partito democratico pd

SOSTEGNO AL GOVERNO. PERO’… - GLI SCISSIONISTI DEL PD FANNO I GRUPPI IN PARLAMENTO E METTONO I PRIMI PALETTI A GENTILONI: VIA I VOUCHER E SULLA SICUREZZA VOGLIONO INCONTRARE MINNITI – PER I RENZIANI INIZIERA’ UN VIETNAM ALLE CAMERE SULLE MISURE ECONOMICHE

 

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera

 

Pierluigi Bersani Roberto Speranza Alfredo D Attorre Pierluigi Bersani Roberto Speranza Alfredo D Attorre

«Il nuovo gruppo scissionista di sinistra può complicare molto la vita del primo ministro Gentiloni», titolava ieri sera la britannica Reuters. Ma se fuori dall' Italia guardano con preoccupazione al Movimento democratici e progressisti, i fondatori giurano di non essere nati per mettere a rischio la maggioranza. «La fiducia non è mai cieca - ricorda la neocapogruppo Maria Cecilia Guerra -. Ma il fuoco amico non arriverà da noi». I 37 deputati e i 14 senatori dei nuovi gruppi battezzati da Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani siederanno nelle aule parlamentari a sinistra del Pd.

pisapiapisapia

 

I leader del movimento, che guarda a Pisapia, saliranno a Palazzo Chigi e al Quirinale per garantire lealtà all' esecutivo. Roberto Speranza conferma la linea di responsabilità e fuga i sospetti, «non siamo per l' avventura». Ma è chiaro che a Gentiloni e Mattarella i parlamentari che hanno seguito Bersani, D' Alema e Rossi chiederanno di essere ascoltati, prima che provvedimenti delicati approdino in Aula.

 

Miguel Gotor Flavio Zanonato Davide Zoggia Miguel Gotor Flavio Zanonato Davide Zoggia

Davide Zoggia spiega il «problema di metodo» di cui Gentiloni dovrà farsi carico: «Noi siamo una forza che vuole sostenere il governo, i nostri presidenti e capigruppo nelle commissioni dovranno essere coinvolti». Per Fornaro «la spina vera sono i voucher e i referendum Cgil». Come ribadisce Zoggia «il governo deve costruire la proposta tenendo conto anche di noi». Sulla sicurezza i progressisti chiedono che «ci si metta attorno a un tavolo con Minniti per sciogliere i nodi» e D' Attorre si prepara alla battaglia sul Def: «Non si può procedere a colpi di bonus e privatizzazioni».

ettore rosatoettore rosato

 

I renziani guardano con sospetto agli ex compagni. «Rilanceranno su tutto - teme Rosato -. Lo ius soli diranno che non basta e quando arriverà il biotestamento chiederanno l' eutanasia». I progressisti smentiscono, accusano Renzi di aver «piazzato mine» e Zoggia spera «che non si crei artatamente l' incidente per mettere in difficoltà il governo».

Francesco LaforgiaFrancesco Laforgia

 

Nel gruppo della Camera, guidato dall' ex cuperliano Francesco Laforgia, bocconiano, classe 1978, si prevedono attriti con i deputati che hanno seguito Arturo Scotto fuori da Sinistra italiana. Al Senato i numeri ballano, ma paradossalmente nel ramo del Parlamento dove Gentiloni rischia di più il tesoriere di Mdp Federico Fornaro non vede ostacoli, almeno sui diritti civili: «La relatrice dello ius soli è la nostra Doris Lo Moro. Sulla povertà si può fare di più. Sul lavoro non vogliamo che si prosegua sulla linea di Renzi e sulla scuola saremo propositivi».

maria cecilia guerra.maria cecilia guerra.

 

La ex viceministro Maria Cecilia Guerra, il cui gruppo di 14 senatori è formato quasi solo da bersaniani ed è determinante per le sorti della legislatura, prevede che «non ci saranno problemi» e che Mdp voterà la fiducia sulla riforma penale. Però il Pd non faccia scherzi: «Vediamo se i renziani saranno determinati come noi, nel sostegno al governo». Nel gruppo del Senato è approdata a sorpresa la viareggina Manuela Granaiola, ex renziana che negli ultimi tempi si è avvicinata a Bersani.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...