guido crosetto giorgia meloni

“FARANNO DI TUTTO PUR DI NON MANDARE GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI” - GUIDO CROSETTO SENTE PUZZA DI COMPLOTTO DELL’ESTABLISHMENT CONTRO LA “DUCETTA” (MA BASTA IL PROPORZIONALE, EH): “QUESTA STORIA DEL FASCISMO GLIELA TIRERANNO ADDOSSO SEMPRE, NON HA SCAMPO - CHI SONO I NEMICI DI GIORGIA NEL CENTRODESTRA? TUTTI DICONO SALVINI MA IO PENSO CHE SARANNO ALLEATI SEMPRE. SECONDO ME, È PIÙ INVISA A UN PEZZO DI FORZA ITALIA CHE VORREBBE ALLEARSI CON IL PD PER AVERE LA CERTEZZA DI GOVERNARE A VITA…”

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

guido crosetto giorgia meloni atreju

«Glielo dico con tristezza: il problema con Giorgia è che la invidiano in troppi».

 

Crosetto, pensa che Salvini sia invidioso della Meloni?

«Non Salvini, tutti. Tutti invidiano il percorso che ha compiuto».

 

Non è esagerato?

«Mi dica lei quanti politici avrebbero avuto il coraggio, poco prima delle elezioni politiche, di mollare un porto sicuro e fondare un partitino come Fratelli d'Italia, che dieci anni dopo è il primo o secondo partito italiano. Tutti si scoprono coraggiosi sempre dopo il voto, col posto al caldo e la legislatura davanti. Giorgia lo fece prima delle elezioni del 2013».

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

 

Lo faceste assieme.

«Decidemmo insieme ma fu lei a trascinarmi nell'avventura. Partì tutto dalla foto in cui la presi in braccio».

 

Iconica, per la nuova destra italiana.

«In pochi ricordano che in quel momento eravamo avversari. Entrambi candidati alle primarie del Popolo delle libertà, difendevamo quella consultazione che Berlusconi aveva appena cancellato. A pochi chilometri da noi, un altro pezzo di classe dirigente del Pdl si riuniva in un teatro per lanciare l'operazione Monti premier».

 

La pagaste cara.

«Prendemmo meno del due per cento. Berlusconi sponsorizzò anche La Destra di Storace pur di farci rimanere sotto il quorum».

Crosetto Meloni

 

E dire che Guido Crosetto, prima di diventare dioscuro con Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, era un berlusconiano in purezza. Tradizione familiare antifascista, cattolico democratico, liberista e libertario convinto, l'esatto contrario di un sovranista.

 

Berlusconi le ha tolto il saluto?

«Sono e rimango un amico di Berlusconi, a cui ho sempre dato del tu senza smancerie tipo "dottore", "presidente", "cavaliere". Nel 2013 Giorgia e io andiamo da lui ad annunciargli che ce ne andavamo. Alla Meloni lui dice cose tipo "ti capisco, fate bene ad andare"; con me la musica cambia, mi dice "Guido dove te ne vai, aspetta". Il tutto, badi bene, con lei davanti».

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

Lei scelse Meloni.

«Il rapporto personale con Giorgia viene prima della politica».

 

Dicono che lei sia l'unico da cui Meloni si fa contraddire.

«In realtà lei cerca sempre il confronto. Io sono stato abituato a dire e fare quello che voglio ovunque, si figuri se potrei stare zitto nel perimetro di un partito che ho fondato. Poi ora che sono pure fuori...».

 

Si è mai sentito in imbarazzo dentro Fratelli d'Italia?

«Ho capito dove vuole andare a parare, la anticipo. Ci vado io da salutatori romani e compagnia bella: certa gentaglia che ha cercato di avvicinarsi a FdI, sperando di trovare un posto per fare i nostalgici del braccio alzato, non è mai stata tollerata da nessuno, in primis da Giorgia. Sono gli strumenti che servono agli avversari politici della Meloni per attaccarla. Senza questi non saprebbero a che cosa appigliarsi».

guido crosetto e giorgia meloni

 

Forse potrebbe essere più chiara nel condannare...

«Alt! Meloni ha fatto la svolta di Fiuggi di An, ha giurato sulla Costituzione da ministro, ha fatto il vicepresidente della Camera senza che mai, nell'esercizio di queste funzioni della Repubblica, qualcuno avesse da ridire. Questa storia del fascismo gliela tireranno addosso sempre, non ha scampo».

 

Va bene, Meloni non è fascista. Ma è antifascista?

«Sulla condanna delle leggi razziali e del Mussolini dittatore lo è, senza esitazioni; sull'antifascismo militante, dice di aver conosciuto soprattutto quello della violenza dei centri sociali».

guido crosetto giorgia meloni

 

Siamo alle solite.

«Lei sa che il codice penale oggi in vigore è stato firmato dal re e da Mussolini e ha passato il vaglio della Costituzione antifascista, mentre il codice di procedura penale dell'antifascista Vassalli è stato bocciato dalla Corte?».

 

Chi sono i nemici di Giorgia Meloni nel centrodestra?

«Tutti dicono Salvini ma io penso che saranno alleati sempre. Secondo me, è più invisa a un pezzo di Forza Italia che vorrebbe allearsi con il Pd per avere la certezza di governare a vita».

guido crosetto giorgia meloni ignazio la russa

 

Col centrodestra in maggioranza e Fratelli d'Italia primo partito, la manderanno a Palazzo Chigi?

«Vuole la verità? Secondo me faranno di tutto pur di non mandarcela. Lo chiedo a me stesso: se la Meloni fosse un uomo, si comporterebbero allo stesso modo con lei?».

 

Che cosa si risponde?

«Che no, non si comporterebbero allo stesso modo».

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...