giuseppe conte enrico letta

E POI LA MONNEZZA DOVE LA METTIAMO, A CASA DI CONTE? L'ULTIMATUM DI PEPPINIELLO APPULO A LETTA: INTESA TRA I 5 STELLE E IL PD ALLE REGIONALI NEL LAZIO SOLO A PATTO DI TOGLIERE A GUALTIERI I POTERI SUL TERMOVALORIZZATORE (SU CUI E’ CADUTO IL GOVERNO DRAGHI) – L’ALTRO PUNTO PER TENERE DENTRO AL CAMPO LARGO CONTE È CHE IL PD TROVI UN NOME DI UN CANDIDATO CIVICO A CUI SIA IMPOSSIBILE DIRE DI NO: CIRCOLA QUELLO DI MASSIMO BRAY…

Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

CONTE LETTA

Il termovalorizzatore. È lui, ancora una volta, ad allontanare il M5s dal Pd. È ancora il termovalorizzatore a tenere banco nelle riunioni dei pentastellati, che domenica si è riunito di nuovo via Zoom.

 

All'incontro con il presidente del M5s Giuseppe Conte hanno partecipato anche le rappresentanti territoriali Roberta Lombardi e Valentina Corrado: per loro l'alleanza con i dem ( la stessa che le ha rese entrambe assessore regionali negli ultimi due anni) va mantenuta, rivendicando quanto fatto in giunta durante la campagna elettorale. Andare da soli invece significherebbe addossarsi la responsabilità di far vincere la destra.

 

Ma da qui a dire che Conte alla fine propenderà per l'accordo ce ne passa: perché l'altro tema posto dai pentastellati, quello dell'impianto di incenerimento a Santa Palomba, pone l'avvocato pugliese di fronte a un bivio. Passare oltre e definire la partita chiusa visto che il sindaco Gualtieri ha già i poteri commissariali per realizzarlo oppure tirare dritto e porre la questione al Pd.

 

GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA

In che modo? Ponendo i dem di fronte a un aut aut: andare insieme solo se a livello nazionale ci si prende l'impegno, dem e pentastellati, di sottrarre al primo cittadino di Roma la possibilità di realizzare l'impianto. Basterebbe un emendamento al prossimo decreto legge Aiuti avallato da Fratelli d'Italia. L'emendamento tra l'altro c'è già: è stato presentato dal deputato Filiberto Zaratti di Europa Verde.

 

Se dovesse prevalere questa seconda strategia, Conte oltre a dare le carte terrebbe ancora più lontano dal campo largo il Terzo Polo. Che intanto ha interrotto le interlocuzioni con i dem, sia quelle pacifiche che quelle conflittuali. Il punto il Pd lo farà domani al Nazareno (l'incontro si doveva tenere oggi ma è slittato), ma l'aspettativa non è quella di arrivare all'appuntamento con una risposta da parte del M5S. Più probabilmente il nodo si scioglierà in concomitanza con le dimissioni di Zingaretti previste per giovedì 10 o il giorno dopo, quando Conte sarà alla presentazione dell'ultimo libro del dirigente dem Goffredo Bettini all'Auditorium.

 

giuseppe conte enrico letta 1

A proposito di appuntamenti, sempre giovedì è confermato l'evento organizzato dall'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. Se quella sarà l'occasione per annunciare la sua candidatura con il Terzo Polo per ora è un mistero: dopo che il Pd ha deciso di azzerare le candidature, compresa la sua, per trovare un nome civico da condividere con i potenziali alleati, D'Amato è irraggiungibile.

 

Tornando al M5S, l'unico modo per tenere dentro al campo largo Conte è che il Pd trovi un nome a cui sia impossibile dire di no: circola quello di Massimo Bray, ex ministro della Cultura del governo Letta e attualmente senza incarichi di partito dopo le dimissioni, nel 2021, da assessore alla Cultura in Puglia. L'altra personalità a cui sarebbe stata chiesta la disponibilità a impegnarsi per le prossime regionali è quella del presidente di Sant' Egidio, Marco Impagliazzo, che però non sarebbe disponibile. Lo stesso vale per il fondatore della comunità laicale di ispirazione cattolica, Andrea Riccardi.

 

ROBERTO GUALTIERI ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA

Se la strada del civico non dovesse funzionare, il Pd passerà al piano B: le Primarie di coalizione. A cui a quel punto potrebbe partecipare anche D'Amato. Sempre che sia ancora dell'idea. Ci sarebbe anche Marta Bonafoni, consigliera della lista civica Zingaretti, che intanto sta continuando il suo Tour dei desideri per raccogliere le istanze dei cittadini del Lazio mentre continua ad andare in onda la saga delle alleanze.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…