GOTTI TEDESCHI SMS: ‘’PRONTO A FARMI INTERROGARE DA UNA COMMISSIONE SULLO IOR (CHE PERO’ RIFERISCA SOLO A PAPA RATZINGER)’’ - LO SCONTRO SUL SAN RAFFAELE TRA IL BANCHIERE MESSO ALLO IOR DA TREMONTI E BERTONE CHE VOLEVA SALVARE L’OSPEDALE A TUTTI I COSTI - GOTTI TEDESCHI, SUPPORTATO DAGLI ANTI-BERTONIANI SCOLA, BAGNASCO E SODANO, ERA GIA’ IN ALLARME PER IL BILANCIO IN ROSSO DEL POLICLINICO GEMELLI…

1- GOTTI TEDESCHI: PRONTO A FARMI INTERROGARE DA UNA COMMISSIONE SULLO IOR (CHE PERO' RIFERISCA SOLO A PAPA RATZINGER)
Michele Arnese per www.michelearnese.it - Stasera alcuni amici dell'economista Ettore Gotti Tedeschi, dimissionato da presidente dello Ior in maniera inusitata per le ovattate stanze vaticane, hanno ricevuto un sms scritto dall'economista e banchiere.

Violando la privacy, riportiamo il testo dell'sms di Gotti Tedeschi: "Sono pronto a farmi interrogare per primo da una Commissione di richiesta sullo Ior che riferisca solo Papa".


2- IL VERO SCONTRO ALL'INTERNO DEL VATICANO ERA SUL SAN RAFFAELE -
Gianluca Eremiti per "il Giornale"

Sembra di essere tornati ai tempi in cui i sovrani d'Europa pretendevano la par condicio nel collegio cardinalizio, e dunque nei conclavi: una quota per ciascuna potenza, commisurata all'importanza politica.

Anche in quelle guerre intestine spie e corvi la facevano da protagonisti.
Qual è oggi il terreno del contendere? La Santa Sede smentisce legami tra la cacciata di Ettore Gotti Tedeschi dallo Ior e il caso del corvo, ma le illazioni sono fioccate, vista che il voto del cda della banca vaticana è arrivato il giorno prima dell'arresto del cameriere del Papa. Di certo il banchiere è al centro di diversi temi di scontro la cui eco continua a rimbombare nei Sacri Palazzi.

Come la ferita del San Raffaele: il salvataggio dell'ospedale milanese era un pallino del cardinal Bertone di cui Gotti Tedeschi si era fatto strumento. Ma, dopo aver studiato l'operazione, il manager cattolico aveva dato parere contrario. E con lui pare siano stati d'accordo cardinali di peso come Scola, Bagnasco, Sodano.

C'era l'offerta finanziaria di Rotelli che lo Ior giudicò insuperabile, si dice. E si dice anche che siano stati presi in considerazione i grattacapi di tipo dottrinale. Don Verzè disse, al contrario dei vertici ecclesiastici, che al referendum sulla fecondazione eterologa un cattolico avrebbe anche potuto votare «sì». E al San Raffaele si pratica la fecondazione assistita secondo le regole previste dalla legge poi confermata dal referendum ma, sembra, con modalità non abbastanza restrittive per i dettami della Chiesa.

E poi all'università del San Raffaele insegnano personaggi non proprio cattolici come Mancuso, Cacciari e altri, non a caso coccolati nel salotto televisivo di Gad Lerner. Cassarli avrebbe fatto gridare all'intolleranza ecclesiastica i soliti noti. Insomma ce n'era abbastanza per spingere i «liquidatori» nominati dal Vaticano a disfarsi del rinomato ospedale. Ma la scelta non sarebbe stata gradita a una parte della gerarchia vaticana. Aggiungi lo scontro sulle norme anti riciclaggio ed ecco che si arriva alla molla della defenestrazione di Gotti Tedeschi.

Dalle carte diffuse dal cda dello Ior emerge poi un altro legame con la vicenda del corvo: uno dei nove punti della sfiducia a Gotti Tedeschi parla di «incapacità di fornire spiegazioni sulla diffusione dei documenti in possesso del presidente». Un'accusa pesante, viste le polemiche sul corvo. Gotti il giorno dopo la sfiducia si confessò «dibattuto tra l'ansia di spiegare la verità e il non voler turbare il Santo Padre». Proprio l'affetto per il Papa prevaleva «anche sulla difesa della mia reputazione vilmente messa in discussione». E il banchiere ha mantenuto la consegna del silenzio.

O quasi. Ieri l'Ansa ha diffuso una secca dichiarazione di Gotti Tedeschi, che riferito a Carl Anderson, presidente degli americani Cavalieri di Colombo e componente del board dello Ior, dice: «Domenica era Pentecoste e ho pregato lo Spirito che lo illumini, perché è persona che stimo».

Un messaggio tutt'altro che amichevole, per chi sa leggere il linguaggio dei Sacri Palazzi. Soprattutto perché era stato proprio Anderson a riferire alla stampa il contenuto del documento di sfiducia. La partita appare ancora tutta da giocare.

 

 

TARCISIO BERTONE GOTTI TEDESCHI Cardinale ScolaIL CARDINALE ANGELO BAGNASCO lbch22 cardinale sodanogiulio tremonti big CARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBOMASSIMO CACCIARI

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA