PRIMARIE PATACCARE - BEPPEMAO ATTACCA IL PD PER LA SCELTA DEL SINDACO A MILANO CON SCHIERE DI CINESI: “È TUTTO TAROCCATO” - E RENZI GLI FA IL CONTROPELO: “TU FAI LE SELEZIONI CON 50 CLIC” - LA VERITÀ È CHE, DA QUANDO SI TENGONO, LE PRIMARIE SONO SEMPRE UNA MEZZA PATACCA: O PER IL METODO O PER IL RISULTATO

Giovanna Casadio per “la Repubblica”

PRIMARIE PD MILANO CINESI 1PRIMARIE PD MILANO CINESI 1

 

Renzi si è subito voluto togliere il sasso dalla scarpa: «Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano 50 persone a fare clic. Si lamentano delle nostre primarie con migliaia di persone, siamo gli unici ad avere il coraggio di chiamare la gente a votare, gli altri si mettono a fondo campo ».

 

O peggio se ne stanno in tribuna a guardare il gioco degli altri e pure a criticare. Come Beppe Grillo. Proprio il leader dei 5Stelle, ha cominciato la giornata ieri con un post sul suo blog corredato dall’hashtag #Pdmadeinchina. Deride le primarie del centrosinistra a Milano dove ai seggi sono andati tanti cinesi. Saranno loro «che sanno a malapena parlare l’italiano e non i milanesi e militanti del Pd (esistono ancora?)», a scegliere il candidato sindaco. Insomma, primarie «taroccate».

PRIMARIE PD MILANO CINESIPRIMARIE PD MILANO CINESI

 

Un “affondo” che infastidisce il premier-segretario, perché non rispetta il popolo dem, lo sforzo dei volontari, i quattro candidati a confronto. Quindi, concludendo il primo ciclo di lezioni alla scuola politica del Pd, davanti a 370 giovani selezionati per le neo Frattocchie, Renzi contrattacca. Non solo su Grillo e le primarie. Anche sul Partito della Nazione, lo spauracchio agitato dalla minoranza dem. Il premier lo definisce «il dibattito più assurdo mai fatto...se tu dici “in casa c’è un fantasma” e io dico “no, non c’è” ma tu insisti, ok tu vai a cercare il fantasma, io ho da cambiare l’Italia». La sinistra non apprezza.

 

PRIMARIE PD MILANO CINESI 2PRIMARIE PD MILANO CINESI 2

«Altro che fantasmi, Verdini e company in Senato, gli amici di Cuffaro tesserati in Sicilia», denuncia Roberto Speranza. E neppure piace alla minoranza del Pd l’altra considerazione di Renzi sui voti che non si rifiutano. «Non si va dietro ai sondaggi, però chi fa lo schifiltoso con i voti perde le elezioni», ammonisce il segretario. S’indigna Miguel Gotor, bersaniano: «Dispiace che in una scuola di formazione di giovani quadri del Pd, il segretario del partito abbia sostenuto che non bisogna essere schifiltosi con i voti degli elettori. Non si combatte la mafia con i voti di mafia, non si cambia l’Italia incentivando il trasformismo più deteriore».

RENZI E GRILLO a bbed a aee b ae aad RENZI E GRILLO a bbed a aee b ae aad

 

Il premier-segretario pone l’accento su altro: sul nuovo modello di partito, sull’immigrazione, l’Europa, la militanza, l’eredità che tocca a questa classedem: «Io ho già rovesciato la clessidra, potrò scadere tra 7 mesi dopo il referendum costituzionale o tra 7 anni, preferirei la seconda». E intanto c’è da mobilitarsi per le amministrative di primavera. A Roma i sondaggi danno il Pd in risalita. Dopo la disastrosa vicenda Marino, i 5Stelle avevano surclassato i dem.

 

beppe grillo twitta renzi voltagabbana beppe grillo twitta renzi voltagabbana

Ora la situazione si sta riequilibrando. Ignazio Marino, l’ex sindaco, torna in campo non senza autoironia, con l’associazione “Marziani in movimento” e invita a non partecipare alle primarie per il Campidoglio: «Sono una farsa». Renzi non commenta, incita all’orgoglio di partito. La prossima lezione per classedem sarà della ministra Boschi il 27 febbraio.

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