nicola zingaretti carlo calenda

“IL PARTITO DEMOCRATICO NON HA UN CANDIDATO. DEVE ACCONTENTARSI” - CALENDA HA SPARIGLIATO LE CARTE E GODE A VEDERE IL CORPACCIONE DEL PD CHE LO IMPALLINA: “CI FOSSE STATO UN CANDIDATO SOLIDO IL PROBLEMA NON SI SAREBBE POSTO” - ZINGA NON SA CHE FARE: ASPETTARE GLI STATI GENERALI PER VEDERE SE DI MAIO SCARICA LA RAGGI O BUTTARSI SU CARLETTO, CHE LITIGA CON TUTTI E NON È AMATO (EUFEMISMO) DALLA DIRIGENZA?

 

 

 

Emanuele Lauria per www.repubblica.it

 

ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE

"Dovete accontentarvi...". Con un'ironia al limite del sarcasmo, Carlo Calenda sferza il Pd e rilancia sulla sua candidatura a sindaco di Roma. Lui c'è, è in campo e non ha alcuna voglia di ritirarsi. Né di partecipare alle primarie evocate da Zingaretti. La corsa alla nomination del centrosinistra per il Campidoglio è diventata la trama di una commedia, con batti e ribatti degni di un copione da Oscar.

 

I dem non vogliono Virginia Raggi, Calenda neppure (ma dice che comunque "ha fatto meglio di Alemanno") epperò di abbracciarsi non se ne parla. Nicola Zingaretti, di buon mattino, fra un sorriso e una bordata a Conte sul no al Mes, rivolge un sentito pensiero all'ex ministro: per il Comune capitolino c'è lui, dice in sostanza l'inquilino del Nazareno, ma ci sono anche altri. "In ogni città il centrosinistra si sta organizzando per vincere le elezioni.

CARLO CALENDA fabio fazio

 

 Anche a Roma. Un patrimonio di forze, di donne e uomini, che ha già vinto nella Capitale - afferma Zingaretti - e che ora sta discutendo sul manifesto e sugli obiettivi, per poi attivarsi per selezionare il percorso da intraprendere facendo decidere ai romani. Credo che la partecipazione popolare e la valorizzazione nelle città di queste donne e questi uomini sia un immenso patrimonio per vincere le elezioni. Il percorso è aperto a tutti, quindi anche a Calenda".

 

CARLO CALENDA SI CANDIDA A ROMA BY EDOARDOBARALDI

Un modo per dire, come fa esplicitamente il vicesegretario del Pd nel Lazio Enzo Foschi, "che non ci si può autocandidare, non si può mettere il proprio ego davanti a Roma". Di più: "Quella di Calenda - rincara la dose Andrea Casu, segretario del partito a Roma - è una candidatura contro tutto quello in cui il Pd crede: le primarie e il governo di cui siamo parte fondamentale. Purtroppo ancora una volta divide e la destra brinda"

 

Ma Calenda va dritto come un treno: "Le primarie? Sono prive di senso in questo momento". Anche per questioni sanitarie: "Il governo decide che non possono esserci più di sei commensali a tavola e poi apri i gazebo a quarantamila persone? Mentre se le primarie si fanno con numeri bassi finisce che prevalgono le truppe cammellate...".

ZINGARETTI CALENDA SIMBOLO PD EUROPEE

 

Parole che fanno infuriare un altro big come Andrea Orlando: "Carlo Calenda si candidi pure ma non tenti di delegittimare le primarie con argomenti discutibili". In ogni caso il tema, per il leader di Azione, non esiste: "Per ora a Roma sono il candidato del mio movimento, e sono convinto che con me si vince e si risolleva la città. Se vado col centrosinistra lo deve decidere il centrosinistra". E se ci fosse un altro nome? "Resto in campo".

 

Ma, aggiunge Calenda, "ci fosse stato un candidato solido questo problema non si sarebbe posto, penso che sarebbe più facile per il Pd appoggiare uno dei loro, ma uno dei loro non c'è". E allora? "Allora - sibila ai microfoni di 'L'aria che tira' su La 7 - il partito democratico deve accontentarsi". Appunto.

 

carlo calenda nicola zingaretti anna finocchiaro

Nel frattempo, Calenda è spesso in tv e attivissimo sui social. Incassa l'appoggio di Lapo Elkann ("Non c'è miglior candidato per Roma") e di +Europa (Emma Bonino, Benedetto Della Vedova, Riccardo Magi), dopo quello già dichiarato dei renziani. Chiede a Fabrizio Barca di correre insieme in ticket e replica a quanti gli rimproverano alcune dichiarazioni del 2018: "Io sindaco di Roma? Neanche morto, sarei un cialtrone", aveva detto l'ex ministro. Su Facebook e Twitter molti gli rinfacciano l'incoerenza, e Calenda risponde così: "All’epoca mi si accusava di voler usare il lavoro, richiesto dai sindacati, sul tavolo per Roma come lancio per una candidatura. Spiegai che non ci pensavo proprio, non volevo fare politica. E difatti non mi candidai alle elezioni per il parlamento". Il battage, politico e soprattutto mediatico, continua.

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