fitto angelucci

GIUSTIZIA DE CHE? – DOPO 9 ANNI FITTO E GIAMPAOLO ANGELUCCI ASSOLTI CON FORMULA PIENA DALL’ACCUSA DI CORRUZIONE (L'EDITORE DI "LIBERO" FU PURE ARRESTATO) – ADESSO CHI PAGHERÀ I DANNI, AD ANGELUCCI E ''LIBERO'', PER QUASI DIECI ANNI PASSATI SULLA GRATICOLA?

Tommaso Montesano per “Libero Quotidiano

GIAMPAOLO ANGELUCCI GIAMPAOLO ANGELUCCI

 

Nessuna corruzione: «Il fatto non sussiste». Nove anni dopo l’avvio di un’inchiesta che lascerà sul campo una richiesta di custodia cautelare (per Raffaele Fitto) e un arresto durante le indagini preliminari (per l’imprenditore Giampaolo Angelucci), la Corte di appello di Bari chiude il caso “La Fiorita”. Rispetto alla sentenza di primo grado - 13 febbraio 2013 - l’impianto accusatorio è stato ribaltato. Fitto e Angelucci sono stati assolti con formula piena per il reato di corruzione, mentre per entrambi è stata dichiarata la prescrizione per il reato di finanziamento illecito.

 

cisnetto enrico-giampaolo angelucci alessandro pansa - copyright Pizzicisnetto enrico-giampaolo angelucci alessandro pansa - copyright Pizzi

Fitto beneficia anche dell’avvenuta prescrizione per due episodi di abuso d’ufficio (per un altro, invece, è stato assolto). «Giù le mani da Libero», scriveva in prima pagina sul nostro giornale, il 21 giugno 2006, l’allora direttore Vittorio Feltri. Angelucci, infatti, oltre che imprenditore nel campo della sanità, è anche proprietario di questa testata, che inevitabilmente fu costretta a fare i conti con gli effetti delle mosse giudiziarie. Quel giorno, Feltri fu facile profeta: «Da un esame serio della vicenda risulterà inequivocabilmente che tutto è a norma». Alle toghe, Feltri chiese di fare in fretta: «Faccia come crede, la corporazione dei giudici e affini. Ma si dia una mossa».

raffaele fittoraffaele fitto

 

Adesso chi pagherà i danni, ad Angelucci e Libero, per quasi dieci anni passati sulla graticola? Al centro dell’inchiesta, nel suo filone principale, c’era un finanziamento di 500mila euro elargito dall’imprenditore romano alla lista regionale «La Puglia prima di tutto», a sostegno della ricandidatura di Fitto alla presidenza della Regione Puglia.

 

Secondo l’accusa, e l’esito del processo di primo grado, il contributo elettorale sarebbe stato una tangente versata da Angelucci a Fitto (all’epoca presidente della Regione) per l’affidamento di un appalto da 198 milioni di euro per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite (Rsa) al Consorzio San Raffaele guidato dall’imprenditore romano. Da qui la condanna, in primo grado, di Fitto e Angelucci rispettivamente a quattro e tre anni e sei mesi di reclusione per i reati di corruzione e illecito finanziamento ai partiti. In seguito alla condanna, i 500mila euro erano stati sequestrati.

 

vittorio feltrivittorio feltri

Ora quei soldi dovranno essere restituiti al movimento del leader dei Conservatori e Riformisti; revocate, in virtù dell’insussistenza del reato di corruzione, anche le confische per sei milioni di euro disposte nei confronti delle società di Angelucci. Raffaele Fitto, che ha sempre affermato di aver ricevuto il finanziamento a norma dei regolamenti elettorali vigenti al momento dei fatti, è felice per l’esito della vicenda, ma non nasconde l’amarezza per l’odissea giudiziaria: «Era il 20 giugno del 2006 quando mi fu notificata un’ordinanza di custodia cautelare con il sequestro dei miei beni. Sono molto soddisfatto per la sentenza di assoluzione con formula piena, ma al tempo stesso molto amareggiato. In pochi minuti mi sono passati nella mente quasi 10 anni della mia vita».

 

RAFFAELE FITTORAFFAELE FITTO

L’avvocato Giovanni Di Cagno, difensore di Angelucci, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Poiché da 10 anni non si fa altro che parlare di una presunta tangente e di una corruzione che non è mai esistita, credo che a questo punto non solo l’opinione pubblica, ma alcuni organi dello Stato debbano delle scuse a qualcuno. Questa vicenda decennale ha creato un gravissimo danno economico al consorzio San Raffaele».

 

Mastica amaro, invece, il procuratore capo della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, che ricorda come insieme alla dichiarazione di avvenuta prescrizione per i reati di illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio, la corte d’appello abbia anche preso atto dell’«estinzione per prescrizione del reato di associazione per delinquere relativo alla vicenda». Particolare che per Volpe confermerebbe «la fondatezza dell’ipotesi accusatoria».

raffaele fitto silvio berlusconi raffaele fitto silvio berlusconi

 

Da tutto il centrodestra (da Angelino Alfano e Gaetano Quagliariello di Ncd a Paolo Romani di Forza Italia, passando per Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia) sono arrivati attestati di solidarietà a Fitto.

 

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO