cassa integrazione

IL GOVERNO VUOLE PROROGARE FINO A FINE ANNO LA CASSA INTEGRAZIONE NEI SETTORI PIÙ COLPITI DALLA CRISI: TURISMO, RISTORAZIONE, ABBIGLIAMENTO, AUTO - IL 17 AGOSTO SCADE IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E IL TIMORE DEL GOVERNO È CHE IL 18 AGOSTO SI TRASFORMI IN UN “FIRING DAY”, UN GIORNO DEI LICENZIAMENTI DI MASSA. LE IMPRESE SENZA PIÙ VINCOLI NÉ CASSA INTEGRAZIONE LEGATA AL COVID POTREBBERO MANDARE A CASA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE...

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

cassa integrazione

Man mano che passano i giorni le pressioni sul Tesoro per alzare l'asticella del nuovo scostamento dal deficit che il governo si prepara a chiedere al Parlamento si fanno più intense. Roberto Gualtieri prova a resistere per evitare che, si replichi quando accaduto nei primi due sforamenti precedenti, quello di marzo e quello di maggio. Il primo era partito da 3 miliardi, per arrivare alla fine a 20 miliardi. Il secondo era partito da 25 miliardi per lievitare, alla fine, fino a 55 miliardi. Questa volta la richiesta di partenza è di 10 miliardi, ma già si parla di arrivare almeno a 20.

 

Gualtieri Conte

Le richieste continuano a depositarsi sulla scrivania del ministro, come l'abbassamento temporaneo dell'Iva chiesto direttamente dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e che da solo costerebbe almeno 10 miliardi di euro. Dunque in questi giorni al Tesoro, si sta provando a mettere in fila quelle che si potrebbero definire delle «esigenze indifferibili».

 

La prima riguarda la questione della Cassa integrazione a cui è legata indissolubilmente la scadenza del 17 agosto del blocco dei licenziamenti. Il timore del governo è che il 18 agosto, il giorno dopo, si trasformi in un «firing day», un giorno dei licenziamenti. Le imprese senza più il blocco e probabilmente senza più la Cassa integrazione legata al Covid potrebbero mandare a casa centinaia di migliaia di persone. Un'eventualità che il governo vuole scongiurare. Già nel decreto Rilancio il governo ha provato a mettere una prima toppa presentando un emendamento che permette alle imprese di utilizzare altre 4 settimane della Cig in deroga senza dover aspettare il primo settembre.

cassa integrazione

 

LE LIMITAZIONI

Ma potrebbe non bastare. Per questo nel decreto di luglio ci sarà una proroga fino a fine anno della Cassa legata al Covid. Ma questa proroga potrebbe non essere generalizzata. Ossia potrebbe non riguardare tutte le aziende, ma soltanto quelle dei settori più duramente colpiti dalla crisi: turismo, ristorazione, abbigliamento, auto. Il problema è la carenza di risorse.

 

Ogni mese di Cig può arrivare a costare 5 miliardi di euro. Certo, da settembre potrebbero essere disponibili i fondi europei del «Sure» l'assicurazione comune contro la disoccupazione, che come ha ricordato l'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, sono già stati chiesti da dodici Paesi europei. Ma la verità è che si tratta di soldi che comunque peserebbero su debito e deficit, facendo magari risparmiare qualcosa solo in termini di interessi.

 

cassa integrazione

Se la linea del Tesoro è quella di un'uscita, seppur graduale, dalla Cig legata al Covid tornando a una qualche normalità nel sistema economico, dall'altro lato ci sono da suprare le resistenze del Movimento Cinque Stelle. La squadra di governo dei grillini vorrebbe prorogare tutte le misure, allungando fino a fine anno lo stato di emergenza che scade il prossimo 31 luglio.

 

L'idea, insomma, sarebbe quella di prorogare la Cig per tutti, il blocco dei licenziamenti, lo smart working della pubblica amministrazione, fino alla fine dell'anno. Il Tesoro, appoggiato soprattutto da Gualtieri e dal vice ministro Antonio Misiani, sarebbe per introdurre invece una decontribuzione in modo da consentire accanto agli inevitabili licenziamenti anche una ripartenza della assunzioni.

claudio borghi antonio misiani

 

Anche il blocco dei licenziamenti non potrà essere allungato in eterno. Un'altra proroga ci sarà, ma anche in questo caso potrebbe essere selettiva, limitata alle sole imprese in difficoltà che continueranno ad usufruire della Cassa Covid. L'idea è che per le imprese che ormai sono considerate fallite e che non riapriranno, mantenere il blocco dei licenziamenti sarebbe un pericoloso anestetico.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...