enrico letta monte dei paschi di siena mps

GRANDI MANOVRE AL NAZARENO – LE AMMINISTRATIVE DIVENTANO UNO STRESS TEST PER LETTA PER VERIFICARE L’ALLEANZA CON I 5 STELLE – LA SCOMMESSA DI ENRICHETTO A SIENA CON IL CORTOCIRCUITO MPS: “SO DI RISCHIARE…” – INTANTO GLI EX RENZIANI AFFILANO I COLTELLI E VORREBBERO INDIRE IL CONGRESSO PRIMA DELLE POLITICHE PER ELEGGERE UN SEGRETARIO "AMICO. SCENARIO CHE FRANCESCHINI, ABILISSIMO LEVATORE DI MAGGIORANZE INTERNE, ESCLUDE BLINDANDO LETTA FINO ALLE ELEZIONI DEL 2023…

Giovanna Vitale per repubblica.it

 

enrico letta foto di bacco (9)

Fosse per lui, oscurerebbe tutti i sondaggi. "Non guardateli, non fatevi condizionare, restate umili: battete le città palmo a palmo, andate nelle periferie, parlate con le persone, il risultato non è scontato", ripete Enrico Letta agli aspiranti sindaci e consiglieri che lo accompagnano - da Torino a Canicattì passando per Roma e il collegio di Siena, dove il segretario dem si gioca l'osso del collo - nella campagna per il voto che gli vale la permanenza alla guida del Pd.

 

Uno sprone necessario per correggere la narrazione trionfalistica ormai prevalente fra i gruppi dirigenti: e cioè che, complice la debolezza dei candidati di centrodestra, alle amministrative il centrosinistra vincerà facile. Come se fosse una cosa naturale, anziché il frutto (peraltro da verificare nelle urne) di un lavoro faticoso e complesso: quasi un miracolo se si considera "da dove siamo partiti", ha ricordato Letta il 13 settembre alla prima direzione post pausa estiva.

 

"Sei mesi fa il Pd era a un millimetro dal baratro, un partito dilaniato e imploso, mentre oggi siamo competitivi ovunque". Soprattutto nelle grandi città, quelle che faranno la differenza nella lettura dell'esito elettorale. Sei capoluoghi di regione, compresa Trieste: dove a sorpresa, contro ogni iniziale pronostico di sconfitta al primo turno, le chance di arrivare al ballottaggio sono in ascesa.

letta conte

 

Non è solo una questione di scaramanzia. Di mezzo c'è anche il bisogno di ristabilire un po' di verità sugli ultimi anni di vita del Pd e consumare una piccola rivincita. Nel 2016, imperante Renzi e la sua smania di autosufficienza, i Democratici vinsero soltanto in due grandi città: Milano e Bologna - ricordano al Nazareno - perdendo rovinosamente a Roma e a Torino, divenute poi il trampolino per lo schiacciante successo del M5S alle politiche. Ebbene, secondo gli strateghi lettiani, il voto del 3 e 4 ottobre può rappresentare il rovesciamento di quel risultato, in grado di stoppare ogni residua spinta isolazionista e trasformare l'alleanza larga centrosinistra-grillini in uno schema politico. La fonte battesimale del nuovo Ulivo, queste sono le comunali per Letta: un test fondamentale per misurare tenuta e validità del progetto nato con il varo del governo giallorosso, ereditato dal suo predecessore fra mille ostacoli e altrettanti tentativi di sabotaggio.

 

enrico letta foto di bacco (7)

Certo, il segretario ha anche da superare una sua prova personale: aggiudicarsi il collegio toscano lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, il ministro dell'Economia che pilotò il salvataggio del Monte dei Paschi salvo poi andare a presiedere lo stesso colosso bancario (Unicredit) che ora vuole mangiarsi la banca senese. Un corto circuito che potrebbe costare caro al leader dem in termini di consenso. Quella terra non è più rossa come un tempo: a Siena governa una giunta filo-leghista, alle elezioni 2018 il centrodestra fu battuto con soli 4 punti di scarto. Non a caso, "so di rischiare", ammise lui in apertura di campagna, ma "non correre sarebbe stata diserzione, se perdo ne trarrò le conseguenze".

 

speranza franceschini

Ipotesi che tuttavia nessuno nel partito vuol prendere in considerazione, neanche i più ostili. Ora che le cose si stanno mettendo bene, con Salvini in difficoltà e la coalizione avversaria in lite perenne, "Enrico non deve muoversi da lì". Almeno fino all'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Febbraio dell'anno prossimo. Dopodiché si aprirà la partita del congresso.

 

Che l'ala ex renziana, già in manovra, vorrebbe indire prima delle politiche per eleggere un segretario "amico", quello che farà le liste per il prossimo Parlamento dimezzato dal referendum. Scenario che però Dario Franceschini, abilissimo levatore di maggioranze interne, esclude con nettezza: "Letta ha preso il partito in un momento di difficoltà e lo sta gestendo con grande autorevolezza, senso di responsabilità, unità", spiega affiancandolo nel tour senese. "Mi pare che ci fosse bisogno di questo e che ci sia bisogno fino alle elezioni del 2023". Una blindatura che, se il Pd dovesse infine vincere le amministrative, renderà il Nazareno pressoché inespugnabile per i prossimi 18 mesi.

 

enrico letta foto di bacco (4)

 

dario franceschini

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…