ignazio marino spazzino

LA GRANDE MONNEZZA - DAL CENTRO ALLA PERIFERIA CASSONETTI STRAPIENI E RIFIUTI CHE MARCISCONO AL SOLE: ROMA È SEMPRE PIÙ SPORCA - LA CAPORETTO DELL’AMA E MARINO, CHE HA CHIUSO LA DISCARICA DI MALAGROTTA, FRIGNA

Spinoza.it: “Bruno Vespa contro l’immondizia a Roma. Io voto l’immondizia”

 

IGNAZIO MARINO SPAZZINO IGNAZIO MARINO SPAZZINO

Flavia Amabile per "La Stampa"

 

La Caporetto dell’Ama, la municipalizzata che ha il compito di mantenere pulita Roma, è in via Capo d’Africa, una strada lunga e dritta a due passi dal Colosseo. Al numero 23, annunciato da una grande targa con il logo dell’Ama, si trova lo «Sportello Tariffa». Ecco, in questi giorni, i romani entrano, pagano quello che devono pagare, e quando escono hanno davanti ai loro occhi il frutto del loro gesto: cassonetti pieni fino all’orlo, sacchetti in attesa sui marciapiedi da giorni che qualcuno li prelevi.

 

Roma è sempre più sporca, lo sa bene anche Ignazio Marino che in questo suo primo anno da sindaco ha già mandato a casa un presidente dell’azienda ma è ancora lontano dall’aver risolto i problemi dei rifiuti nella Capitale. Se ne sono resi conto e hanno iniziato a protestare anche volti noti come il giornalista Bruno Vespa e l’architetto Massimiliano Fuksas. Se ne sono resi conto da molto tempo i romani. Basta avvicinarsi ad un cassonetto con una macchina fotografica per ottenere applausi e incoraggiamenti. «Fotografate, scrivete ai giornali, andate a vedere in che condizioni dobbiamo vivere, non ne possiamo più», grida Sandro, trent’anni, tutti vissuti nel quartiere Oppio.

 

4 monnezza a roma dal sito romafaschifo4 monnezza a roma dal sito romafaschifo

L’azienda si giustifica spiegando che i marciapiedi sono di nuovo pieni di sacchetti che nessuno porta via per problemi di funzionamento di alcuni impianti. La verità è un’altra e meno rassicurante: il sistema di Roma non è in grado di reggere un carico di rifiuti indifferenziati che è quasi del 70%.

 

Bruno Vespa Bruno Vespa

Dal primo ottobre dello scorso anno Marino è riuscito nell’impresa di far chiudere Malagrotta, la discarica più grande d’Europa, dove finiva tutto quello che i romani buttavano via senza alcun tipo di trasformazione e al di fuori di ogni regola. Ma l’alternativa è questa. Cinquantamila cassonetti per 2 milioni e ottocentomila abitanti, che con i pendolari del lavoro, raggiungono quasi tre milioni e mezzo di persone, una quantità di rifiuti da raccogliere ogni giorno pari a 5 mila tonnellate, e una buona parte che resta in strada.

 

Cassonetti e marciapiedi sono pieni alle tre del pomeriggio a due passi dal Colosseo e dai Fori Imperiali pedonalizzati. «E qui il sindaco vuole mandare i turisti. La sentite la puzza? È estate: questi rifiuti sono qui da tre giorni», spiega la signora Filomena che ha un appartamento con finestre proprio sopra i cassonetti. Anche a Trastevere la situazione è quella che è.

 

Qui la raccolta differenziata si fa in strada, le famiglie portano le buste di rifiuti in alcune ore e in alcuni luoghi stabiliti. In teoria un furgone dell’Ama dovrebbe passare nel giro di mezz’ora, al massimo un’ora, e portare via tutto. Nella realtà le buste restano per intere giornate abbandonate in alcune delle zone più belle della Capitale. Ieri era il giorno di raccolta della carta, nel pomeriggio le strade erano una distesa di sacchi in speranzosa attesa.

 

3 monnezza a roma dal sito romafaschifo3 monnezza a roma dal sito romafaschifo

E questi sono i quartieri di Roma dove maggiore è l’attenzione di operatori e azienda. Se ci si lascia alle spalle il centro e ci si dirige verso la periferia si può trovare di tutto. Anche zone dove i cassonetti sono perfettamente vuoti ma con le strade invase da ogni tipo di rifiuti come accadeva ieri all’Eur dove giornali, bottiglie di birra, buste di plastica, foglie, resti che il tempo ha reso irriconoscibili stazionavano sui marciapiedi.

MASSIMILIANO FUKSAS MASSIMILIANO FUKSAS

 

Come se nelle strade fossero regolarmente passati i furgoni per lo svuotamento dei cassonetti ma le squadre che dovrebbero lavorare di ramazza avessero deciso di prendersi una vacanza. E poi San Lorenzo, il Quadraro, la Tuscolana, la Flaminia e la Magliana dove i cassonetti sono da anni svuotati con chirurgica precisione solo da interi insediamenti di rom. Oppure la Tiburtina, a poche decine di metri dalla stazione, dove il problema principale non sono i cassonetti ma vere e proprie discariche create tra un pilone e l’altro dei sottopassi della tangenziale.

 

Marino è furibondo. Giudica lo spettacolo nelle strade di Roma «inaccettabile e intollerabile» e promette punizioni. «Credo sia venuto il momento di far saltare qualche testa», avverte. Sul futuro si mostra ottimista: «Abbiamo una strategia». Romani e turisti di tutto il mondo lo sperano davvero.

 

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…