GUERRA STELLARE TRA USA E RUSSIA – LA NASA CHIUDE CON L’AGENZIA SPAZIALE RUSSA: A FARNE LE SPESE I DUE ASTRONAUTI AMERICANI CNELLO SPAZIO, “OSTAGGIO” DELLE NAVICELLE SOYUZ DI PUTIN?

Gian Micalessin per ‘Il Giornale'

La guerra fredda è già torna¬ta. Quella «stellare» sta per arri¬vare. E rischia di trasformare i due astronauti americani ospi¬ti della Stazione Spaziale Inter¬nazionale nei primi ostaggi si¬derali. Ad annunciarlo è un me¬mo arrivato ieri nelle caselle mail di tutti i dirigenti della Nasa.«Data la perdurante viola¬zi¬one della sovranità e dell'inte¬grità territoriale dell'Ucraina da parte della Russia - spiega la mail- il governo degli Stati Uni¬ti decide la sospensione di tutti i contatti con i rappresentanti del governo russo eccezion fat¬ta per le attività specificate».

La prima inevita¬bile eccezio¬ne prevista dalla Nasa, ma non anco¬ra concordata con Mosca, ri¬guarda la «Sta¬zione spazia¬le internazio¬nale (Iss)». Il ritorno di Ri¬ck Mastrac¬chio e Steven Swanson, i due astronau¬ti americani attualmente in missione lassù, dipen¬de infatti dal¬la disponibili¬tà di Vladimir Putin a farli sa¬lire sulle navicelle Soyuz utiliz¬zate per la spola con la terra. Ma su quella disponibilità nes¬suno può scommettere. Oba¬ma rischia dunque un altro con¬fronto, potenzialmente suici¬da, con il suo più pericoloso av¬versario. A Washington nessu¬no può garantire che Mosca, ir¬ritata dal diktat unilaterale del¬la Nasa, non decida per rappre¬saglia di estendere la sospensio¬ne di ogni collaborazione an¬che alla Stazione spaziale.

A quel punto i primi a farne le spe¬se sarebbero i due astronauti americani. Mastracchio e Swanson- oltre a ritrovarsi pra¬ticamente prigionieri e privi di mezzi per tornar a terra - non potrebbero neppure contare sui rifornimenti di cibo ed ac¬qua garantiti dalle navicelle Soyuz. Un problemino non da poco frutto anche- come segna¬la con evidente preoccupazio¬ne la stessa Nasa- della decisio¬ne assunta nel 2011 di mandare in pensione lo Space Shuttle per affidarsi alle navicelle di Pu¬tin.

«La Nasa -annuncia la mail recapitata ai principali dirigen¬ti - si sta concentrando su un piano per garantire il ritorno ai lanci spaziali dal territorio ame¬ricano e mettere fine alla nostra dipendenza dalla Russia». Il progetto non sembra però desti¬nato a risollevare l'umore dei poveri Mastracchio e Swanson. Il piano di finanziamenti ridotti approvato dal Congresso non permette - ricorda la stessa Nasa - di «ipotizzare alcun lan¬cio prima del 2017». Se Putin s'arrabbia i due astronauti a stelle e strisce rischiano, insom¬ma, di trasformarsi nel principale capro espia¬torio della nuova contesa e dire star in orbita fino a quando la Nasa non troverà il modo per recuperarli.

L'irri-gidi¬mentostatunitenseminac-ciadicostarassaicaroancheal-l'Italia e agli altri paesi europei protagonisti del progetto Iss. In¬torno a quel progetto, finanzia¬to anche dall'Agenzia spaziale Europea,s'articola un piano de¬cennale d' investimenti italia¬no per complessivi 7 miliardi approvato nel 2011. Un proget¬to destinato a trasformarsi in polvere di stelle se Mosca non fornirà più le sue Soyuz e se Washington non metterà più a disposizione i satelliti per le c¬o¬municazioni e il coordina¬mento dei gi¬roscopi e de¬gli altri assetti indispensabi¬li per tenere in orbita la sta¬zione. La Ca¬sa Bianca- già sconfitta da Putin durante la crisi siriana dello scorso settembre- ri¬schia lo scac¬co matto non solo nello spa¬zio, ma anche su altre casel¬le del «risiko» terrestre.

La decisione ispi¬rata da Washington e approvata mer¬coledì dalla Nato di rompere ogni collaborazione con Mo¬sca pro¬mette di rendere assai ri¬schioso e complesso il ritiro dal-l'Afghanistan programmato da qui allafine dell'anno.Le profi¬cue alleanze intessute in questi anni da Mosca con Kabul mi¬nacciano, inoltre, di trascinare l'Afghanistan del «dopo ritiro» nella sfera d'influenza russa rendendo inesigibili tutti gli ac¬cordi stretti in dieci anni di pre¬senza militare sul territorio.

 

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