E’ INIZIATA LA BATTAGLIA PER IL QUIRINALE! - I CORAZZIERI ALFANIANI ACCUSANO IL “REGISTA OCCULTO” DELLA BOMBA DEL “CORRIERE” SUL COLLE: “PRODI PARLA PRO DOMO SUA, VUOLE PRENDERE IL POSTO DI NAPOLITANO”


1 - NAPOLITANO: CICCHITTO ACCUSA PRODI, 'PARLA PRO DOMO SUA'
(AGI) - All'epoca faceva ancora parte del Pdl. Oggi l'Ncd Fabrizio Cicchitto afferma che "e assai inquietante che in un momento cosi delicato come questo escano le
cosiddette rivelazioni di Carlo De Benedetti e di Romano Prodi sul fatto che dell'ipotesi di Monti si parlava nel corso del 2011 da parte del Presidente Napolitano". "E' evidente l'obiettivo destabilizzante di questa operazione apparentemente - incalza - editoriale ed e altrettanto evidente che Romano Prodi, il cui protagonismo in questi giorni e assai accentuato, fa rivelazioni, come suol dirsi, pro domo sua".

2 - L'OCCIDENTALE: MANOVRA CONTRO COLLE PER DETERMINARE SUCCESSORE
(DIRE) - "Le "rivelazioni" di Alan Friedman colpiscono per diverse ragioni. Innanzitutto per la loro tempestivita', che ha visto una ricostruzione in gestazione da tempo sfornata il giorno in cui si riunisce il comitato chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di impeachment a carico del presidente Napolitano avanzata dal Movimento 5 stelle.

E colpiscono anche per il clamore che hanno suscitato: a giugno del 2011 la rottura con Gianfranco Fini si era consumata da ormai quasi un anno, e sei mesi prima una mozione di sfiducia al governo era stata respinta per meno di un pugno di voti. La crisi economica internazionale era qualcosa di piu' serio di un'invenzione a tavolino alla Dan Brown, e sui provvedimenti economici le scazzottate quotidiane fra l'allora premier e la sua maggioranza da una parte, e il ministro dell'Economia dall'altra, consentivano di ritenere un possibile incidente come un evento da non poter escludere a priori.

In uno scenario del genere, sarebbe stato preoccupante se il Capo dello Stato non si fosse preso la briga di vagliare la disponibilita' di soluzioni-paracadute in caso di una crisi improvvisa. Il che e' cosa ben diversa dal determinare il corso degli eventi, cosa mai accaduta, tanto e' vero che il governo Berlusconi e' andato avanti fino al mese di novembre". Lo scrive il giornale online del Nuovo Centrodestra, 'L'Occidentale', in un editoriale appena pubblicato.

"Tuttavia, a colpire piu' di ogni altra cosa nella notizia del giorno- prosegue il giornale di Ncd- sono i comprimari. Basta leggere i nomi che compaiono come 'testimoni' nella narrazione per comprendere che la vera manovra e' quella in atto in queste ore, e mira a determinare in questo momento, con questo Parlamento e in un clima di veleno e intimidazione, il nome del successore di Giorgio Napolitano. È paradossale che di questo non ci si renda conto. Ed e' ancor piu' paradossale che sia Forza Italia a farsi entusiasta strumento dell'operazione".

3 - DEPUTATI PD: SU NAPOLITANO FI INVENTA UN FILM CHE NON ESISTE
(TMNews) - "Sulla caduta del governo nel 2011 Forza Italia inventa un film che non esiste. Berlusconi si dimise perché la sua maggioranza non c'era più, indebolita dagli scontri furibondi con Tremonti, le inchieste continue sulle olgettine e gli scandali, la fuga quotidiana di parlamentari dalla coalizione di centrodestra e la 'campagna acquisti' messa in campo da Pierferdinando Casini".

E' quanto dichiarano i deputati del partito democratico Michele Anzaldi, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno. "Inventarsi complotti e cospirazioni - spiegano i deputati - significa rimuovere il clima di quei giorni. Ogni mattina i quotidiani ritraevano un quadro di macerie nella maggioranza di centrodestra, ogni giorno uscivano nuove rivelazioni e venivano annunciate nuove inchieste.

La fuga dei deputati, iniziata un anno prima con la rottura con Gianfranco Fini, aveva subito un'accelerazione proprio in quelle settimane, con l'approdo in altri partiti come l'Udc di alcuni sostenitori storici del Cavaliere. Basta ricordare il caso di Gabriella Carlucci. Berlusconi si dimise perché rischiava di essere sfiduciato, la sua maggioranza era ormai risicatissima e rischiava di andare sotto nei numeri". "Accusare il presidente della Repubblica - aggiungono i deputati Pd - significa propalare una versione fantasiosa di quel passaggio drammatico per le nostre istituzioni".

4 - GOVERNO. SC: RETROSCENA RIDICOLI, BERLUSCONI È SCAPPATO
(DIRE) - "Mi sembra tutto abbastanza ridicolo in questi presunti retroscena sulla caduta del governo Berlusconi. Berlusconi nel novembre 2011 si e' dimesso volontariamente e lo ha fatto perche' ormai il tempo era scaduto e di li' a pochi giorni avrebbe dovuto dare un corpo e una veste agli oltre 20 miliardi di maggiori tasse sul 2012, che proprio lui aveva messo nel DEF gia' a settembre 2011 con la formula provvisoria del taglio lineare di tutte le deduzioni e detrazioni fiscali".

Lo sottolinea il deputato di Scelta Civica, Enrico Zanetti, che conclude: "Arrivato al dunque, ha preferito sfilarsi, lasciare a un altro il frutto avvelenato degli ultimi dieci anni di non governo del Paese, di cui otto suoi, e precostituirsi la possibilita' di tornare, di li' a un anno, a fare opposizione a se stesso, come poi effettivamente fece con la consueta abilita'
e disinvoltura".

 

NAPOLITANO ANDREOTTI COSSIGA PRODI alfano napolitano ALFANO GIURA AL QUIRINALE CON LETTA E NAPOLITANOSANTANCHE CICCHITTO ALFANO images jpegCICCHITTO ALFANO TREMONTI berlusconi_casiniANGELINO ALFANO E GIANFRANCO FINI Gabriella Carlucci e Gloria Porcella

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?