beppe grillo come donald trump

GRILLO: UNO VALE TUTTI - DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA RAGGI, GRILLO MILITARIZZA IL MOVIMENTO: “CHI PARLA SENZA VIA LIBERA NON SARÀ RICANDIDATO” - E’ UNA MUSERUOLA PER FRENARE LA LINGUA DI FICO E I SUOI CHE POTREBBERO CAVALCARE IL PAPOCCHIO DI ROMA PER CONQUISTARE ALTRO SPAZIO

beppe grillo virginia raggibeppe grillo virginia raggi

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

La notizia dell' avviso di garanzia è stata comunicata da Virginia Raggi a Beppe Grillo ieri mattina. Il capo del Movimento e Davide Casaleggio se l' aspettavano da giorni, così il post sul blog, tutto a uso interno, delinea una strategia che era stata decisa da giorni, e resterà l'editto bulgaro della militarizzazione del Movimento. «Siamo sotto attacco - si sono detti -, adesso chi parla fuori dalle righe verrà punito, non ci sarà un futuro per lui».

Nessuna candidatura, nessuna futura legislatura.

 

RAGGI GRILLORAGGI GRILLO

Il post, che tutti leggono contro Fico, in realtà avvisa Fico (se lui o altri pensano di usare l'indagine sulla Raggi per cavalcare una rivolta interna, «saranno fatti fuori»), ma prova anche a tenere in piedi la giunta Roma. Davide Casaleggio non vuole mollare assolutamente la Raggi.

 

Il disastro della sindaca non è tanto l'avviso di garanzia in sé, da cui il nuovo codice etico M5S l'aveva già protetta ad personam, ma il fatto che - osserva un parlamentare di peso - «ha mentito quando ha detto che Marra era solo uno dei 23 mila dipendenti capitolini». E anche ieri, aver detto «invito a comparire» e non «avviso di garanzia» ha suscitato ire e scherno tra i parlamentari suoi nemici.

 

BEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGIBEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGI

Ecco perché Grillo ha bisogno della militarizzazione, e degli avvertimenti preventivi.

Con la sindaca indagata per due presunti reati, il fronte della rivolta avrebbe potuto rialzare la testa: non solo Fico, ma anche Roberta Lombardi, una che a modo suo sa fare politica e aveva definito Raffaele Marra «un virus che ha infettato il Movimento», la stessa che ha dato un sostanziale via libera a una riunione vera e non sul web dell' assemblea che si sta pensando a Roma.

 

roberto fico contestato al vaffa day gayroberto fico contestato al vaffa day gay

Il non detto dei capi del M5S è che molti di quei settanta parlamentari che hanno seguito la rivolta anti-Di Maio non saranno inseriti tra i candidabili. La Casaleggio sta facendo uno scouting che sostituirà i riottosi, cercando anche competenze migliori: impresa non titanica.

 

L'episodio scatenante è stata la dichiarazione di Fico critico sulla passione di Grillo per Trump. Ma è Raggi, non il neo presidente Usa, il vero nervo scoperto. C'è tutto questo dietro il post di ieri di Grillo, in cui arriva a negare elementari libertà costituzionali dei parlamentari: «I portavoce eletti del Movimento 5 Stelle hanno un compito ben definito: dedicarsi al compimento del programma.

ROBERTA LOMBARDIROBERTA LOMBARDI

 

Il programma per le prossime elezioni non sarà definito dai parlamentari ma dagli iscritti.

Chi non sarà d'accordo potrà perseguire il suo programma in un' altra forza politica», sempre che riesca a farsi eleggere, spiega il testo. Poi prosegue: «Tutte le uscite comunicative dei portavoce (partecipazioni a eventi, interviste alla tv, interviste ai giornali, post sui social network riguardanti l'azione politica del Movimento 5 Stelle e simili) devono essere concordate assieme ai responsabili della comunicazione».

 

nicola morra  nicola morra

Persino tweet e post su Facebook, insomma, vanno decisi coi vertici. Passando attraverso tre persone, Ilaria Loquenzi alla Camera, Rocco Casalino al Senato e Cristina Belotti all'Europarlamento. Un senatore si sfoga: «Noi, parlamentari della repubblica, dobbiamo chiedere se poter parlare a tre comunicatori di cui una esibisce un curriculum (pubblicato sul meetup romano "Cittadini in Movimento") nel quale compie strafalcioni di ortografia italiana e inglese, "sono un' ufficio stampa", con "capacità di foundraising", "sono anche un artista visiva", senza apostrofo.

 

ROCCO CASALINO E BEPPE GRILLOROCCO CASALINO E BEPPE GRILLO

Un altro è un ex del grande fratello di cui Emilio Fede ha recentemente detto "Casalino l'ho aiutato, ma lui non è stato riconoscente". La terza, nuovo capo comunicazione in Europa, era un'assistente nei programmi di Del Debbio».

 

Trionfa la logica del colpiscine uno per educarne cento. D'Incà, Morra, Nugnes, Sibilia, Tamburrano, sono in tanti ora a esser guardati con sospetto. Il loro futuro politico è molto a rischio. Altri si sono allineati mestamente. Dulcis in fundo Alessandro Di Battista, tenendo un comizio contro i giornalisti a Roma («ci spalano m... addosso») davanti a un capannello di ambulanti, si è trovati dinanzi a un pubblico che gli ha promesso: «Servi bastardi, li ammazziamo noi».

ILARIA LOQUENZIILARIA LOQUENZI

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