antonio caridi 4

IN CELLA 18 MESI PER LEGAMI CON LA MAFIA CHE NON C’ERANO - ASSOLTO L'EX SENATORE DI FORZA ITALIA ANTONIO CARIDI: VENNE ARRESTATO NEL 2016 COL SÌ DEI COLLEGHI PARLAMENTARI - L’ACCUSA ERA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE NELL'AMBITO DEL PROCESSO “GOTHA” SULLA ‘NDRANGHETA, MA ORA I GIUDICI HANNO STABILITO CHE “IL FATTO NON SUSSISTE” - L’EX PARLAMENTARE: “CON LA POLITICA HO CHIUSO. NON VOTO NEMMENO PIÙ”

Francesco Cramer per “il Giornale

 

antonio caridi1

La fine di un incubo durato cinque anni per l'ex parlamentare azzurro, poi transitato in Gal (gruppo Grandi autonomi e libertà, ndr), Antonio Caridi. Assolto venerdì sera dai giudici di Reggio Calabria perché il «fatto non sussiste». L'accusa era infamante: «associazione a delinquere» nell'ambito del processo «Gotha» sulla ‘ndrangheta.

 

Un dibattimento durato cinque anni il cui epilogo, in primo grado, è finito bene. Ma l'odissea è stata tostissima: il pm aveva addirittura chiesto 20 anni per Caridi. Invece le accuse si sono sciolte come neve al sole.

 

ANTONIO CARIDI

Eppure l'ex parlamentare è stato arrestato nel 2016, sbattuto in carcere a Rebibbia, distrutto politicamente e umanamente. «Sono soddisfatto, ho sempre avuto un comportamento improntato alla massima trasparenza», la sua prima reazione. La seconda: «Mi voglio riprendere la mia vita, che è stata mortificata, anche da 18 mesi di carcere a Rebibbia, in alta sicurezza. Una barbarie. Voglio ringraziare i miei avvocati Carlo Morace e Valerio Spigarelli che mi sono sempre stati vicini anche umanamente».

 

ANTONIO CARIDI 2

Rabbia per gli ex colleghi che l'hanno mandato in carcere? Al Giornale Caridi giura: «Non ho mai portato rancore, sono un cattolico io». Di politica, però, non vuol parlare: «Non ho ancora firmato per i referendum e in ogni caso con la politica ho chiuso. Dal 2016 non voto nemmeno più».

 

ANTONIO CARIDI

Il politico era stato indagato dalla Dda con l'accusa di fare parte di una associazione segreta, capeggiata dall'ex parlamentare del Psdi, Paolo Romeo, condannato invece a 25 anni, con l'obiettivo di condizionare la politica cittadina e per avere agevolato le cosche De Stefano e Gullace, in cambio di sostegno elettorale.

 

ANTONIO CARIDI

Con Caridi, sono state assolte altre tredici persone. Nel 2016, l'indagine e la richiesta di arresto con tanto di «ok» del Senato, pieno di polemiche: voto segreto, 154 favorevoli, 110 contrari, 12 astenuti. A far tintinnare le manette, Pd e Movimento 5 stelle in coro. Unico dem a rifiutare l'ordine di scuderia, il senatore Luigi Manconi che evidenziò «palesi carenze e gravi debolezze delle motivazioni addotte a sostegno della richiesta di arresto».

 

ANTONIO CARIDI

E ancora, parlando di fumus persecutionis, alzò il dito: «Se fossero state sussistenti le necessità cautelari per l'arresto del senatore Caridi, perché non sono state fatte valere quindici anni fa, quando essendo stato informato di indagini nei suoi confronti per così gravi capi d'accusa lo stesso Caridi avrebbe potuto inquinare le prove o sottrarsi alle indagini con la fuga?».

 

Nessuna grinza ma... Per Caridi si spalancarono le porte della cella. Per tanto, tantissimo tempo. Ottantacinque settimane di galera da presunto colluso con la 'ndrangheta. Ottantacinque settimane in gattabuia in custodia cautelare. A liberarlo, nel 2018, una sentenza del Tribunale del riesame di Reggio Calabria.

 

ANTONIO CARIDI

E per ben due volte la Corte di Cassazione si espresse dicendo che, lette e rilette le carte, non era saltato fuori neppure un indizio piccolo piccolo che suffragasse l'ipotesi di Caridi mafioso. Già da quei pareri della Cassazione si poteva evincere l'insussistenza delle accuse.

 

Quindi, dopo venti mesi di galera, ingiusta, Caridi è tornato a casa. Ma con sempre un processo da affrontare perché nonostante i supremi giudici avessero detto che l'impianto accusatorio era traballante, il Tribunale del riesame derubricò l'accusa a «concorso esterno». Come a dire: «Sì, ok, Caridi non è mafioso ma, almeno un pochino la mafia l'ha aiutata». Invece no: assolto perché il fatto non sussiste.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...