VIDEO KILLED THE PD STAR - IL GOVERNO VA SOTTO IN AULA E IL VECCHIO PD ACCUSA LA MORANI E I RENZIANI DI STARE TROPPO IN TV - LA PICIERNO: “MI ATTACCANO SULLO SCONTRINO DI 80 € MA, NUMERI ALLA MANO, QUELL’INTERVENTO SULLA SPESA MI HA PREMIATO”

Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"

 

Alessia Morani Alessia Morani

«Si stava discutendo di richiami vivi per gli uccelli, alla Camera. Altrimenti non sarei andata negli studi di La7. Se avessi saputo che era in arrivo quell’emendamento, secondo lei sarei andata in un salotto televisivo?». Ieri l’altro, nel momento in cui il governo Renzi e la maggioranza cadevano alla Camera sotto i colpi dei voti sulla responsabilità civile dei magistrati, Alessia Morani — insieme a tanti altri suoi colleghi — non c’era.

 

Qualche mese fa, la responsabile giustizia del Pd era finita nell’occhio del ciclone, sempre a causa della televisione. Allora si era trattato di un suo strano intervento a Ballarò , una via di mezzo tra un esperimento dadaista (secondo gli amici) e un discorso senza senso (secondo i detrattori). Due giorni fa, più semplicemente, Morani stava dove forse non sarebbe dovuta stare (la trasmissione L’aria che tira , di Myrta Merlino, su La7 ). Di sicuro non stava al suo posto, e cioè a Montecitorio.

 

Alessia MoraniAlessia Morani

Classe ’76, sicura di sé e determinata, look pop-elettrico come una vecchia canzone degli U2 — che tra l’altro è il suo gruppo musicale preferito — la marchigiana Morani risponde punto per punto ai «veleni» che verosimilmente aleggiano dietro le spalle di chi — come lei — ha una grande esposizione mediatica all’interno del Pd. «Primo, la sottoscritta ha il 92 per cento di presenze in Aula, e quindi non devo giustificarmi di nulla.

 

Secondo, dopo una stagione di volti nuovi in televisione, il Pd ha ottenuto un risultato clamoroso alle ultime elezioni. Terzo, nessuno dei miei colleghi sapeva di quell’emendamento. Quando mi è arrivato l’sms dal gruppo, ho lasciato di corsa gli studi di La7 e sono scappata alla Camera».

 

Ma è arrivata tardi, troppo tardi per votare. L’imponderabile, e cioè il voto che ha mandato sotto il governo, era già accaduto. E nessuno dell’esecutivo, a onor del vero, aveva avvertito i Democratici che nelle more di quel provvedimento comunitario si poteva nascondere cotanta insidia.

pina picierno selfie con maria elena boschi pina picierno selfie con maria elena boschi

 

Ma il tema dell’invasione dei giovani renziani in tv, agli occhi del vecchio corpaccione piddì scomparso dai radar e dall’etere, c’è. E fa male, anche se lo si mormora solo dietro le quinte. Pina Picierno, inanellatrice di minuti nei talk show e anche di preferenze alle urne del 25 maggio (sfondata quota 200mila), chiama il time out. «Che sia nelle riunioni di segreteria o per preparare una trasmissione tv, questo è un gruppo dirigente che si vuole molto bene. C’è affetto tra di noi», segnala la neo-europarlamentare campana.

 

E le invidie per la sovraesposizione di alcuni? Le presunte gelosie? «Se proprio vogliamo parlare di polemiche sulla tv», ribatte secca Picierno, «allora perché non parliamo di tutti quelli che mi hanno attaccato sulla storia della spesa degli 80 euro? Alla fine, numeri alla mano, l’aver portato il dibattito dall’iperuranio alle cose concrete mi ha premiato. Lo rifarei cento, mille, milioni di volte, quell’intervento sulla spesa…».

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Gli esponenti della nouvelle vague renziana, nelle case degli italiani, ci stanno mattina, sera e notte. Rai, Mediaset, La7 e Sky. Ore pasti comprese. «Un gruppo dirigente c’è, lavora e soprattutto ci mette la faccia», scandisce Stefano Bonaccini, emiliano cresciuto a pane e partito, oggi responsabile Enti locali del Pd. La sua è una di quelle facce che in tv, di questi tempi, si vede molto spesso.

 

Insieme a quella del calabrese Ernesto Carbone, a quella del siciliano Davide Faraone, senza dimenticare Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, ovviamente. Bonaccini viene dai Ds. E la mette giù articolata, come si faceva nei vecchi partiti: «La nostra presenza in tv è molto importante, anche per orientare e spiegare.

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Debora Serracchiani Debora Serracchiani

Però non conta nulla se alle parole poi non seguono i fatti e se non si ha la capacità di stare anche sul territorio, in mezzo ai problemi reali». Ma il mormorio interno al Pd non si placa. E l’incidente, come dimostra il voto dell’altro giorno, è sempre dietro l’angolo. Nascosto, a volte, anche in un emendamento che arriva a sorpresa. Quando meno te l’aspetti. 

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