“LA VERITÀ È CHE ‘CUORE’ ERA UN MANIFESTO TRANSGENDER E DE AMICIS UN DANNATO RADICAL CHIC, MA NESSUNO PRIMA DI SALVINI AVEVA ANCORA AVUTO IL CORAGGIO DI DIRLO” – GRAMELLINI SPERNACCHIA IL “CAPITONE”, CHE SOFFRE LA CONCORRENZA DELLA MELONI E RIPROPONE I SOLITI SLOGAN, TRA INVASIONE DEGLI IMMIGRATI E DITTATURA DEL GENDER. L’ULTIMA DEL SEGRETARIO DEL CARROCCIO? L’APPELLO PER COGNOME A SCUOLA “PER NON DISCRIMINARE CHI SI SENTE FLUIDO”. PECCATO CHE SI SIA SEMPRE FATTO COSÌ! - VIDEO
1 - FLUIDO È IL MIO NOME
Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
L'Agenda Salvini è già uno spasso. Al primo comizio elettorale, tenuto nell'incolpevole Domodossola, l'animatore della Lega ha preso di petto i veri problemi del Paese, denunciando l'infame abitudine di alcune scuole italiane di chiamare gli studenti per cognome. «Non ci sono Elena, Giorgio, Riccardo, Antonella, Matteo, Maria Grazia... (La lista completa dei nomi è disponibile solo per gli abbonati al servizio «I grandi elenchi di Salvini», ndr ). Eh no!
Si fa l'appello per cognome, per non discriminare, perché magari a sette anni c'è qualche bambino che si sente fluido. Questo non è futuro, è follia assoluta!». In effetti questo non è futuro, ma il passato di tutti noi, che degli anni della scuola ricordiamo almeno quello: gli appelli venivano fatti per cognome, sui quaderni il cognome andava scritto davanti al nome e alle elementari ci si chiamava per cognome anche tra compagni.
Io ero «Grame» e ricordo con affetto Annese, sempre il primo a essere interpellato dalla maestra, così come l'invidia che per il motivo opposto ci provocava un certo Voglino. Eravamo dei fluidi inconsapevoli, e prima di noi lo era stata l'intera classe del libro «Cuore», tranne l'io narrante Enrico. Qualcuno si ricorda il nome di Franti? E quelli di Garrone e Coretti? (per l'elenco completo, vedi nota precedente).
La verità è che «Cuore» era un manifesto transgender e De Amicis un dannato radical chic, ma nessuno prima di Salvini aveva ancora avuto il coraggio di dirlo.
2 - DOPO I MIGRANTI IL GENDER A SCUOLA SALVINI RISPOLVERA LA SOLITA AGENDA
Nic. Car. per “la Stampa”
Altro che dibattito sulla premiership del centrodestra. Questioni più urgenti assorbono i pensieri di Matteo Salvini. Come il colore dei grembiulini dei bambini delle scuole elementari e l'appello che fanno ogni mattina i loro insegnanti, segretamente ispirati dalla "teoria gender".
Una preoccupazione espressa alla festa della Lega di Domodossola, un ragionamento diventato virale dopo che il video ha iniziato a circolare online. Il leader della Lega ha preso spunto dal caso del preside di una scuola materna di Pistoia, che ha proposto di eliminare il rosa e l'azzurro dai grembiulini contro gli stereotipi.
Poi ha raccontato di un'altra scuola elementare in cui «non si parla agli alunni con i nomi di battesimo, quindi quando fanno l'appello non ci sono Giorgia, Antonello, Elena - ha spiegato - Si fa l'appello per cognome, per non discriminare, perché a 7 anni c'è qualche bambino che si sente fluido. Una follia assoluta».
In molti, sui vari social, hanno sottolineato come l'appello per cognome sia una prassi diffusa da molto tempo, anche per evitare confusione a causa di eventuali omonimie presenti in classe.
matteo salvini con le madonne in diretta al tg1 2
Anche il deputato del Pd Alessandro Zan, autore del disegno di legge contro l'omotransfobia, ha commentato su Twitter: «Siamo oltre il ridicolo: il modo in cui i sovranisti speculano sui bambini e la loro educazione per il consenso è semplicemente pericoloso. Fermiamoli».
Ma non è questo il tema su cui Salvini è più scatenato. Più dei grembiuli e dei cognomi dei bambini, lo scaldano i barconi carichi di migranti e i centri di accoglienza al collasso. In una parola, Lampedusa. Il leader della Lega arriverà sull'isola la prossima settimana, il 4 e 5 agosto, un viaggio organizzato in tutta fretta, per esserci nel pieno dell'emergenza sbarchi.
GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI MEME
«Cambio l'agenda e arrivo da voi, per portare soluzioni e idee che avevo già messo in pratica con successo», ha detto l'ex ministro dell'Interno al vicesindaco leghista di Lampedusa, Attilio Lucia, che si è rivolto a lui invece che all'attuale ministra Luciana Lamorgese. Il cui sottosegretario (anche lui leghista), Nicola Molteni, ricorda che «la priorità per la Lega è ripristinare i decreti sicurezza, contrastare gli scafisti e i trafficanti, difendere i confini, proteggere la sicurezza degli italiani».
Del resto, non passa giorno senza che Salvini rilanci questo obiettivo. Ieri ha preso spunto da una tentata rapina avvenuta a Bologna per ribadire che «non vediamo l'ora di tornare al governo con il centrodestra per riportare buonsenso e regole con i nuovi decreti sicurezza.
matteo salvini dopo il doppio flop referendum amministrative 5
Le nostre città, a partire dalla splendida Bologna, non possono essere ostaggio di clandestini e delinquenti». Un programma quasi monotematico, anche se dallo staff di Salvini si sono premurati di far sapere che sul tavolo ci sono molte altre questioni, dalla flat tax alla pace fiscale, e che ieri il segretario si è messo a lavoro addirittura «dalle 9», per definire le proposte da portare al vertice di centrodestra.