UCCELLATO IL DECRETO SVILUPPO DI PASSERA DA MONTI E GRILLI, I SOLDI STANNO GIRANDO SOLO SULLA FIBRA OTTICA, E SONO PARTITE LE GRANDI MANOVRE, IN UN FIORIRE DI CONFLITTI DI INTERESSE - INTESA SI SFILA DA METROWEB E USCIRÀ DA F2I RETI TLC - METROWEB CON L’APPOGGIO DI CDP POTREBBE APRIRE A TELECOM IL CAPITALE DELLE NEWCO CHE CREERÀ PER CABLARE TUTTE LE GRANDI CITTÀ CON UN PROGETTO FINO A 4,5 MILIARDI - TELECOM VORREBBE SCORPORARE LA PROPRIA RETE IN RAME MANTENENDONE IL CONTROLLO…

Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Intesa Sanpaolo si sfila da Metroweb. E in esecuzione delle aspettative è pronta a disimpegnarsi da F2i reti tlc, il veicolo che possiede la maggioranza della società proprietaria della più grande rete di fibre ottiche di Milano e della Lombardia con oltre 7000 km di cavi. In F2i reti tlc è prossimo l'ingresso di Fsi, il fondo strategico della Cdp come deliberato lunedì 28 maggio.

Due giorni fa, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero a latere del 22˚ congresso dell'Acri, nel corso di un summit ad alto livello tra la Superbanca e F2i sarebbe stato raggiunto l'accordo di massima. E ieri pomeriggio a Milano una riunione tra gli sherpa della banca e del fondo avrebbero approfondito i termini della separazione consensuale da realizzarsi al massimo entro i prossimi 15 giorni.

Sul prezzo della quota del 12,5% in portafoglio a Imi investimenti che sarebbe uno degli aspetti cruciali, ci sarebbe una convergenza attorno a una cifra di 20 milioni. Intesa esce dalla galassia Metroweb non tanto per una questione di conflitto di interesse con la partecipazione dell'11% detenuta in Telco, il veicolo che possiede il 22,4% di Telecom in una fase in cui Cdp è molto attiva sul tema della banda larga. Con l'avvento di Enrico Cucchiani al timone il colosso di via Monte di Pietà sta declinando diversamente il modello di banca di sistema che era l'impronta di Passera. Per Cucchiani Intesa deve essere una «banca agente del cambiamento del sistema», un approccio differente che non rinnega il passato.

L'uscita da F2i reti tlc si giustifica solo perché si è esaurita la fase di start-up di Metroweb che ora può procedere nella sua mission di cablare le principali città italiane grazie alle spalle robuste di due soci di lungo periodo. Fsi entrerà in aumento di capitale da realizzarsi in due tempi - 200 e 300 milioni - conquistando il 46,2% della società veicolo. L'arrivo era subordinato al via libera di Imi investimenti secondo i patti parasociali con F2i e la sua uscita spiana la strada al riassetto e in qualche modo potrebbe facilitare il ruolo che la Cdp intende giocare sulla rete mediando fra Metroweb - dove è direttamente coinvolta col suo presidente Franco Bassanini - e Telecom.

Ieri Bassanini presente a Palermo insieme all'ad Gorno Tempini ha glissato sull'argomento dopo le parole di due giorni fa: «Disponibili a partecipare al finanziamento per portare le fibra ottica nelle case». Franco Bernabè ha ricambiato la disponibilità: bisogna trovare «la formula per lavorare insieme a Cdp nella realizzazione della rete Ngn». Trovare la soluzione «è nell'interesse di entrambi, ma deve rispondere a criteri di economicità».

Ma al di là delle parole, nei fatti ci sarebbe distanza. Metroweb con l'appoggio di Cdp sarebbe pronta ad aprire il capitale a Telecom delle newco che verranno create ad hoc per cablare Milano, Genova, Brescia e le altre città (da Torino a Bologna, da Roma a Napoli, da Bari a Palermo) utilizzando il sistema ftth con un progetto fino a 4,5 miliardi. Telecom vorrebbe scorporare la propria rete in rame mantenendone il controllo.

 

MARCO PATUANO E FRANCO BERNABE Enrico Cucchiani GORNO TEMPINI bassanini ALBERTO-TRONDOLI CAPO DI METROWEB

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