora non riabilitato?

«Come ci insegnava il grande professore Leopoldo Mazzarolli, con la giustizia amministrativa è fattibile tutto quello che è possibile. Tutto e il contrario di tutto».

 

Le strade per la candidatura di Berlusconi sembrano tutte in salita, non trova?

«Il diritto è così. E il diritto europeo è ancora peggio. D' altronde, il ricorso a Strasburgo lo abbiamo fatto nel 2013. E siamo nel 2017».

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...