pnrr giorgia meloni

A CHI I FONDI EUROPEI? A NOI! – L’UE HA VERSATO ALL'ITALIA LA SECONDA TRANCHE DA 21 MILIARDI DEL PNRR. SOLDI CHE ARRIVANO DOPO IL RAGGIUNGIMENTO DEI 45 OBIETTIVI DEL PIANO ITALIANO PER IL PRIMO SEMESTRE 2020 – GIORGIA MELONI INCASSA E LANCIA UNA FRECCIATA A DRAGHI: “IL PRECEDENTE GOVERNO HA CONVOCATO LA CABINA DI REGIA SOLO DUE VOLTE” – ORA PERÒ LA “DRAGHETTA” DEVE RAGGIUNGERE GLI ALTRI 55 ALTRI “TARGET” DELL'ATTUALE SEMESTRE PER RICEVERE IL TERZO BONIFICO DA 19 MILIARDI…

Da www.ansa.it

 

pnrr 2

Arriva il versamento Ue all'Italia della seconda 'tranche' da 21 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dopo la prima da 21 miliardi ad aprile, e il prefinanziamento di 24,9 miliardi di agosto 2021.

 

L'esborso di Bruxelles segue il raggiungimento dei 45 obiettivi del piano italiano per il primo semestre 2020 (44 qualitativi e 1 quantitativo), con riforme nella pubblica amministrazione, l'istruzione e l'economia circolare, e investimenti su banda-larga, 5G, ricerca, inclusione sociale e assistenza sanitaria territoriale.

 

"Riforme e investimenti per l'ambiente, l'innovazione e il sociale", ha detto il commissario Ue Paolo Gentiloni, sottolineando che ad ora all'Italia sono già andati 67 miliardi, la metà del totale erogato con il NextGeneration Eu. "Per l'Italia la grande sfida continua", ha detto. "Il Pnrr è la sfida più grande del governo e dell'Italia", ha detto anche la premier Giorgia Meloni durante la cabina di regia sul Recovery a Palazzo Chigi. "Non possiamo permetterci di non spenderle nei tempi previsti e dobbiamo farlo nel miglior modo possibile". Il Paese è del resto al lavoro a ritmo serrato per raggiungere tutti gli altri 55 altri 'target e milestone' dell'attuale semestre e ricevere il terzo pagamento da 19 miliardi (27 gli obiettivi per la 4/a tranche da 16 miliardi).

 

DRAGHI MELONI

La premier. nel corso della cabina di regia, avrebbe definito il Pnrr "la sfida più grande del governo e dell'Italia". "Non possiamo permetterci di non spenderle nei tempi previsti e dobbiamo farlo nel miglior modo possibile - avrebbe aggiunto Giorgia Meloni - Il precedente governo ha convocato la cabina di regia solo due volte, noi intendiamo immaginare una convocazione cadenzata. Riteniamo opportuno che questo organismo sia convocato periodicamente per monitorare costantemente lo stato di attuazione del Pnrr. È un' occasione per l'Italia e non va sprecata: ogni euro va speso bene e deve essere utile per sostenere la crescita economica, lo sviluppo e l'ammodernamento della nazione". 

 

pnrr 1

Soddisfazione anche da parte del ministro dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti:  "Con la seconda rata - ricorda Giorgetti - sono disponibili 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti per l'Italia. È la dimostrazione concreta che abbiamo fatto tutti i passaggi necessari per raggiungere questo step e continueremo a vigilare ed agire con la stessa determinazione e serietà fino al raggiungimento dell'obiettivo finale".

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

"In termini di spesa il Pnrr sconta alcune difficoltà", avrebbe segnalato anche Meloni, con una spesa nella Nadef a 21 miliardi al 31 dicembre, a fronte dei 33 previsti dal Def: "L'obiettivo del Governo è assicurare la massima integrazione tra le diverse fonti di finanziamento aggiuntive, nell'ottica di una maggiore efficienza ed efficacia delle politiche di investimento". Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti da parte sua ha espresso "soddisfazione" per il pagamento all'Italia: "Con la seconda rata sono disponibili 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti per l'Italia. È la dimostrazione concreta che abbiamo fatto tutti i passaggi necessari per raggiungere questo step e continueremo a vigilare ed agire con la stessa determinazione e serietà fino al raggiungimento dell'obiettivo finale".

giorgia meloni ursula von der leyen 2

 

A margine del Consiglio dei ministri dell'Economia a Bruxelles Giorgetti ha anche incontrato l'omologo ceco e presidente Ecofin Zbynek Stanjura, dopo un confronto sulla riforma della governance europea con il ministro francese Bruno Le Maire. Proprio domani a Bruxelles si alzerà il velo su tale appuntamento cruciale per i conti pubblici italiani: l'iter di riforma del patto di Stabilità che prenderà il via con la proposta della Commissione. L'attesa è che si passi a piani quadriennali con percorsi quindi in discesa del debito nell'arco del decennio successivo, concordando con la Commissione piani di investimento e riforme in linea alle priorità europee.

 

GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI

Resterebbe il faro delle soglie al 3% di deficit e del rapporto debito/pil entro il 60%. La 'rivoluzione' sarà però nell'adozione del metodo del Recovery, concordando appunto i piani di rientro con l'esecutivo Ue e conservando grande titolarità nelle politiche economiche.Addio alla regola del ventesimo (con debito oltre il 60% andava abbattuto di un ventesimo l'anno, regola mai applicata).

 

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

A tendere, poi, la Commissione monitorerà solo il rispetto dei tetti annuali della spesa primaria. Secondo le attese le sanzioni finanziarie previste per i Paesi 'cicala' saranno molto basse per renderle anche più facilmente applicabili, si ipotizza pochi milioni di euro. E spunteranno anche le sanzioni 'reputazionali', con l'idea di chiedere al ministro di un Paese sotto procedura per deficit o debito eccessivo di partecipare a un'audizione parlamentare a livello europeo o nazionale per presentare i piani di aggiustamento dei conti.

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 2ursula von der leyen mario draghi di fronte al teatro 5 di cinecitta 1

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…