HOLLANDE, IN CALO DI CONSENSI, SPERNACCHIATO ANCHE DALL’EX FAN THOMAS PIKETTY - L’ECONOMISTA RIFIUTA LA “LEGIONE D’ONORE”: “BASTA PREMI, SERVE CRESCITA. NON E’ IL GOVERNO A DECIDERE CHI MERITA QUESTO RICONOSCIMENTO”

Francesco De Remigis per “il Giornale”

piketty piketty

 

«Apprendo di essere stato proposto per la Legione d'Onore. Rifiuto questo riconoscimento perché non credo sia il ruolo del governo quello di decidere chi è onorevole». Firmato Thomas Piketty, l'economista francese che ha venduto oltre un milione e mezzo di copie nel mondo con il suo Capitale nel XII Secolo. L'uomo che un tempo sussurrava ai socialisti era tra i 42 firmatari della lettera aperta in sostegno di François Hollande presidente, nella campagna elettorale del 2012. Insomma, un boccone ghiotto per un presidente al di sotto del 20% di gradimento che da settimane cerca di riqualificarsi come uomo della sinistra socialdemocratica.

THOMAS PIKETTYTHOMAS PIKETTY

 

Ma i rimandi per una revisione del sistema fiscale in Francia – chiesta a più riprese da Piketty – e le virate verso un regime liberale attuate dai rimpasti di governo hanno via via ascritto l'economista ai più critici della presidenza Hollande. Per questa ragione, nonostante l'accoglienza entusiastica negli Stati Uniti – dove alcuni consiglieri di Obama hanno spiegato di aver letto il libro – in Francia l'opera di Piketty non ha mai avuto elogi da parte del governo socialista; malgrado le sue 970 pagine siano in cima alle classifiche. Dunque il tentativo di «premiarlo» pubblicamente con il titolo di chevalier – senza accoglierne le tesi – è stato rispedito al mittente.

l'incontro tra hollande e nazarbayev 10l'incontro tra hollande e nazarbayev 10

 

Piketty insiste da sempre su una tassazione progressiva. In Francia si era arrivati a parlare di tre o quattro aliquote, con Hollande, ma le diverse linee del Ps in materia economica non hanno prodotto nessuna riforma fiscale. Gli ex ministri di Hollande, più affini alle tesi dell'economista, come Montebourg, hanno lasciato il governo, e il premierato di Valls ha segnato il punto di non ritorno tra l'economista e L'Eliseo.

 

Piketty all'Eliseo preferisce ormai Libération. Suo l'editoriale dell'ultimo dell'anno, a difesa della sinistra al governo. Non quella francese guidata da Hollande. Ma quella greca di Syriza, che punta a guidare il Paese in caso di vittoria alle elezioni di gennaio. Lo slogan della campagna elettorale per una maggiore tassazione dei ricchi è stato accantonato dall'Eliseo dopo l'arrivo del neo-ministro Emmanuel Macron, ex banchiere; ieri costretto a dire che si vedrà con Piketty entro tre mesi.

 

l'incontro tra hollande e nazarbayev 1l'incontro tra hollande e nazarbayev 1

Così l'uomo che sussurrava ai socialisti francesi, un tempo vicino al Ps, quasi un ghost-writer involontario ai tempi di Martine Aubry, è diventato l'emblema del distacco tra la gauche e l'Eliseo. Poteva essere l'uomo jolly per riavvicinare quella parte di sinistra dopo l'ultimo rimpasto di governo e l'uscita dei ministri rappresentativi dell'ala gauche. Indicato dal Financial Times (che tuttavia non ne sposa le tesi) come scrittore del 2014, è rimasto a Parigi a dirigere L'Ecole d'économie da lui fondata. È tra i primi dieci personaggi più influenti del 2014 secondo l'agenzia France Presse e ha trionfato anche come «uomo dell'anno » agli Iair Awards.

hollande e la bella indigenahollande e la bella indigena

 

La carta di Hollande, sceglierlo per questa onorificenza - conferita dal presidente della Repubblica per meriti straordinari nella vita militare e civile e per cui convenzionalmente i membri dell'ordine vengono indicati dal governo – è finita con un gran rifiuto. Il secondo dopo quello dell'Abbé Pierre nel '92.

MArtine Aubry MArtine Aubry

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...