giorgia meloni antonio tajani matteo salvini migranti

I MIGRANTI SONO UN'ARMA ELETTORALE PERICOLOSA DA MANEGGIARE – CON GLI SBARCHI CHE PROSEGUONO, NONOSTANTE LE PROMESSE SUI “PORTI CHIUSI” DI MELONI E SALVINI, GLI ITALIANI CONTINUANO A ESSERE PREOCCUPATI DALLO STRANIERO: PER IL 50% SONO UNA “MINACCIA PER LA SICUREZZA E PER L'ORDINE PUBBLICO”, PER 31% “UN PERICOLO PER L’OCCUPAZIONE” – ILVO DIAMANTI: “IL TIMORE PER IL MIGRANTE VIENE UTILIZZATO DALLA DESTRA IN RELAZIONE A OGNI APPUNTAMENTO ELETTORALE, MA ORA CHE È AL GOVERNO RISCHIA DI DIVENTARE UN BOOMERANG...

Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per "la Repubblica"

 

meloni migranti

Gli immigrati continuano a costituire un motivo di preoccupazione per gli italiani. Nonostante i tentativi del governo di frenare o differire le “migrazioni”. Dirottandoli verso altri porti e altre destinazioni. Verso altri Paesi. L’Albania, per esempio, come prevede l’accordo fra Giorgia Meloni con il primo ministro Edi Rama. Un progetto che non è stato approvato dalla Corte Europea. Nel frattempo, però, i viaggi dai porti del Mediterraneo verso l’Italia proseguono. Frequenti.

 

[…] Così, non sorprende che gli immigrati continuino a generare inquietudine fra gli italiani. In misura crescente. Come rileva un sondaggio recente condotto da Demos per Repubblica. Il grado di preoccupazione nei loro confronti, infatti, negli ultimi mesi ha raggiunto indici che non si osservavano dal 2007. Parallelamente, è cresciuta la loro visibilità “mediatica”, come ha rilevato, nei suoi periodici rapporti, l’Associazione “Carta di Roma”.

 

sondaggio demos su italiani e migranti - la repubblica

Peraltro, appare evidente come il timore nei loro riguardi sia in relazione diretta con gli “appuntamenti elettorali”. A maggior ragione, dopo l’affermazione di Matteo Salvini, che, nello scorso decennio, ha utilizzato la paura degli immigrati come uno dei principali argomenti della sua “campagna elettorale permanente”. Con successo, fino all’irruzione di altre paure.

 

[…]

 

Tuttavia, negli ultimi due anni, gli sbarchi sulle coste italiane sono sensibilmente aumentati, secondo i dati pubblicati dal Viminale. Raggiungendo livelli analoghi a quelli rilevati nella metà dello scorso decennio. Così, nel 2023, gli immigrati hanno ripreso spazio sui media. La questione, comunque, non ha ottenuto la stessa attenzione “politica” del passato. Anche recente.

 

migranti soccorsi a lampedusa 5

D’altronde, secondo il “Rapporto dell’Osservatorio europeo sulla sicurezza” di Demos- Unipolis, pubblicato nei mesi scorsi, solo il 6% degli italiani considera gli immigrati il problema “prioritario”. Non solo per l’emergere di altre questioni, ma perché è cambiato il quadro politico.

 

In particolare, la composizione della maggioranza al governo. Che comprende partiti che, in passato, hanno utilizzato i migranti come argomento di polemica. La Lega, in primo luogo.

Insieme agli altri soggetti politici di Centro Destra. Guidati dai FdI di Giorgia Meloni. Ancora oggi, come mostra il sondaggio di Demos, i loro elettori esprimono un grado di inquietudine elevato, verso i migranti. […]

 

sondaggio demos su italiani e migranti - la repubblica

Gli immigrati hanno, comunque, mantenuto un posto significativo sulla “scena delle paure”, visto che oggi metà degli italiani li considera un “pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”. Il 38% una “minaccia alla nostra cultura e alla nostra religione”. Mentre è più ridotta la quota di quanti li ritengono “una minaccia per l’occupazione”. Probabilmente perché è divenuto evidente, alla maggioranza dei cittadini, quanto gli immigrati siano necessari alla nostra economia. Alle nostre imprese.

 

Tuttavia, è probabile che questo timore si diffonda nuovamente, nel prossimo periodo. La principale ragione è che, ormai, siamo entrati in campagna elettorale. Nelle ultime settimane, infatti, si è votato per rinnovare i “governi” e i Consigli regionali. Prima, in Sardegna, quindi, in Abruzzo. E, tra un mese, si voterà in Basilicata. Contesti nei quali la “paura dello straniero” non costituisce un tema prioritario.

 

giorgia meloni edi rama – costi dei migranti in albania - vignetta by osho

Tuttavia, ormai, ogni evento elettorale, dovunque avvenga, ha riflessi più ampi. Tanto più quando anticipa un’occasione che ha proiezione nazionale — e oltre. Ci riferiamo, ovviamente, alle elezioni europee, che avranno luogo, in Italia, i prossimi 8 e 9 giugno. […]

migranti a lampedusa 1migranti arrivano a lampedusa 2edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 2migranti arrivano a lampedusa 4migranti arrivano a lampedusa 6migranti a lampedusa 3

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)