mario monti lira euro

NON ABBIAMO PIÙ UNA LIRA? NE ABBIAMO TROPPE! IN CIRCOLAZIONE CI SONO ANCORA BANCONOTE PER UN EQUIVALENTE DI 1,4 MILIARDI DI EURO CHE IL GOVERNO MONTI FREGO' AGLI ITALIANI - ORA CI PENSA LA CONSULTA?

Marco Menduni per “la Stampa”

 

LIRE LIRE

Quante lire ci sono ancora in circolazione? Si può solo tentare una stima. Ma la cifra oscilla tra l' 1,2 e l' 1,4 miliardi di euro. Una cifra enorme. Banconote finite in qualche cassetto, con buona pace di chi dava ormai per scontato di aver perso un tesoro più o meno grande. Invece una recente sentenza della Corte costituzionale ha riaperto la partita.

 

I giudici, infatti, lo scorso 5 novembre hanno accolto il ricorso di un gruppo di risparmiatori. E hanno impallinato una norma del decreto Salva Italia del governo Monti. Anticipava al 6 dicembre 2011 il termine entro il quale le lire potevano essere convertite in euro. Un blitz, perché la legge del 2002 stabiliva che la data ultima fosse quella del 28 febbraio.

 

Anticipando di tre mesi il funerale della lira, in pratica il governo requisì quei soldi agli italiani. La differenza infatti fu versata dalla Banca d' Italia nelle casse dello Stato.

La Consulta, nei giorni scorsi, ha detto niet.

 

diecimila lirediecimila lire

A sollevare la questione i giudici del tribunale di Milano, che si erano trovati ad affrontare il caso di un risparmiatore che non era riuscito a incassare i suoi soldi: lire pari a 27.543 euro. Ancora una volta, come nei mesi scorsi per gli assegni previdenziali, ha bocciato una misura anticrisi varata dal governo dei professori. Ha riaperto i termini per convertire le lire in euro, almeno per chi aveva fatto domanda entro il 28 febbraio 2012.

 

cinquemila lirecinquemila lire

Via libera per chi ha ancora banconote nei cassetti? In Italia ce ne dovrebbero essere ancora molte. Nel 2012, considerata chiusa la partita, fu proprio Bankitalia a fare i conti e a comunicare quanti bigliettoni non erano tornati alla base: 196 milioni di pezzi da mille lire, 12 milioni da 100 mila lire, 300 mila da 500 mila lire, 7,4 milioni da 50 mila lire, 40,6 milioni da 10 mila lire, 30,9 milioni da 5 mila e 21,6 milioni da 2 mila lire. Per quanto riguarda gli spiccioli, nessuno ha mai fatto i conti: senza numero di serie, è impossibile capire quanti fossero rimasti nei borsellini.

 

In Italia, però, nulla è mai semplice. Così Bankitalia si è affrettata a pubblicare sul suo sito un lungo comunicato che, però, alla fin fine poco spiega se non l' imbarazzo determinato dalla sentenza. Si conclude con queste parole: «Sono stati avviati con il Mef gli approfondimenti necessari». Ancora: «Le richieste di conversione saranno esaminate non appena esauriti questi approfondimenti».

salvini con le liresalvini con le lire

 

La situazione è cambiata nei giorni? Assolutamente no, visto che contattando Via Nazionale si viene (stavolta sì, automaticamente) rimbalzati allo stesso comunicato, un po' nascosto nella categoria "media" sotto la voce "approfondimenti". Anzi, in un' altra sezione rimane intatta la frase: «Pertanto dal 7 dicembre 2011 tutte le banconote e monete in lire non possono più essere cambiate».

 

Risultato? Chi si presentasse oggi agli sportelli, nell' ingenua speranza che una sentenza sia subito operativa, verrebbe respinto al mittente. Il ginepraio va risolto con l' intervento del ministero dell' Economia, anche perché Bankitalia ha già versato quel non indifferente gruzzolo allo Stato. Non è escluso che, come per gli assegni previdenziali (il famoso "bonus" di Renzi), occorra una legge.

 

MARIO MONTI EUROPA MARIO MONTI EUROPA

Nel frattempo? L' Aduc (consumatori) consiglia a chi fosse interessato di mettersi al sicuro: «Presentare per iscritto domanda di cambio delle lire entro il 28 gennaio 2016». I tre mesi che, secondo l' Aduc, la sentenza della Consulta ha ripristinato.

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…