draghi merkel

“SE PER AMICIZIA S’INTENDE USCIRE A CENA E MANGIARE UNA PIZZA INSIEME, DIREI DI NO” – GLI ANEDDOTI DEL RAPPORTO TRA MARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL RACCONTATI NEL LIBRO DI MASSIMO NAVA SULLA CANCELLIERA – L'INTERVISTA AL PREMIER ITALIANO: “IN TUTTI QUESTI ANNI, CI SIAMO SENTITI E CONFRONTATI SPESSO. C’È GRANDE RISPETTO E FIDUCIA RECIPROCA. SE HO BISOGNO DI CONSULTARMI, LE TELEFONO E LEI FA ALTRETTANTO" - IL SOSTEGNO “TOTALE” DI ANGELONA A “MARIOPIO” E GLI SCAZZI CON SCHAUBLE…

 

 

Da www.liberoquotidiano.it

 

MASSIMO NAVA - ANGELA MERKEL

La verità sul rapporto tra Angela Merkel e Mario Draghi. La cronaca dei mesi che hanno preceduto e seguito il "Whatever it takes" che l'allora presidente della Banca centrale europea pronunciò in una storica, drammatica conferenza stampa nell'estate 2012 è fatta di dichiarazioni ufficiali e telefonate private, con l'Europa e l'euro in bilico sotto la spinta della Germania e della crisi greca. E in mezzo la cancelliera tedesca, a mediare tra Berlino e Francoforte, in una posizione scomodissima.

 

Il libro di Massimo Nava Angela Merkel descrive per filo e per segno quelle settimane di tensione nascosta fin dove possibile. Lo storico corrispondente del Corriere della Sera, come sottolinea un estratto del volume pubblicato dal sito formiche.net, non può partire proprio dalla guerra interna della leader Cdu, costretta a resistere alle pressioni dei socialdemocratici che pretendevano un tedesco alla guida delle Bce dopo il francese Trichet (il favorito era Axel Weber) prima, e agli attacchi scomposti del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble e del successore di Weber alla Bundesbank, Jens Weidmann, contrari alla politica del "bazooka" di Draghi.

 

MARIO DRAGHI CON ANGELA MERKEL

La Germania, in quel 2012, era di fatto sola contro tutti ma potentissima, e gli interessi delle banche tedesche nel salvataggio della Grecia facevano ovviamente sospettare a tutti il peggio.

 

"Non ci furono accordi o compromessi preventivi", ricorda a Nava lo stesso Draghi, intervistato nel giugno 2021 quando era già arrivato a Palazzo Chigi. "La decisione fu presa in seno alla Bce, nel pieno rispetto dei trattati e del nostro mandato.

 

DRAGHI SCHAUBLE 4280-a789-2fddfc41b407

Resistenze e critiche sorsero dopo, praticamente soltanto da parte tedesca, dalla Bundesbank, dal mondo politico e dall’opinione pubblica. Del resto, la Bundesbank era titolata a farlo, anche se si trovò in minoranza per tutto il periodo della mia presidenza.

 

Ad Angela Merkel va riconosciuto di aver sempre difeso l’indipendenza della Bce e il rispetto dei trattati. E non è mai intervenuta nelle polemiche. Per la Germania, la moneta unica è un sigillo di europeismo, ma non va dimenticato – per comprendere le resistenze – quanto il Paese avesse politicamente investito nel processo, a partire dall’abbandono del marco".

 

SCHAEUBLE DRAGHI FOTO LAPRESSE

Particolarmente vivaci i confronti tra Draghi e "il falco" Schäuble: Lui ha un’idea di unione monetaria à la carte, da cui si possa o si debba uscire per rientrare dopo aver messo i conti a posto - è il commento dell'attuale premier italiano sul ministro tedesco -. Per questo, sosteneva l’uscita della Grecia. Gli dissi che, se voleva buttare fuori la Grecia, lo doveva fare lui, ma che non poteva chiederlo alla Bce".

 

Il sostegno della Merkel a Draghi fu totale, anche a costo di minare le possibilità di Weidmann di sostituire SuperMario alla Bce. La stampa tedesca invece iniziò a martellare l'italiano, colpevole di "regalare soldi" agli Stati sull'orlo del fallimento.

 

DRAGHI MERKEL

Ma il rapporto con Angela non è cambiato: "In tutti questi anni, ci siamo sentiti e confrontati spesso. Ho incontrato una straordinaria leader, autenticamente europea, intelligente, sempre preparata, gentile, sia quando si tratta di esporre le proprie idee sia quando vuole esprimere il proprio disaccordo". "Se per amicizia s’intende uscire a cena e mangiare una pizza insieme, direi di no - ironizza poi Draghi -. C’è grande rispetto e fiducia reciproca. Se ho bisogno di consultarmi, le telefono e lei fa altrettanto".

mario draghi angela merkel. 3MERKEL E DRAGHI MARIO DRAGHI E ANGELA MERKEL

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…