brexit europa londra euro

ZITTO ZITTO AVANZA L’EUROTERREMOTO - IN VISTA DEL REFERENDUM SULL’USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DALL’UE, I FONDI SPECULATIVI INGLESI FINANZIANO IL FRONTE EUROSCETTICO: I SONDAGGI DANNO LA “BREXIT” IN VANTAGGIO

Alessandra Rizzo per “la Stampa”

 

brexit   6brexit 6

Il referendum indetto da Londra per decidere se stare dentro o fuori l'Ue pesa come un macigno sul futuro del Regno Unito e dell' Europa: l'esito appare sempre più incerto, e il rischio di una Brexit, secondo alcuni osservatori, sta aumentando. Alcuni gestori di hedge fund miliardari sarebbero pronti a finanziare il fronte euroscettico con milioni di sterline, e un David Cameron «nel panico» cerca di correre ai ripari. La crisi dell' Euro e quella dei migranti hanno avuto un impatto profondo sul dibattito, e un sondaggio il mese scorso dava gli elettori favorevoli alla Brexit in leggero vantaggio.

 

IL POTERE DELLA CITY

brexit   5brexit 5

Secondo il quotidiano «The Independent», almeno due fondi speculativi miliardari della City sarebbero già legati alla campagna euroscettica, e altri sarebbero pronti a seguirli. Il quotidiano ha stimato che, in caso di uscita dall' Europa, cadrebbero molte delle restrizioni imposte dopo la crisi finanziaria del 2008, consentendo ai fondi di risparmiare qualcosa come 350 milioni di euro l' anno. Ma la City è spaccata sulla questione. Se molte imprese, soprattutto medio-piccole, lamentano i regolamenti imposti da Bruxelles, altri temono che la Brexit porterebbe incertezza.

 

La Cbi, la Confindustria inglese, ha scritto in un rapporto pubblicato la settimana scorsa che «la maggior parte delle aziende ritiene che gli argomenti a favore della permanenza in Europa pesino più di quelli contrari», ma, ha aggiunto, non è una posizione unanime. Il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha detto che l' appartenenza all'Ue ha reso l'economia più dinamica, ma anche più vulnerabile alle scosse finanziarie del continente.

brexit   3brexit 3

 

IL PREMIER CAMERON

Per Dominic Cumming, capo del gruppo «Vote Leave», Cameron «è nel panico» di fronte alla possibilità di una vittoria della Brexit. Dopo i tentennamenti in Europa, il Primo ministro sembra pronto a battersi per restare nell' Ue e imprimere una svolta alla campagna, respingendo punto per punto gli argomenti degli euroscettici.

 

Nel corso di un summit dei paesi nordici che si tiene questa settimana in Islanda, Cameron dirà no al modello Norvegia - Paese fuori dall'Ue ma con accesso al mercato unico - invocato da molti come esempio da seguire. Il Premier ha inoltre escluso l' idea di un secondo referendum paventata da alcuni in caso di vittoria della Brexit. «È una scelta chiara, dentro o fuori. Fuori vuol dire fuori», ha detto un portavoce.

brexit   4brexit 4

 

Il premier deve ancora svelare la data del referendum (da tenersi entro il 2017), e intanto se la deve vedere a Londra con la fronda euroscettica del partito conservatore, e a Bruxelles con alleati esasperati dalla mancanza di dettagli sulle richieste britanniche. Su questa doppia partita Cameron si gioca la carriera, e il Paese il suo futuro.

 

brexit   2brexit 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…