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LE IENE NON MOLLANO L'OSSO GRILLINO - INDAGANDO SULLE FIRME FALSE DEL M5S A PALERMO, SCOPRONO CHE IL POLIZIOTTO CHE DOVREBBE INDAGARE SUL CASO PASSEGGIA A BRACCETTO CON GRILLO (VIDEO INTEGRALE) - MENTRE IL LEADER AVEVA RINGRAZIATO IL PROGRAMMA PER AVER SVELATO LE MAGAGNE, I DEPUTATI COINVOLTI LO QUERELANO: ''COSÌ I MAGISTRATI STABILIRANNO LA VERITÀ''. MA LA VERITÀ È GIÀ MOLTO CHIARA...

 
 
 
 
 
Domenica 30 ottobre in prima serata su Italia 1, a “Le Iene Show” è andata in onda una nuova inchiesta di Filippo Roma sulle presunte irregolarità alle elezioni amministrative di Palermo nel 2012 da parte del M5S.

 

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Il caso era scoppiato dopo la messa in onda nelle scorse puntate di alcuni servizi realizzati dalla Iena sulla raccolta di firme a sostegno della lista del Movimento 5 Stelle in occasione delle comunali. Dopo aver portato alla luce numerosi rilevanti elementi, che hanno convinto la Procura di Palermo a riaprire le indagini precedentemente archiviate, le Iene hanno deciso ieri sera di occuparsi nuovamente della vicenda a causa di importanti novità.

 

Recentemente è stata presentata, infatti, un’interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno a proposito della vicenda delle presunte anomalie nella raccolta firme del M5S. Riguardo alle indagini realizzate tre anni fa dalla Digos a seguito della denuncia del Prof. Vincenzo Pintagro, nell’interrogazione si legge: “[…] A parere dell'interrogante […]: le indagini furono condotte da agenti di Polizia in amicizia con due politici in carica del Movimento 5 Stelle.

 

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In particolare, si annovera il commissario della Digos di cui, nel documento inviato, non si ricordano le generalità ma si riporta la descrizione fisica: alto, con naso lungo, irregolarità nei tratti del volto e la somiglianza all'attore Antonio De Curtis, in arte Totò. Tale descrizione potrebbe essere associata, secondo indiscrezioni di stampa al commissario G.P., ex dirigente della Digos di Trapani, dal 2009 stabile presso gli uffici della Digos di Palermo, presente anche durante la manifestazione ‘Italia 5 Stelle’ che si è svolta nel capoluogo della Regione nel mese di settembre, e individuato nel cordone di protezione al sindaco di Roma Virginia Raggi, ripreso nelle immagini balzate agli onori della cronaca per le violenze esercitate dagli attivisti del M5S contro i giornalisti presenti all'evento […].

 

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[…] considerato che: gli attivisti registrano relazioni di amicizia tra il commissario che ha condotto le indagini successivamente archiviate e alcuni politici in carica del M5S, che risalgono a tempi precedenti, come riportato sopra…”.

 

Dopo aver recuperato le immagini relative alla manifestazione sopracitata, la Iena mostra delle riprese video risalenti al giorno precedente che sembrano ritrarre la stessa persona con Beppe Grillo durante una lunga passeggiata per i vicoli del mercato Ballarò a Palermo. Durante la camminata il leader del M5S prende più di una volta a braccetto l’uomo come se tra loro ci fosse un rapporto confidenziale. Sempre a braccetto, Grillo parla con lui anche di politica e del premier Matteo Renzi. (vedi frame in allegato)

 

Beppe Grillo: Sì, ma adesso che possiamo veramente dare una botta della m……, veramente voglio andare a fare a vincere le elezioni, stanno facendo qualsiasi cosa per bloccare il sistema di elezioni, la legge elettorale, cioè stanno modificando proprio ad hoc per non farci vincere.

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[…]

Grillo: Viene Renzi a fare due passi qua adesso, eh? Venisse Renzi qua, facesse due passi qua, che belin.

 

Poiché nell'interrogazione si parla di possibili relazioni di amicizia tra il commissario che ha condotto le indagini e alcuni politici in carica del M5S, l’inviato cerca di approfondire questa ipotesi e, consultando Facebook e analizzando gli amici del poliziotto a cui farebbe riferimento l’interrogazione, trova un deputato regionale che allora era candidato alle elezioni e Samantha Busalacchi, una delle due persone accusate dal professor Pintagro di aver falsificato le firme, all’epoca anche lei candidata.

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Alla Iene, inoltre, è stato segnalato che tale poliziotto sarebbe anche un cugino di secondo grado di uno dei candidati cinque stelle del 2012, anche lui inserito nella mailing list in cui si faceva riferimento a dei problemi nella raccolta firme.

(link al servizio del 19 ottobre http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/10/19/roma-firme-false-le-email-che-inchiodano-il-m5s-_10489.shtml )

 

C’è un altro motivo ha portato le Iene ad occuparsi nuovamente della vicenda. L’avvocato dei cinque parlamentari pentastellati (On. Claudia Mannino, On. Giulia Di Vita, On. Riccardo Nuti, On. Chiara Di Benedetto, On. Loredana Lupo) che hanno denunciato gli autori della trasmissione per diffamazione, infatti, qualche giorno fa ha fatto recapitare in redazione una lunga e dettagliata lettera di richiesta di rettifica contenente tesi che provocano perplessità.

 

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Filippo Roma, quindi, cerca di parlare anche con il suddetto avvocato, contattando sia lui che il suo studio legale. L’avvocato, però, ad oggi non ha ancora accettato di ricevere l’inviato.

Sulla pagina Fb della trasmissione è stato pubblicato il documento in questione. In questo modo, chiunque ne abbia voglia potrà leggerlo e valutare se sia fondato o meno.

 

Qualche giorno dopo la denuncia, prima che arrivasse la lettera con richiesta di rettifica, Filippo Roma è riuscito a confrontarsi con alcuni dei componenti M5S che hanno sporto denuncia.

Iena: Onorevole buongiorno, ha visto che poi queste firme alla fine erano false?

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On. Claudia Mannino, deputata Movimento 5 Stelle: No, no, non sono false, però, lo stabilirà la magistratura.

 

Iena: Ma intanto noi l’abbiamo già stabilito facendolo vedere ai diretti interessati che ci hanno detto “ma, queste firme sono false”, le hanno disconosciute.

Mannino: Lo stabilirà la magistratura, abbiamo presentato querela e basta.

Iena: Già due periti grafologi esperti hanno analizzato le firme e hanno scoperto che sono false, ma che è successo?

 

Mannino: Esiste la magistratura, che, così come ha riaperto il caso, stabilirà se queste ipotesi dei vostri grafologi sono vere, tutto qui.

Iena: Comunque noi abbiamo in mano delle mail che vi siete scambiati voi candidati al consiglio comunale i primi di aprile, dove, effettivamente, viene fuori che c’è un problema firme, perché Samanta Busalacchi scrive a tutti quanti, lei compresa: “Vi sto inoltrando il modello del foglio raccolta firme, stampatelo A COLORI FRONT E RETRO e tutto domani raccogliete quante più firme potete”. Ma cosa era successo? Perché i primi di aprile, mancavano tutte queste firme? Addirittura 1.200 firme mancavano.

 

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Mannino: No, no, come avete voi omesso nel vostro ultimo servizio e come ha scritto Giorgio Ciaccio, noi abbiamo semplicemente fatto una verifica di alcuni requisiti. Secondo la nostra interpretazione, in alcune firme mancava la data del documento di emissione o la data di scadenza e quindi ne servivano delle altre, ma Claudia La Rocca scrive espressamente che le firme con la data di emissione del documento erano un certo numero, le altre firme senza la data di scadenza erano un altro numero e quindi per Giorgio Ciaccio quelle che erano valide erano 850, ma noi avevamo raccolto molte più firme.

 

Iena: Che cosa avete fatto quella notte in sede tredici ore? Che lavoro estenuante avete compiuto?

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Mannino: Nessuno, abbiamo semplicemente controllato i documenti che ci ha portato poi a poter dire quante firme avevamo col documento di emissione e quante ne avevamo senza la data di scadenza, eccetera, cose che tra attivisti si fanno regolarmente.

Iena: Perché poi lei scrive agli altri di tornare in sede con i moduli sia che essi siano firmati sia che non lo siano?

Mannino: E certo.

Iena: Siccome il professor Pintagro ci ha detto varie cose…

Mannino: Pintagro ha cambiato versione 3 volte.

Iena: E una di queste si è rivelata vera, cioè che le firme sono false, non è che è vero anche il fatto che lei e la Busalacchi avete ricopiato queste firme?

Mannino: Vi ho già risposto, vi ho già presentato querela.

 

Lo stesso giorno Filippo Roma incontra nuovamente fuori dal Parlamento l'On. Claudia Mannino, che, questa volta, è in compagnia di altre due dei cinque onorevoli che hanno denunciato le Iene.

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Iena: Ripercorriamo ciò che successe la mattina del 3 aprile, quando la Busalacchi ha mandato questa mail “urgente”  in cui chiede di raccogliere quante più firme possibili perché sennò ci sarebbe stato il rischio di non potervi candidare?

On. Giulia Di Vita, deputata Movimento 5 Stelle: Ragazzi, ma questo è un interrogatorio di cui dobbiamo parlare in Tribunale.

 

Iena: Non è un interrogatorio, ma una domanda fatta da un reporter e basta.

Mannino: Ma nelle mail che avete c’è già scritto.

On. Loredana Lupo, deputata Movimento 5 Stelle: Non conoscete il Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle si crea problemi dove non ci sono ogni tanto, ha questo piccolo problema.

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Iena: Quindi qui la Busalacchi aveva esagerato, diciamo?

Mannino: No, va beh.

 

Iena:  Io dico, voi ci avete querelato, e Beppe Grillo ci ha ringraziato, come mai?

Mannino: Pazienza, pazienza, lo verificherà la magistratura, punto.

Iena: Che ne pensate del fatto che Beppe Grillo ci ha ringraziato?

Di Vita: Perché è giusto, se sono uscite fuori delle irregolarità è giusto che vengano fuori e capiamo cos’è successo. E’ primo interesse nostro.

Iena: E’ interesse vostro che ci querelate e non ci rispondete? Queste firme quindi sono vere?

 

Mannino: Certo che sono vere, le hanno certificate, poi se ci sono state delle irregolarità ci sarà la magistratura.

Iena: Sono vere anche se i diretti interessati le hanno disconosciute?

Mannino: Ognuno faccia le sue dichiarazioni.

Iena: In che senso?

Mannino: Ognuno se disconosce la propria firma… io che ci posso fare?

Iena: Vuol dire che sono false però.

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Mannino: Lo dirà davanti a un magistrato.

Iena: Voi pensate che le persone che abbiamo intervistato ci abbiano detto una bugia? Hanno mentito?

 

Mannino: Noi non diciamo nulla.

Iena: Io sto parlando delle firme che avete effettivamente depositato. Appena abbiamo fatto vedere a queste persone la firma ci hanno detto “ma questa non è la mia firma”.

Di Vita: Ma il servizio l’abbiamo visto, non è che siamo cretine.

Iena: Ma questa cosa vi lascia serene, così?

Di Vita: Non ci lascia serene, secondo te perché abbiamo querelato?

Iena: Avete querelato me, perché?

 

Di Vita: Anche Pintagro, tutti abbiamo querelato.

Iena: Questa storia delle firme false probabilmente allora è inventata?

Di Vita: No, se ci sono delle irregolarità, noi siamo i primi che vogliamo sapere come mai, evidentemente ci sono sfuggite e non ce ne siamo accorti primi noi.

 

Per capire con chi si schieri il Movimento Cinque Stelle e che tipo di provvedimenti abbia deciso di prendere nei confronti dei cinque deputati, la Iena prova in più occasioni a chiedere spiegazioni al portavoce Rocco Casalino, che però preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito.

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* Per chi non avesse visto i servizi precedenti, la vicenda ha avuto inizio quando un anonimo aveva segnalato alle Iene alcune presunte irregolarità riguardanti la raccolta di firme a sostegno della lista del M5S, ovverosia le firme dei cittadini sostenitori che ogni partito deve raccogliere e far autenticare da un pubblico ufficiale per potersi candidare alle elezioni. Secondo la segnalazione, a detta dell’anonimo inviata anche a Luigi Di Maio e alla Procura di Palermo, le firme presentate in Comune nel 2012 sarebbero false.

 

Due attivisti del M5S, il professor Vincenzo Pintagro e Francesco Vicari, già sentiti all’epoca delle prime indagini, hanno poi confermato tutto ai microfoni delle Iene. La Iena aveva deciso, quindi, di rivolgersi a una consigliera comunale di Palermo affinché richiedesse un accesso agli atti per poter controllare le firme depositate dai 5Stelle nel 2012. Dopo due mesi dalla richiesta, il consigliere aveva finalmente ottenuto il permesso di averne una copia, condividendola con le Iene.

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Alcuni cittadini, intervistati dall’inviato, non avevano riconosciuto come proprie le firme sui moduli depositati; al contempo, anche due esperti grafologi consulenti del Tribunale di Milano, interpellati dalle Iene per un’attenta perizia calligrafica, avevano espresso i propri dubbi sull’autenticità delle firme presentate dal M5S, dichiarando in particolare: “Ci sono molti falsi, tantissimi”.

 

Le due persone chiamate in causa dal prof. Pintagro (“…Quando si sono raccolte le firme, io ho trovato due persone che stavano ricopiando 2000 firme e in quella sede…”), Samanta Busalacchi, oggi tra i possibili candidati a sindaco di Palermo per il M5S alle prossime elezioni, e l'onorevole 5 Stelle Claudia Mannino, hanno sempre sostenuto di non saperne nulla.

Successivamente le Iene sono state contattate da Giuseppe Marchesi, ex attivista del movimento, candidato M5S a Palermo nel 2012, e sono entrate in possesso delle mail scambiate, nei giorni precedenti alle comunali, tra i candidati di allora, tra cui molti degli attuali parlamentari nazionali penta stellati siciliani. Il carteggio mostrerebbe che tutti sapevano fosse emerso un improvviso problema sulle firme raccolte a sostegno della lista proprio a ridosso del termine della presentazione delle candidature.

 

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In seguito alla messa in onda dei servizi, Beppe Grillo ha ringraziato pubblicamente con un post nel suo blog le Iene e le persone che hanno denunciato il fatto, ma, nonostante ciò, come già anticipato, cinque deputati nazionali 5 Stelle (On. Claudia Mannino, On. Giulia Di Vita, On. Riccardo Nuti, On. Chiara Di Benedetto, On. Loredana Lupo) hanno querelato alcuni autori del programma per diffamazione.

 

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