giulio berruti maria elena boschi

I VELENI DI FERRONI – DICONO CHE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI ABBIANO UN NIDO D’AMORE SEGRETO VICINO ROMA: LA ZONA INDICATA È QUELLA DI SANTA MARINELLA, IDEALE PER TORNARE VELOCEMENTE NEI PALAZZI DELLA POLITICA – CONTE RIPROPONE CON DRAGHI IL FORMAT BONAFEDE-DI MATTEO, STAVOLTA CAPOVOLTO – MICHELE EMILIANO ALLA FRUTTA INSULTA IL NORD

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

Gianfranco Ferroni per "il Tempo"

 

Conte ripropone con Draghi il format Bonafede-Di Matteo

 

Di grillini delusi ce ne sono molti. Uno, in particolare, ha registrato con attenzione quanto detto dal premier Giuseppe Conte a proposito di Mario Draghi, definendolo "stanco".

 

E spiffera: “E’ lo stesso modulo che abbiamo visto con le lusinghe fatte dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al magistrato Antonino Di Matteo: promesse fatte e smentite, ricostruzioni di parte, e alla fine il gran casino.

 

nino di matteo alfonso bonafede

Un format riproposto, stavolta capovolto, con la fonte governativa che si mette a parlare di incarichi pubblici e trattative private: l’altra volta era stato il candidato prescelto, e trombato, a uscire allo scoperto.

 

Anche per quanto è accaduto con l’ex presidente della Bce sarà bene che se ne occupi Massimo Giletti, prossimamente. Magari poi Draghi chiamerà in diretta, durante la trasmissione, per smentire quanto è stato detto dal presidente del consiglio”.

 

 

giulio berruti maria elena boschi foto chi 2

 

***

 

Boschi e Berruti? Cercate a Santa Marinella

 

Dicono che c’è un nido d’amore segreto per la splendida Maria Elena Boschi e l’attore Giulio Maria Berruti. Dove si troverebbe? Vicino Roma, nella costa laziale situata a nord della capitale. La zona indicata è quella di Santa Marinella, ideale per tornare velocemente nei palazzi della politica, nonostante i numerosi autovelox piazzati lungo la statale Aurelia. Per non parlare del “tutor”.

MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI AMOREGGIANO

 

***

Conte doveva studiare Ferdinando II de’ Medici

 

La “quarantena universale” è stata istituita dal granduca Ferdinando II de’ Medici per la prima volta in Europa. C’era la “bolletta”, un documento con cui si certificava di non essere appestati. E il divieto di processioni e manifestazioni pubbliche, oltre alle misure di distanziamento interpersonale.

 

Tutto è stato ricordato nel saggio dello storico Pier Paolo Benucci intitolato "La grande peste del 1630 a Firenze", Mauro Pagliai Editore. “Non solo il granduca inventò di fatto il lockdown”, spiega l’autore, “ma la situazione venne gestita in modo assai più razionale rispetto a oggi: il provvedimento, che di fatto chiuse in casa gran parte dei fiorentini, fu accompagnato da un’attenta attività di censimento.

 

Ferdinando II de' medici

Tutte le scuole e le botteghe, a parte quelle della lana e della seta, vennero chiuse, e la città fu suddivisa in sestieri per agevolare la distribuzione dei viveri, l’individuazione dei malati, il sequestro di carri, carrozze e cavalli”. Il testo è frutto di una ricerca decennale negli archivi cittadini. La scena era dominata da cerusici, speziali e “ciarlatani”, piazzisti di unguenti e amuleti (oggi, gel e mascherine), ma già all’epoca si comprese come la malattia fosse in qualche modo trasmissibile dagli animali, ovvero i topi, all’uomo. E a Firenze si promossero iniziative intraprendenti come un’incessante ricerca del “paziente zero”, il primo a introdurre la malattia in città. “Questo mentre a Milano”, nota Benucci, “era invece diffusa la credenza dell’untore”.

 

***

giancarlo leone foto di bacco

Leone, il canone Rai vada al cinema

 

E’ a Venezia per parlare del Mia, il mercato internazionale dell’audiovisivo che si terrà a Roma dal 14 al 18 ottobre: e il presidente dell’Apa, l’associazione produttori audiovisivi, Giancarlo Leone pensa a come finanziare il cinema in tempo di Covid-19.

 

La grande peste del 1630 a Firenze

Dicendo: “E’ necessario che non si riduca l'investimento nelle produzioni dei principali players distributivi e televisivi così come prosegua il grande sforzo straordinario che il Mibact guidato da Dario Franceschini ha previsto per il nostro settore. In questa direzione rivolgo ancora la richiesta al governo di riconoscere alla Rai l'intero extra gettito che proviene dal canone in bolletta, restituendo di fatto al servizio pubblico oltre 100 milioni l'anno per investimenti nella produzione. In caso contrario, ripercussioni preoccupanti per l'audiovisivo e per il cinema”.

 

***

Emiliano è alla frutta e insulta il nord

 

michele emiliano

La campagna elettorale per le prossime amministrative fa brutti scherzi a Bari. C’è chi sta alla frutta: è sufficiente leggere cosa scrive su Facebook il governatore della regione Puglia, Michele Emiliano: "Non possiamo accettare di essere presi in giro da gente che per anni e anni ha insultato e perseguitato noi del sud. Figuratevi se quello che è successo al nord con il Covid fosse capitato, in quelle proporzioni, a noi meridionali. Ci avrebbero detto di tutto. Invece proprio noi, durante l'emergenza, abbiamo aiutato le regioni del nord ed è una cosa che ci ha riempito il cuore. Avremmo fatto lo stesso con chiunque ne avesse avuto bisogno. Questa è la nostra storia, questa è la Puglia". Amen.

GIUSEPPE CONTE MICHELE EMILIANO

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...