I MISTERI DI MARIA-SAURA - LA ANGIOLILLO IGNORÒ LE LETTERE DEL FIGLIO SEGRETO, LA CUI STORIA SI INSERISCE NELLA LOTTA PER L'EREDITÀ: UN TESORO IN GIOIELLI VALUTATO 200 MILIONI, SPARITO DALLA CASSAFORTE - ESTRATTO DAL LIBRO DI VESPA E MORVILLO: D'ALEMA, FINI E LE CENE DI POTERE NEL SALOTTO DI PIAZZA DI SPAGNA

1. LA REGINA DEI SALOTTI IGNORO’ TUTTE LE LETTERE DEL FIGLIO TENUTO SEGRETO

Paolo Conti per il “Corriere della Sera

 

renato angiolillorenato angiolillo

«Per molti anni a seguire Maria ricevette nuove cartoline di auguri di compleanno dal figlio segreto ma non gli rispose mai. Non poteva soffrire, non voleva riaprire un capitolo chiuso». La storia, tragicamente autentica, ha il sapore del romanzo d’appendice con un retrogusto di tragedia greca.

 

Una madre abbandona il piccolo figlio lasciandolo al padre dopo una lite quasi di maniera, per aprire una nuova pagina della vita. Il figlio, anni dopo, scopre di non essere orfano come aveva sempre creduto e rintraccia la donna. Ma lei, contraddicendo tutti i luoghi comuni sugli istinti ancestrali, dopo un gelido incontro, lo allontana quasi con ostilità, lo cancella, non vuole rivederlo né risentirlo, nonostante le insistenze di quel figlio riemerso dal passato, e le sue tante lettere rimaste senza risposta. «Per non soffrire», sussurra lei agli amici. In realtà, costruendo un monumento all’egoismo.

il princie diamondil princie diamond

 

Il libro di Candida Morvillo e Bruno Vespa «La signora dei segreti. Il romanzo di Maria Angiolillo. Amore e potere nell’ultimo salotto d’Italia», che esce per Rizzoli (480 pagine, 20 euro), nasce dall’incontro tra Bruno Vespa (che totalizzò 51 presenze nelle serate Angiolillo entrando nella «top five» con Gianni Letta), quindi perfetto testimone di ciò che avvenne a quelle tavolate tra Prima e Seconda Repubblica, e Candida Morvillo, che con le sue inchieste su Io Donna scoprì nel 2012 l’esistenza del figlio segreto, Udo Maria Gregory Franck de Beurges, ricostruendo poi il giallo dei gioielli scomparsi dopo la morte di Maria Angiolillo nell’ottobre 2009, contesi tra i figli delle prime nozze di Renato Angiolillo e il primo figlio di Maria Girani, Marco Bianchi Milella.

Gianni Letta e Renato Angiolillo Junior Gianni Letta e Renato Angiolillo Junior

 

Un tesoro valutato duecento milioni, sparito dalla cassaforte (murata dietro un quadro, come in un thriller). Soprattutto, c’era il mitico diamante rosa «Princie», un’altra tessera del mosaico ritrovata durante l’inchiesta, un tempo appartenuto alla Maharani di Baroda, 34,65 carati, battuto all’asta da Christie’s nell’aprile 2013 per 39 milioni di dollari. Il tutto al centro di una lite tra eredi di cui fa adesso parte anche lui, il misterioso figlio segreto, che ancora cerca la madre nelle donne che sposa.

 

MARIA ANGIOLILLO GIANNI LETTA MARIA ANGIOLILLO GIANNI LETTA

Il libro (che sarà presentato a Roma il 18 maggio alle 18 a Palazzo Wedekind in piazza Colonna e a Milano il 20 maggio a Rizzoli Galleria alle 18.30) può essere letto in molti modi. Per esempio come una storia del costume socio-politico italiano del dopoguerra, partendo dai salotti milanesi primi anni 50 dove la giovane Maria Girani — futura moglie e infine vedova di Renato Angiolillo, fondatore de Il Tempo — incrociava il proprio destino con quello di Wanda Osiris, Luchino Visconti, Indro Montanelli e Gaetano Afeltra, approdando alla Roma dei principi, dei cardinali, degli industriali e degli avventurieri (molto eloquenti e dettagliate le pagine sulla stagione della loggia P2) soprattutto della politica, che fece del suo Villino Giulia incastonato nella scalinata di Trinità dei Monti un crocevia di accordi segreti, intrighi, amicizie e amori, persino di inchieste giudiziarie.

UDO FRANK JUNIOR FIGLIO DI MARIA ANGIOLILLOUDO FRANK JUNIOR FIGLIO DI MARIA ANGIOLILLO

 

Ma può essere anche affrontato come una autentica banca-dati della storia repubblicana per la fluviale quantità di personaggi, aneddoti, trame, intese politiche, materiale riportato con meticolosa attenzione per il dettaglio. Nelle pagine ti puoi imbattere indifferentemente in Silvio Berlusconi e in Gianni Agnelli, in Andreotti e nella principessa Isabelle Colonna, in Henry Ford II e nel cardinal Camillo Ruini (minacciato da Maria Angiolillo al telefono di depennamento dall’elenco dei commensali se non avesse confermato lì, all’istante).

 

lar maria angiolillo lar maria angiolillo

E ciascuno ha uno spazio per il racconto del carattere, delle abitudini, dei modi. Vista l’umile partenza da un appartamentino nella periferia milanese della Ghisolfa e l’arrivo al piano più alto della high society nostrana come indiscussa sovrana dei salotti di Roma — per non dire del figlio segreto e di un’accusa di bigamia — un tempo si sarebbe parlato della biografia di un’avventuriera.

 

In realtà il libro ricostruisce una clamorosa, irripetibile avventura in un’Italia ormai consegnata alla storia. Tranne che per quei gioielli da duecento milioni, per quel diamante rosa, capitolo giudiziario apertissimo a qualsiasi conclusione.

 

kbo angiolillo kbo angiolillo

 

2. E D’ALEMA RACCONTO’: SPEZZO I TAPPI DI FERRO. FINI NON NE E’ CAPACE

Brano tratto da “La signora dei segreti” pubblicato da “il Corriere della Sera

 

La prima volta che andò ospite a casa Angiolillo, nel novembre 1995, D’Alema rivelò da dove nasceva il nomignolo di «Spezzaferro» che era comparso sui giornali: «Per allentare la tensione, spezzo con le mani in otto frammenti i tappi dell’acqua minerale».

E aggiunse serio: «Fini non ne sarebbe capace». Nessuno osò indagare sui retroscena di tanta sicurezza. A tavola, si parlò a lungo delle proposte di Maccanico per salvare

la legislatura e ipotizzare un nuovo governo.

 

fendi party angiolillo fendi party angiolillo

E alla fine della colazione, D’Alema s’appartò con Letta: «Se raggiungiamo un accordo in camera caritatis su un paio di punti...». Il primo riguardava una qualche sistemazione del conflitto d’interessi di Berlusconi, il secondo alcuni aggiustamenti costituzionali che fossero digeribili per la sinistra. D’Alema chiese tre mesi di tempo per verificare la tenuta dell’accordo e questo indispettì  molto i «falchi» del Polo, guidati da Giuliano Ferrara che ben tenevano a mente l’impegno  di far dimettere il governo Dini entro l’anno.

 

far maria angiolillo far maria angiolillo

Ma al pranzo natalizio di Maria, il 12 dicembre del ’95, il presidente del Consiglio Lamberto Dini si presentò in grandissimo spolvero, accompagnato dalla moglie Donatella in abito lungo di velluto e fasciata sul collo da un prezioso monile come non se ne vedevano  da molto nei tre tavoli del Villino Giulia.

 

La padrona di casa aveva fatto le cose  in grande. Nella sala da pranzo gli ospiti trovarono alberi spuntati da una meravigliosa foresta sommersa: la forma delle chiome bruno-amaranto era perfettamente sferica  e i frutti erano conchiglie e stelle marine.

Atto di Matrimonio Comune di Roma Angiolillo Girani Atto di Matrimonio Comune di Roma Angiolillo Girani

 

Dini era felice: aveva appena incassato il voto favorevole di Fausto Bertinotti in una mozione di sfiducia presentata dal centrodestra. «Il rospo è diventato principe» ironizzarono i giornali ricordando i giudizi di Rifondazione sul governo. Ma le minacce

di D’Alema e Veltroni a Bertinotti erano evidentemente state convincenti. La politica, pero, è una donna infedele e trenta giorni  esatti dopo il festoso pranzo natalizio  al Villino Giulia, Dini dovette dimettersi.

 

TESTAMENTO ANGIOLILLOTESTAMENTO ANGIOLILLO

Il tentativo di Maccanico cadde per uno sgambetto che gli fece Scalfaro al momento in cui gli conferì l’incarico di formare il nuovo governo, il 1° febbraio 1996: tagliò dalla dichiarazione di rito la parola «semipresidenzialismo» e questo autorizzò Fini e Casini a boicottare un governo di larghe intese che li avrebbe visti in posizione marginale. La rinuncia avvenne mercoledì 14 febbraio, amarissimo giorno di San Valentino...

candida morvillocandida morvillo

 

bmw26 angiolillo vespabmw26 angiolillo vespa

 

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